Desolation Club – Volume 1 di Lorenzo Palloni e Vittoria Macioci | Recensione

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Desolation Club

Quante cose diamo per scontate nella nostra quotidianità? Dalle cose più frivole, come una tazza di caffè la mattina, a quelle più importanti, come gli amici più cari. Ma se queste dovessero un giorno sparire inspiegabilmente come reagiremmo? Lorenzo Palloni, giovane autore fresco di premio Boscarato Awards come miglior sceneggiatura, insieme alla disegnatrice Vittoria Macioci, immagina di destabilizzare il nostro mondo, come durante una partita a Jenga, togliendo una delle tessere fondamentali che ne permettono la sua esistenza.

Desolation Club, pubblicato da Saldapress in anteprima durante l’imminente edizione di Lucca Comics and Games, è il nome di un gruppo di giovani adolescenti, alle prese con i problemi della vita di tutti i giorni, ma in un mondo che, 500 anni addietro, ha visto improvvisamente sparire la forza di gravità. Secoli dopo, la nostra società si è riorganizzata, adattandosi a queste condizioni estreme, ma senza cambiare poi molto. Vikt, Ibu, Waka, Bek e Pwa vivono in una città costruita dentro la terra, una città esattamente come le conosciamo noi, ma che per questi giovani adolescenti sta diventando sempre più stretta. Dimostrano il loro disagio sballandosi e combinando guai in giro per il centro, ma sarà proprio una di queste marachelle, e le sue tragiche conseguenze, a costare a questi giovani un prezzo molto alto. Potrà però un giudizio insindacabile trasformarsi nella loro occasione di libertà?

La forza di Desolation Club è quanto, sebbene si tratti di una storia ambientata in un futuro improbabile, descrive alla perfezione il disagio giovanile che molti adolescenti attraversano nel loro periodo di crescita, soprattutto ai giorni nostri. Appaiono evidenti la sfiducia e l’irriverenza nei confronti delle istituzioni, i rapporti spesso conflittuali con le famiglie, o la loro totale assenza (e non nascondo che, soprattutto in questo aspetto, ho rivisto spesso gli atteggiamenti del più giovane Naruto, incompreso come i protagonisti di questo fumetto), ma anche la vena “punk” di voler ribaltare il sistema, sentendosi oppressi dalle regole della società che per un ragazzino appaiono soffocanti. In questo, la mancanza di gravità potrebbe essere sinonimo di libertà, in realtà si traduce in una mancanza di sostegno e certezze per i ragazzini, che, esattamente come gli umani che vissero la sparizione della gravità, si ritrovano ad annaspare nel vuoto senza alcun appiglio.

Detto ciò, Desolation Club si rivela anche un interessante interpretazione della fantascienza, colorata, a tratti assurda, ma che ci mostra, ad esempio, come potrebbe sopravvivere l’umanità in condizioni estreme, ma anche come si potrebbe evolvere la morfologia del nostro pianeta in seguito a delle catastrofi come queste. Da elogiare in particolare la caratterizzazione dei personaggi, alcuni dei quali fisicamente mutati dalla sparizione della gravità. Anche graficamente, dunque, Desolation Club si dimostra una lettura piacevole ed accattivante anche grazie alle matite di Vittoria Macioci. L’influenza del fumetto francese, vista l’esperienza oltralpe della giovanissima artista, è evidente, ma al contempo si colloca perfettamente nell’attuale corrente del fumetto italiano, a metà fra Francesco Guarnaccia e Niccolò Pellizzon. Sarà davvero interessante seguire la sua evoluzione artistica.

Lucca Comics è ormai alle porte, e fra blasonati autori stranieri e gustose anteprime, il mio personale suggerimento è di dare un’occasione anche a Desolation Club, progetto in cui Saldapress ha creduto molto, e nel quale dovreste confidare anche voi.