Black Paradox di Junji Ito | Recensione

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Black Paradox

Oggi vi parliamo di “Black Paradox” di Junji Ito, ultimo volume uscito per la collana Umami edita da Star Comics.

Junji Ito, diventato famoso solo da un anno e mezzo in Italia, è considerato uno dei maestri dell’horror in Giappone ed è un autore affermato in patria già da parecchi anni. Nato nel 1963, diventa famoso già nel 1987, a 24 anni, con Tomie, che è il suo primo racconto lungo; le influenze nelle opere di Ito includono altri maestri dei manga horror giapponesi come Hino, Umezu e Furuka.

Black Paradox parte presentandoci i bizzarri e angosciati protagonisti:

Marceau: ragazza molto ansiosa, ha premonizioni spesso che si avverano, ha la sensazione che qualcosa di brutto stia per accadere. L’ansia è anche la sensazione predominante della vicenda.
Tableau: ragazzo stanco della vita perché lo annoia, ha visto inoltre un suo doppelganger (un suo sosia); secondo una leggenda questo è un segno di sventura e la vittima morirà in tempi brevi.
Pidan: ragazzo che studia ingegneria robotica, nella sua classe hanno costruito un robot uguale a lui, che sta diventando migliore dell’originale.
Rosetta: ragazza che ha visto una “se stessa” nello specchio che le ha augurato la morte.

La vicenda parte subito forte senza troppe introduzioni: i quattro ragazzi si conoscono in una chat online e organizzano un raduno per suicidarsi, il tema del suicidio è “un altro me stesso”, sono infatti tutti angosciati dai sosia (tranne Marceau). In realtà dopo un primo tentativo di suicidio di gruppo si ha un secondo tentativo che ha come risultato solo la morte di Pidan, ma questo è solo l’inizio della storia…

Dopo il suicidio del ragazzo si crea un varco nel suo stomaco (più esattamente nel piloro, orifizio che collega stomaco e intestino) che collega il mondo delle anime al nostro! Le anime si trovano dentro delle pietre, dette paradoniti, che Pidan sputa fuori dalla bocca. Saranno proprio queste pietre a cambiare la vita dei protagonisti e del mondo intero…

Tramite eventi bizzarri che sconvolgono il mondo e trasmettendo le emozioni dei protagonisti, Junji Ito crea un clima di terrore, ansia e angoscia che avrà come risultato uno dei suoi racconti più riusciti. La forza del maestro dell’horror sta proprio nelle sue idee totalmente fuori da ogni logica, che rendono i suoi racconti originali e meritevoli di lettura senza avere l’idea di una storia già vista. I disegni dell’autore, come sempre, non deludono, anzi questo racconto pensiamo sia, insieme a Remina e Uzumaki, uno dei racconti che hanno un impatto visivo maggiore. Dopo il racconto Black Paradox troviamo due racconti, sempre in questo volume:

-“La leccatrice”: storia di 50 pagine che narra la storia di una donna che uccide leccando le persone, bizzarro e inquietante come Ito ci ha abituato
-“Un padiglione grottesco”: racconto di 5 pagine che segue le vicende di un Expo “particolare” che mostra uno strano uccello antico.

Il volume si presenta in grande formato, brossurato con alette, di 250 pagine al costo di 15 euro. Star comics ha portato Junji Ito all’edizione del 2018 di Lucca comics, ha inoltre pubblicato diverse sue opere per la Umami collection in grande formato come “Uzumaki”, “Remina, “Gyo”, “Fragments of horror” e altre in formato standard con sovracopertina come “Lo squalificato” e “Dissolving classroom”.

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