Black Mirror 3×01 – Caduta Libera

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Caduta Libera (Nosedive), è il primo episodio della terza stagione della ormai affermata Black Mirror. Diretto da Joe Wright, scritto da Charlie Brooker, Michael Schur, Rashida Jones e interpretato da Bryce Dallas Howard, Alice Eve, Cherry Jones, James Norton Alan Ritchson.

Caduta Libera, è la perfetta apertura per la terza stagione della serie ed ha la grande abilità di mantenere lo stile classico di Black Mirror, riuscendo però a rinnovarsi e a dare una nuova linfa. Unisce perfettamente l’ossessione per la tecnologia, la paura nei rapporti umani ad una visione di un futuro contemporaneo angosciante con una nuova visione delle ambientazioni, molto più varie e ampie.

La sorridente Lacie (Bryce Dallas Howard) vive in un mondo in cui ogni interazione sociale è soggetta ad un’immediata, e apparentemente normale, valutazione mediante un social network. Ad ogni individuo corrisponde una scala di valori che va da una a cinque stelline. La media delle valutazioni ricevute continuamente restituisce un valore che definisce ogni persona nella società, nelle sue possibilità economiche, nel suo accesso ai servizi essenziali. Dall’alto del suo rassicurante 4.2, Lacie coltiva in ogni secondo della giornata una certa definizione di sé rispetto al mondo che la circonda, aspirando a salire sempre più nel gradimento in modo da ottenere più vantaggi, sperando così di riuscire a trovare la felicità e l’occasione non tarderà ad arrivare: la grande occasione infatti si presenta nel momento in cui la sua amica d’infanzia e famosa influencer, Naomie (Alice Eve) le offre l’ambitissimo posto di damigella d’onore al suo matrimonio e lei la coglie al balzo.

La puntata è una stigmatizzazione dell’uso completamente smodato che si fa dei social nella vita quotidiana e di quanto una valutazione di un completo estraneo possa influire su sé stessi e sul proprio comportamento in società. La rappresentazione di questa realtà cosi finta e ipocrita non è una visione troppo futuristica del mondo, ma è una condizione a cui si sta giungendo sempre più repentinamente. In Caduta Libera non solo la realtà descritta è caratterizzata dal gradimento dei social network, ma l’intera vita umana e quotidiana è un eterno gioco di giudizi e costruzioni finalizzati ad ottenere gradimento e successo sociale.

Come sempre in Black Mirror tutto ciò che viene narrato è portato all’estremizzazione e all’esasperazione, in modo da mettere in netta evidenza i difetti del comportamento in atto. Una critica intelligente e ben studiata ci porta a ragionare se il nostro attuale sistema di giudizi sia realmente onesto. Siamo in balia dei social, e come in un mondo fittizio spesso ci rendono finti e ipocriti solo per ottenere qualche like in più. L’estremizzazione di questi comportamenti porta a vivere questo episodio senza riuscire a contestualizzarlo; siamo in un futuro contemporaneo, possiamo intravvedere comportamenti normali della nostra società immedesimarci e riconoscere quello che è la nostra quotidianità, ma allo stesso tempo l’ambiente futuristico distopico non ci permette di percepire questa realtà come contemporanea.

Si parla e si ride nel modo ritenuto più gradevole, si creano immagini e si cerca il cibo che ci farà apparire più “cool”, il suo sapore non ha alcuna importanza in tutto questo. La pervasività di questo sistema è così violenta che ormai tutto è falsi sorrisi e pugnalate alle spalle: basti pensare al sistema legale stesso che punisce facendo perdere punteggi, senza smettere di sorridere, per essere comunque a propria volta valutato con cinque stelle; ogni cosa che si dice è strettamente controllata dalla funzione sociale e dalle possibili ripercussioni che si subiscono, persino nel doversi schierare dopo una rottura sentimentale altrui. Si è in questa nuova realtà ciò che è necessario essere per incontrare il gradimento altrui.

Mediante questo sistema di valutazione, si ricrea la società che ridistribuisce i ruoli sociali, creando una nuova borghesia formata dalle persone con punteggi elevati. Si arriva così ad idolatrare chi ha tanti punti, chi riesce a creare una cerchia di influenza intorno alle proprio attività quotidiane, riformando la società che si struttura tutta intorno a questi personaggi di spessore sociale. Sono tutti alla caccia di voti positivi, sempre sorridenti e stucchevolmente gentili, tutti finti e costretti a recitare una parte indossando una maschera.

In Nosedive non c’è spazio per esprimere se stessi, per essere come meglio si crede, per avere libertà di esprimere una semplice opinione. Il mondo è una enorme gabbia dove le sbarre sono dettate da quanto si insegue il sogno di un punteggio alto, più la ricerca è spasmodica più si vive una vita costretta e claustrofobica. Lacie troverà la libertà solamente quando verrà incarcerata e quando perderà tutti i suoi punti, potrà finalmente dire tutto quello che pensa ad un estraneo anch’esso dietro le sbarre, sentendo un senso di felicità reale che non aveva mai provato fino a quel momento.

Questo è Caduta Libera, il primo episodio della terza stagione di Black Mirror, una dichiarazione di quanto sia pericoloso un utilizzo completamente incontrollato dei social e di quanto la loro influenza sulle persone sia nociva non solo ai singoli ma anche alla società. Un mondo dove la quotidianità è la prigione di noi stessi, perché senza apparenza sembra crollare tutto il sistema.

Forte non solo nella trama e nel suo significato, Nosedive è come sempre un ottimo prodotto tecnico. Grazie all’elegante stile registico di Joe Wright (Espiazione, Anna Karenina; Orgoglio e Pregiudizio) il mondo che viene costruito per l’episodio è perfettamente amalgamato. Grazie ai colori pastello molto fini, il regista dà la percezione del mondo che si mostra sempre più finto agli occhi di Lacie che si troverà ad irrompere ad un matrimonio da favola con il vestito completamente rovinata e totalmente ricoperta di fango. Un contrasto cromatico e visivo che procede man mano che la storia della giovane donna avanza, passo dopo passo, come ad indicare un percorso personale che porterà la protagonista a risvegliare il suo animo onesto e sincero, nascosto in una società che non poteva accettarlo. Un’incredibile interpretazione di Bryce Dallas Howard che da il meglio di se in un ruolo estremamente difficile, mutevole ed estremamente espressivo.

La terza stagione parte subito in quarta con un episodio quasi Pirandelliano, che parla e vuole dire tanto sulla nostra società. Viene ripreso il tema dell’apparenza, si parla della finzione delle interazioni sociali dove gli uomini sono tutti delle maschere, viene analizzato quanto il mondo dei social possa essere pericoloso e quanto gli influencer possano realmente modificare la società. Pirandello, in Uno, nessuno e centomila, scriveva: “C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo, resti nessuno.” Nosedive è l’esasperazione di questo concetto. Un mondo di maschere dove tutti, devono indossarle per essere accettati, per avere una valutazione in più. Nessuno è se stesso, molti non sanno nemmeno più chi sono e la paura di non poter apparire, o semplicemente la paura di scoprire di essere vuoti, li rende schiavi dell’approvazione altrui e incapaci di essere se stessi. Un mondo dove si incontrano più maschera che volti e dove l’importanza e l’influenza dei social modifica la società, non è così distante dalla nostra realtà. Cerchiamo di essere più volti che maschere, di non rincorrere i like per la fama e di non farci influenzare con troppa leggerezza, abbiamo visto un possibile futuro cerchiamo di essere migliori.

Black Mirror – La tecnologia secondo Charlie Brooker