Dragon Trainer – Il Mondo Nascosto: Il Finale Che Tutti Aspettavano | Recensione

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Dragon Trainer - Il Mondo Nascosto

Sono passati diversi anni dall’ultima volta che avevamo incontrato Hiccup e Sdentato. Berk da allora è cambiata, vichinghi e draghi convivono pacificamente ma con non pochi problemi: un villaggio in cui gironzolano creature grandi e goffe che con un colpo di coda possono buttare giù una casa, non può che essere caotico. 

Questo terzo capitolo della saga di Dragon Trainer andrà a chiudere un’avventura durata quasi dieci anni, il primo film uscì nel 2010 e da subito conquistò il pubblico e la critica aggiudicandosi tra gli altri la candidatura a Miglior Film d’Animazione agli Academy Awards del 2011. Le aspettative per questo capitolo conclusivo erano quindi altissime data la qualità dei film precedenti e si può dire che usciti dalla sala non si rimane delusi. 

La storia è molto semplice, così come per gli altri due film, questa volta però la disordinata tranquillità di Berk viene minacciata da uno spietato assassino di Furie Buie, Grimmel. Lo scopo di questo nuovo pericoloso cattivo è quello di riportare le cose come erano, uccidere tutti i draghi e mettere fine una volta per tutte all’utopia di un mondo in cui uomini e draghi possono convivere. Hiccup è ancora giovane e nonostante la bravura in battaglia non ha ancora la stoffa del capo. Grimmel lo considera infatti “solo un ragazzino”, ma nel corso del film dimostrerà di essere un vero capo, come suo padre. Ma non solo, dovrà anche separarsi dal suo fedele amico Sdentato, lasciandolo libero di trovare la sua strada al fianco della bellissima Furia Chiara che gli farà scoprire un mondo nascosto. 

Incredibili le scene all’interno del mondo dei draghi che ricorda Pandora di Avatar o anche Atlantide di Aquaman, un mondo coloratissimo, brulicante di draghi di ogni forma, collocato ai confini del mondo. Come negli altri film anche in questo non manca il tema della diversità, una diversità che lega Hiccup a Sdentato, entrambi infatti hanno delle disabilità ma queste non sono mai poste come caratteristica peculiare dei due personaggi e soprattutto non impediscono loro di vivere una vita non solo normale ma piena di avventure. 

È molto interessante vedere anche l’evoluzione dei combattimenti, i guerrieri indossano armature fatte con pelle di drago che le rende ignifughe, utilizzano poi una tecnologia che permette loro di volare, sono quindi sempre più simili ai loro amici dall’alito infuocato. In questo film infatti il rapporto uomo-drago è molto marcato e in particolare quello tra il protagonista e la sua Furia Buia. Quello che cattura lo spettatore ed è anche il motore di tutto film è infatti il rapporto tra Hiccup e Sdentato che mette in scena l’ultimo passo che l’eroe deve compiere per essere considerato tale. Hiccup si trova a dover affrontare molti ostacoli che gli permetteranno di maturare e diventare un uomo. Si troverà per la prima volta senza il suo drago che gli sembrava l’unico in grado di renderlo un leader, capendo poi che quelle che lo rendono davvero un leader sono le sue incredibili e un po’ buffe capacità. 

Ma la lezione più importante che il nostro protagonista impara è che per crescere bisogna lasciar andare.  Quello tra Hiccup e Sdentato non a caso ricorda molto il rapporto tra genitori e figli, per quanto dolorosa la separazione è necessaria, ma non è per forza definitiva. Il rapporto padre-figlio è chiamato in causa varie volte durante il film anche attraverso dei flashback in cui il nostro protagonista ricorda l’infanzia trascorsa con suo padre. Questo rivivere il passato con la figura paterna lo aiuta ad accettare la sua morte e seguirne le orme ma a modo suo.

Hiccup quindi per poter crescere, per poter diventare un uomo deve lasciar andare non solo Sdentato ma anche suo padre, come fosse un passaggio di testimone. Non mancano poi le scene divertenti, in particolare quelle del corteggiamento tra le due Furie Buie e non mancano nemmeno i momenti emozionanti che rendono questo film adatto a grandi e piccoli. Le musiche di John Powell ancora una volta accompagnano in maniera magistrale i momenti più intensi rendendoli ancora più toccanti. 

Il film è dunque una degna conclusione di una delle saghe animate più riuscite degli ultimi decenni, una saga che ha fatto la fortuna della DreamWorks che deve confrontarsi con i colossi Disney e Pixar ma che è sempre riuscita a conquistare il pubblico. Dragon Trainer infatti è capace di far emozionare parlando allo spettatore di cose quotidiane e familiari che però diventano molto più interessanti se ci sono di mezzo dei draghi.

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