Capire, Fare e Reinventare il Fumetto – Vita, passione e arte secondo Scott McCloud | Recensione

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Scott McCloud

Quanto è difficile parlare a qualcuno delle proprie passioni? Ovviamente non parlo del trasporto che chiunque di noi può provare mentre, ad esempio, addenta un pezzo di pizza (per quanto io conosca personalmente degli individui che, in nome di una quattro stagioni fatta come si deve, sarebbero disposti a dare il via a una crociata). Parlo del motore che spinge in avanti i nostri corpi lungo lo scorrere del giorno, ciò che di fatto da sapore alla nostra stessa esistenza.
Apparentemente, all’interno della società alcune passioni sono più ben accette di altre, in quanto riconosciute come “sane, adulte o dignitose” o marcate con altri aggettivi atti a dare una connotazione benigna e professionale all’interesse in questione.
Sport, letteratura, cucina, … Ognuno di questi esempi rappresenta un passatempo dilettevole e utile che, con i giusti presupposti, può tramutarsi in una carriera. Ma cosa distingue un passatempo da una passione?

Non è facile a dirsi, vero?

Due persone con la medesima passione, divenuta o meno una carriera, difficilmente avranno la stessa idea su ciò che riempie le loro giornate. Dove un cuoco, nell’atto di mischiare le giuste dosi di condimento, è in grado di vedere il significato stesso della creazione, un altro vedrà solo un lavoro ben fatto. Riconoscere la profondità insita in un gesto distingue la passione dal passatempo? Non necessariamente.
Allo stesso modo, il fare di un’occupazione una carriera può non fare la differenza. A tracciare un’imprecisa e arbitraria linea di demarcazione è spesso un osservatore esterno superficiale e disinformato: la società.
Scott McCloudNel 1993 Scott McCloud, dopo quindici anni passati a lavorare nel campo della nona arte, mise insieme tutte le nozioni riguardanti alla passione che egli aveva tramutato non solo in una carriera di successo, ma in un autentica ragione di vita. “Capire il fumetto: l’arte invisibile” (“Understanding Comics: The Invisible Art“), primo dei tre tomi contenuti in “The Big Book of Comics“, rappresentò l’inizio di un viaggio conoscitivo attraverso ogni singola nozione incamerata da McCloud lungo la sua carriera.
Capire il fumetto, insieme a “Reinventare il Fumetto: Immaginazione e tecnologia rivoluzionano una forma artistica” (“Reinventing Comics: : How Imagination and Technology Are Revolutionizing an Art Form“) e “Fare il Fumetto: i segreti della narrazione nei comics, nei manga e nella letteratura disegnata” (“Making Comics: Storytelling Secrets of Comics, Manga, And Graphic Novels“), usciti rispettivamente nel 2000 e nel 2006, rappresentano la più completa ed esaustiva indagine conoscitiva riguardante il mondo del fumetto.
Partendo dal sopracitato discorso del “potenziale nascosto” soffocato da una ristretta visione da parte della comunità, Scott McCloud trascende sia l’idea di manualistica che quella di autobiografia, creando un’opera in grado di raccontare una visione personale tanto amalgamata al comparto sentimentale della narrazione quando, nel contempo, distaccata dagli aspetti tecnici.
Scott McCloudLa teoria e la filosofia dei medium visivi tende a sottolineare le differenze fra quest’ultimi e le altre pratiche umane. Ciò tuttavia contribuisce a sminuire l’importanza della pluralità delle arti grafico-narrative e a sottovalutarne la portata nell’ambito della vita di tutti i giorni. McCloud, al contrario, colloca il fumetto al pari di tutte le altre pratiche umane, perché solo in riferimento a esse può acquisire la propria specifica potenzialità. Partendo dal concetto di “Arte Sequenziale” la definizione “neutra” (in quanto non tiene conto dello stile utilizzato, del livello qualitativo e dei temi trattati) con cui Will Eisner definiva il fumetto, l’autore ci educa fino a renderci in grado di comprendere la particolarità del fumetto e dell’iconografia a esso connessa nel contesto quotidiano umano, ovvero di cogliere la natura essenziale del contributo che esso reca alla vita di tutti i giorni, anche se a molti di noi la cosa sfugge.
La nona arte, non è semplicemente una pratica specifica, ma una forma complessa e variegata d’immagini e gesti, spesso passivi e riflessivi e in quanto tale, è inevitabilmente assai produttiva nell’ambito del rapporto tra l’essere umano e il mondo. Alla luce di ciò che Scott McCloud definisce come la sua personale comprensione del fumetto (al meno finora), si evince che i fattori necessari per produrre nel campo della nona arte sono tre: il desiderio di essere ascoltati, la volontà d’imparare e la capacità di vedere.
Per tanto, il fumetto è dunque uno dei più inconsapevoli, ma nel contempo, comuni gesti con cui l’essere umano sceglie di rapportarsi col mondo, sia in ambito professionale che hobbistico.
Scott McCloudUno dei temi ricorrenti è certamente quello della “lotta per la chiarezza grafica” che, secondo McCloud, è sia il motore che il fine ultimo di ogni artista. Consentire al lettore di avere la piena capacità di comprensione della propria opera, deve quindi prevaricare aspetti come l’intensità narrativa.
E’ interessante notare che, molto spesso, non si parla tanto di disegno, quanto di progettazione. Fisicità, percezione, motivazioni, emozioni e ogni singola variazioni delle stesse e di tutto ciò che riguarda la costruzione di un personaggio e/o di un luogo o di una situazione, sono riducibili a questioni decisionali. Fare una scelta riguardante il comparto grafico è dunque importante e lo è tanto quanto il saper affiancare tale atto decisionale al comparto narrativo, con il quale esso può avere una vasta gamma di relazioni. 
Altro tema portante del trittico di McCloud, strettamente connesso con la già citata “ristretta visione da parte della comunità,” è la netta distinzione tra messaggio e messaggero. Gli strumenti in mano al fumettista, siano essi fisici o narrativi, non hanno coscienza o volontà, sta all’artista utilizzarli per creare qualcosa in grado di suscitare un emozione o di diffondere un messaggio. Nonostante ciò, sono proprio la scelta e l’utilizzo dei corretti strumenti a costituire la forza o il limite di uno stile.
Una piena comprensione del messaggio, da pare del lettore, non può che derivare dalla piena comprensione del medium. Ciò costituisce la vera arma a doppio taglio che spesso porta un lettore non attento o un fruitore casuale a etichettare un genere, o addirittura l’intero macro insieme dei fumetti, come “per bambini” o “troppo violento” e così via.
Scott McCloud
Essendo, i tre tomi in esame, stati pubblicati in tre periodi abbastanza differenti del mercato editoriale, è interessante notare come alcune delle ipotesi formulate da Scott McCloud siano andare a realizzarsi. Allo stesso modo, è triste come alcune delle speranze dell’autore sul futuro dell’editoria fumettistica e sull’espansione di tale ambito lavorativo, siano andate a svanire nel corso degli ultimi anni…
Parlare di un’opera come questa non è senz’altro facile, ogni parola rischia di sminuire la spontanea genialità con cui l’autore ha saputo produrre un prodotto tanto unico quanto particolare. Scott McCloud è di certo uno dei fumettisti che più ha esplorato il proprio ambito professionale, sia a livello tecnico che ontologico.
Capire, Fare e Reinventare il Fumetto è un’antologia unica nel suo genere, ben suddivisa in capitoli perfettamente organizzati che permettono una fruizione pulita e comoda a qualunque lettore.
Lodato da autori del calibro di Neil GaimanAlan MooreArt Spiegelman e molti altri ancora, Scott McCloud saprà guidarvi nel mondo della nona arte, sia che siate aspiranti fumettisti, lettori appassionati o passanti casuali che si sono lasciati stregare da una copertina dai colori sgargianti.
In fine, se un giorno qualcuno dovesse deridere la vostra passione sminuendo il modo in cui vi dedicate a essa, questo volume di certo vi darà un modo per rispondergli a tono. Purtroppo per quando una risposta possa essere buona, difficilmente farà cambiare idea al vostro interlocutore. Tuttavia, dopo aver letto l’opera di Scott McCloud, sarete totalmente consapevoli dei motivi che vi portano a leggere tanto e ne sarete orgogliosi come non mai.