All’annuncio del film su Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri ci furono critiche a pioggia. Critiche nei confronti di un film che ancora non aveva mostrato nulla di sé ma che era già dato per flop. “Dungeons & Dragons è un sistema di gioco, non un mondo fantasy: farne un film è impossibile e anche sbagliato”. Questa la motivazione che andava per la maggiore e in realtà, in parte giusta. Dungeons & Dragons è effettivamente un sistema di gioco, ma ha comunque un mondo che scaturisce da questo sistema di gioco, un immaginario: dei luoghi, dei personaggi, una lore. Tutti elementi legati indissolubilmente al topic Dungeons & Dragons.

Quando poi sono arrivati i trailer della pellicola diretta da Jonathan Goldstein e John Francis Daley si era lasciata intendere una strada che ripercorreva quella tracciata da Guardiani della Galassia, nello stile e nei toni: una scelta che sembrava azzeccata, perché sembrava sposarsi alla perfezione con il tenore delle sedute di D&D che i giocatori di tutto il mondo portano avanti nel loro tempo libero. Ancora, dai teaser alcuni dialoghi sembravano fare espliciti riferimenti ad alcuni elementi del gioco. Insomma, la situazione sembrava promettere bene, considerando anche l’ottimo cast che la produzione era riuscito a mettere insieme. Poi, con l’uscita del film in sala, il verdetto.

Dungeons & Dragons: L'onore dei ladri

Un affascinante ladro e un gruppo di improbabili avventurieri realizzano il colpo del secolo recuperando una reliquia perduta. Ma le cose si mettono male quando il gruppo si imbatte nelle persone sbagliate. Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri riporta sul grande schermo lo straordinario mondo e lo spirito del leggendario gioco di ruolo in un’avventura divertente e ricca di azione.

E il verdetto, a dirla tutta, non è dei migliori. O meglio, non lo è in modalità parziale. Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri è un buon fantasy. Soltanto un buon fantasy. E di certo questo non può essere un male, perché la pellicola qualcosa del gioco sul grande schermo riesce ovviamente a portarlo. Oltre i nomi di alcuni personaggi – solo citati – e alcuni luoghi importanti di D&D e anche nel film c’è da lodare il film per aver saputo costruire il classico party di eroi intenti ad affrontare un’avventura.

Il gruppo di protagonisti, da Edgin (Chris Pine) a Holga (Michelle Rodriguez), passando per Simon e Doric, è assolutamente ben bilanciato e rispetta tutti gli stilemi e i canoni di un party funzionante per giocare a Dungeons & Dragons. C’è il bardo, c’è la barbara, la druida, il mago e persino un paladino che si unisce al gruppo solo per un breve momento della storia, situazione che i giocatori avranno vissuto più volte quando hanno affrontato le loro sessioni attorno al tavolo. E se anche l’utilizzo di alcune bestie/mostri dell’immaginario del gioco non può che far piacere, come la Pantera Distorcente, l’Orso Gufo o il Cubo Gelatinoso, c’è da specificare come – purtroppo – i riferimenti più grandi al gioco si limitano a questo.

Insomma, come detto, si sta parlando di un fantasy. Un buon fantasy, con un umorismo nella media che riuscirà anche a strappare qualche sorriso e risata, toccando anche punte di comicità che sembrano effettivamente strizzare l’occhio al sano divertimento senza pensieri che i giocatori di D&D provano attorno ad un tavolo, ma manca quel coraggio che avrebbe fatto fare un grande e grosso step alla pellicola, aprendo in maniera veramente importante anche a eventuali seguiti.

Dungeons & Dragons: L'onore dei ladriSia chiaro, è una questione di gusti, ma da un film che porta il nome di Dungeons & Dragons ci si sarebbe aspettato qualcosa di effettivamente coraggioso, perché appunto il materiale originale e la natura di sistema di gioco avrebbero permesso di sperimentare parecchio e andare a creare un film che riuscisse ad essere quasi meta perché avrebbe parlato in maniera ancor più diretta ai giocatori del gioco di ruolo da tavolo. Un approccio alla The Lego Movie, per intenderci. Ma come detto, il film alla fine risulta essere solo un buon fantasy.

E infatti, in sé per sé, le pellicola funziona. Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri, a conti fatti, riesce a far divertire il pubblico e a coinvolgerlo nelle vicende, nonostante non abbia un ritmo poi così incalzante. Le due ore e un quarto della sua durata, infatti, si sentono tutte e si porta dietro anche una messa in scena non particolarmente dinamica nelle scene d’azione, nonostante una CGI a tratti veramente ben fatta e curata nei minimi dettagli e un cast che funziona, avendo trovato la giusta chimica: Chris Pine e Michelle Rodriguez funzionano molto bene quando sono in scena insieme e lo stesso si può dire di Justice Smith e Sophia Lillis; Hugh Grant fa il suo solito buon lavoro, avendo a che fare con un personaggio insolitamente – per certi versi – divertente e lontano da quelle che si potevano credere essere le sue corde. Da segnalare anche il ruolo di Regé-Jean Page: come si poteva intuire dai trailer, interpreta il paladino e svolge il ruolo nel migliore dei modi.

In conclusione, Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri è un buon film che però non riesce a fare quello step necessario per diventare veramente un film memorabile e aprire a svariate possibilità e scenari per il futuro. La produzione ha infatti preferito un approccio più semplice e semplicistico, andando a raccontare una storia lineare, facile da seguire che sì sembra essere una di quelle campagne del gioco di ruolo ma che manca del mordente necessario per restare impressa nella memoria del pubblico. Se la pellicola non si portasse dietro il nome di Dungeons & Dragons sarebbe stato più facile perché ci sarebbero state meno aspettative ma anche più difficile, perché non avrebbe avuto la stessa risonanza mediatica avuta con questo titolo.


Dungeons & Dragons è al cinema. Di seguito, il trailer ufficiale in italiano della pellicola:

RASSEGNA PANORAMICA
Dungeons and Dragons: L'onore dei ladri
6.5
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Il mio primo film visto al cinema è stato "Dinosauri" della Disney, il mio primo libro "La fabbrica di cioccolato" e il mio primo videogioco "Tip Top - Il mistero dei libri scomparsi". Nel 2002 mi sono innamorato di Spider-Man e nel 2008 del grande schermo, grazie a "Bastardi Senza Gloria". Parlerei per ore di cinema, serie tv e fumetti. Sto aspettando la quinta stagione di "Sherlock".
dungeons-dragons-lonore-dei-ladri-fantasy-un-drago-e-nessun-dado-recensioneIn conclusione, Dungeons & Dragons è un buon film che però non riesce a fare quello step necessario per diventare veramente un film memorabile e aprire a svariate possibilità e scenari per il futuro. La produzione ha infatti preferito un approccio più semplice e semplicistico, andando a raccontare una storia lineare, facile da seguire che sì sembra essere una di quelle campagne del gioco di ruolo ma che manca del mordente necessario per restare impressa nella memoria del pubblico. Se la pellicola non si portasse dietro il nome di Dungeons & Dragons sarebbe stato più facile perché ci sarebbero state meno aspettative ma anche più difficile, perché non avrebbe avuto la stessa risonanza mediatica avuta con questo titolo.

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