[der Zweifel] Lina Wertmuller compie 90 anni – La Top 5 di una grande regista

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Prima donna ad essere candidata all’oscar nel 1975 con Pasqualino Settebellezze, Lina Wertmuller ha raggiunto la soglia dei 90 anni con tenacia. La stessa forza che l’ha accompagnata in tutta la carriera, dal primo, I Basilischi, fino al suo ultimo film, Peperoni ripieni e pesci in faccia. Per onorarla, stiliamo una top5 dei suoi migliori lavori.

1 – Iniziamo con quello che tutti più si ricordano. No, non è Travolti da un insolito destino…., bensì proprio Pasqualino Settebellezze. Una meravigliosa storia di libertà che si fa dramma quando ambientato durante la guerra; qualunque essa sia. In questo caso, si parla della seconda. Pasqualino Frafuso, interpretato da un memorabile Giancarlo Giannini, è un guappo con la smania di voler essere temuto. Tuttavia è solo un pesce piccolo che si lascia prendere troppo dall’istinto. Per riportare l’onore in famiglia, macchiato da un viscido e rozzo camorrista, Pasqualino finirà in galera e subito dopo, fingendo la pazzia, in un manicomio. La vita in sanatorio e troppo per lui e così penserà bene di andare in guerra per sfuggire a quella pena. Ad attenderlo, una pena ancora più atroce; la guerra e la prigionia in un campo di concentramento nazista, dal quale ne uscirà solo dopo aver soddisfatto sessualmente la terribile e corpulenta guardiana del campo. Al suo ritorno tutto è ormai cambiato e Pasqualino non sarà più lo stesso. Opera indimenticabile, che grida umanità, e speranza.



2 – Mimì metallurgico ferito nell’onore: Film del 1972 con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini. Il siciliano Carmelo Mardocheo detto Mimì, lascia la terra natia, la moglie e la famiglia, trasferendosi al nord per lavoro. Giunge a Torino dove si fingerà interessato alla lotta di classe per poter adescare la giovane e comunista Fiorella Meneghini detta Fiore. I due diventano amanti ma al suo ritorno in Sicilia, Carmelo dovrà fare i conti con la moglie, resa gravida dal brigadiere Finocchiaro. Per lavare l’onta, Carmelo tenterà un approccio con la moglie del brigadiere ma ciò porterà ad un ulteriore disgrazia.



3 – Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto: un vero e proprio cult in cui la coppia Giannini/Melato da il suo meglio. Dopo Mimì MetallurgicoFilm d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…”, la Wertmuller gira con i due attori un film rimasto negli annali del cinema. La ricca borghese Raffaella Pavone Lanzetti, donna emancipata e anticomunista, in una gita in barca con il marito e alcuni amici, si ritroverà dispersa in un’isola deserta del mediterraneo con Gennarino Carunchio, un rozzo cameriere comunista. Dopo un primo momento di apparente calma, Gennarino esplode in un atto di ferocia e farà della ricca donna la sua schiava. Prima lavandogli i panni e poi diventerà anche la sua schiava sessuale. Dopo qualche giorno, i due scoprono di amarsi ma una volta ritrovati e riportati alla civiltà, la donna lo lascerà tornando alla sua vita borghese e viziata. Memorabile la sequenza in spiaggia.



4 – Sabato, Domenica e Lunedì: tratto dalla commedia omonima di Eduardo De Filippo, è la storia della famiglia Priore che il sabato inizia a fare il ragù per il giorno successivo. Il capo famiglia, Don Peppino Priore (Luca De Filippo), amareggiato per lo strano comportamento della moglie Rosa (Sofia Loren) nei suoi confronti, fa una scenata di gelosia. Durante il pranzo domenicale infatti, insinua che la moglie e il vicino di casa, il professor Luigi Iannello, abbiano una relazione. Rosa, offesa da tali parole si scaglia contro il marito ma verrà colta da un malore improvviso. Peppino, resosi conto di aver sbagliato, ripensa alla sua gioventù e al primo incontro con Rosa, capendo di amarla ancora. Il lunedì, quando la donna si è ormai ripresa, i due si riappacificheranno dando libero sfogo all’emozioni e ai sensi. Un’ottima rappresentazione cinematografica grazie e soprattutto agli attori; oltre a De Filippo e Loren, troviamo Eduardo De Crescenzo, Enzo Cannavale, Pupella Maggio e Isa Danieli. Tutti gloriosi interpreti del teatro e del cinema napoletano.



5 – Io speriamo che me la cavo: l’amore per il sud e la voglia di descriverlo non ha mai abbandonato le opere della Wertmuller. Con questo film, inoltre, si da ancor più lustro alla figura di Paolo Villaggio, non solo Fantozzi ma molto di più; e in questo film lo si capisce. Il maestro di scuola elementare Marco Tullio Sperelli, per un errore burocratico, si ritrova nel piccolo paese campano di Corzano, in provincia di Napoli. Viene a conoscenza di un mondo a lui del tutto sconosciuto; venendo dal nord e non conoscendo affatto le usanze, i modi di dire e i costumi di una cittadina del sud Italia. Pian piano fa amicizia con la gente del posto, instaurando un buon rapporto anche con i suoi studenti, prendendosi a cuore la loro situazione precaria; costretti a vivere in un mondo di miseria e ignoranza. Sperelli cercherà di fare la differenza.