[der Zweifel] Aldo, Giovanni & Giacomo: così è l'amicizia

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Cari affezionati amici, come avevo promesso dal mio speciale su Wakaliwood (quello su Dario Argento l’ha scritto il mio collega e socio) è giunto il momento di presentarvi quel lavoro frutto di meticolosa ricerca e sfrenata passione che non mi è stato possibile proporre prima causa studio matto e disperatissimo.
C’è in Italia un trio comico dalla comicità immortale e senza tempo, che ha esordito al cinema negli anni 90 con tre film iconici. In settimana ho presentato Tre uomini e una gamba, Così è la vita e Chiedimi se sono felice singolarmente. E qui oggi voglio parlarvi delle conclusioni che ho tratto su questa specie di trilogia: ovviamente marchiata Aldo, Giovanni & Giacomo
Una caratteristica che accomuna tutti e tre i film è la stupenda verve comica dei tre attori-registi-sceneggiatori. Sono innumerevoli le scene e le battute entrate nella cultura popolare, rilanciate prepotentemente grazie alla nascente egemonia culturale dei meme. AG&G sono infatti portatori di una comicità eterna, immortale, capace di funzionare ieri, oggi e scommetto pure domani. L’espediente comico non viene ricercato nella volgarità o nell’attualità, rendendo in modo grottesco alcune idiosincrasie dell’uomo moderno. Tutt’altro. La comicità è da loro ricercata nelle situazioni quotidiane, nei dialoghi semplici, e nei rapporti interpersonali. In ognuno dei tre film, i rapporti che i personaggi sviluppano tra di loro sono centrali (e grazie al c***o, che banalità) e sembrano evolversi nel corso della già citata trilogia (qua volevo arrivare). La colonna portante su cui si basano i film è l’amicizia, prima e sopra ogni altra cosa.
Il rapporto d’amicizia tra i tre viene sempre presentato in una maniera differente, quasi come a voler analizzare ogni fase dell’amicizia. Non credo pretendano di arrivare ad indagare l’amicizia ai livelli di Cicerone ma nemmeno si scade nella banalità del volemose bene.
In Tre uomini e una gamba i tre sono già amici: Aldo e Giovanni sposati con due sorelle; Giacomo deve sposarsi con la terza. Il film racconta infatti del viaggio dei tre da Milano a Gallipoli dove si svolgeranno le nozze e li aspetta il resto della famiglia. La loro amicizia è salda: si insultano, si stuzzicano e si divertono come fanno i veri amici. Verae amicitiae sempiternae sunt diceva Cicerone (le vere amicizie sono eterne). E in questo capitolo sempre proprio così. Il finale in cui lasciano il Garpez in mezzo al vialetto che porta alla villa del suocero per fare dietrofront e sparire in una nuvola di polvere sembra affermare proprio questo. L’amicizia tra i tre è più importante della sicurezza economica che si ottiene sposando le figlie di un ricco imprenditore. Il lungo viaggio on the road ha cambiato il loro modo di vedere il mondo, il loro mondo, sicuramente anche grazie all’intromissione di Marina Massironi nella loro vita.
In Così è la vita il tema dell’amicizia è affrontato in maniera differente. I protagonisti questa volta non si conoscono e vivono delle vite completamente differenti l’uno dall’altro: un carcerato (Aldo); un poliziotto (Giacomo); un inventore di giocattoli (Giovanni). Le loro strade si incrociano per caso. E la prima impressione non è delle migliori. Quelli che erano amici, uniti dalla famiglia e dalla voglia di parassitismo sociale, ora sono sconosciuti, con ambizioni e difficoltà personali totalmente differenti. Dopo essere sfuggiti agli inseguitori, nonostante Giovanni e Giacomo vengono liberati da Aldo che li teneva in ostaggio rimangono con lui ad aiutarlo a conquistare una ragazza, Chiara (la solita Marina Massironi). È un piccolo gesto, ma simbolico di come tra i tre stia nascendo una profonda amicizia. Amicizia che però si sviluppa post mortem. Infatti non sono sfuggiti agli inseguitori, ma sono rimasti uccisi in un incidente d’auto. È la nascita dell’amicizia e il suo consolidarsi, fino a ritornare a quell’eternità del primo film. Ora però l’eternità è sugellata dall’ingresso dei tre amici in Paradiso.
In Chiedimi se sono felice è ancora un altro il momento dell’amicizia che viene sezionato: il tradimento. La fiducia tra amici è essenziale, ed è quella che viene meno in questo film che scorre su due differenti binari temporali. Uno che si sviluppa dopo che il tradimento è avvenuto. L’altro che racconta come e perché questo tradimento ha avuto luogo. All’inizio di questo film i tre non sono più amici e non si vedono da tempo. È Giacomo che, baciando Marina, compagna di Giovanni, ha tradito l’amico. Anche Aldo, nonostante i tre fossero grandi amici, è stato coinvolto poiché sapeva ed è stato zitto. È nuovamente Marina che cambia gli equilibri e le dinamiche del gruppo. Prima i tre sembravano vivere in simbiosi. Aldo aveva trovato accoglienza nel magazzino dei genitori di Giovanni, che lo aiutava a scaricare le tante amanti. Insieme a Giacomo sognavano di portare in scena il Cyrano de Bergerac,per realizzare le loro aspirazioni artistiche soffocate dai loro lavori degradanti, seppur nel mondo dello spettacolo (più o meno). Ma il teatro non è tutto, e si capisce quando durante le prove Giovanni si sente rivelare il tradimento da Giacomo. Lui e Marina si sono baciati ma tanto basta per far deflagrare un’amicizia creduta eterna. Solo quando Aldo sarà prossimo alla morte (una bugia a fin di bene ci ricorda lui stesso alla fine) i due si torneranno a parlare per poter affrontare il viaggio verso la Sicilia. Insieme a loro viaggia Marina. Giovanni parte perché spinto dall’obbligo morale di essere al capezzale di quello che è stato l’amico di una vita. durante il viaggio però, a partire dalle piccole cose, il rapporto tra Giovanni e Giacomo inizia a sciogliersi e a normalizzarsi. Il tempo ha in qualche modo guarito quelle ferite che sembravano incurabili. Quando poi si ritroveranno tutti e tre, Aldo, Giovanni e Giacomo, sul palco del teatro di un paesucolo siciliano pronti, grazie ad uno stratagemma del sedicente malato, per inscenare il Cyrano.
L’amicizia, quella vera, può affrontare qualsiasi difficoltà. L’essere umano è complesso, e non sempre razionale. Parlare, confrontarsi, e comprendersi, sono fondamentali per non rimanere soli. Privati di quel meraviglioso dono che è l’amicizia.
Multos modios salis simul edendos esse, ut amicitiae munus expletum sit. Bisogna mangiare insieme molto sale, affinché il dovere dell’amicizia sia compiuto.