È morto a 41 anni Ed Piscor, addio al padre di Hip Hop Family Tree

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Ed Piskor

Il fumettista americano Ed Piskor, noto per opere come Hip Hop Family Tree (con cui ha vinto l’Eisner Award) e X-Men: Grand Design, è morto ieri all’età di 41 anni. Secondo quanto riportato, Piskor si è tolto la vita a seguito di alcune accuse di molestie mosse da alcune disegnatrici.

A dare la triste notizia è stata la sorella di Ed tramite un post su Facebook. Poco prima di togliersi la vita, l’autore ha postato su Facebook una lunga lettera d’addio (che potete leggere integralmente qui). Nella lettera Piskor si dichiara innocente, scusandosi per alcuni suoi comportamenti passati e dando il suo punto di vista su altre situazioni legate alle accuse. Inoltre l’autore punta anche il dito verso chi lo avrebbe indotto al suicidio, infatti in un passaggio della sua lettera scrive “Sono stato ucciso dai bulli di Internet, alcuni di voi là fuori hanno contribuito alla mia morte mentre vi divertivate con i pettegolezzi. Non ero un’intelligenza artificiale, ma un essere umano in carne ed ossa”. Dopo aver visto la lettera di addio molti colleghi e amici allarmati hanno cercato di contattare Piskor, che risultava irraggiungibile.

Le prime accuse verso l’autore sono emerse lo scorso 24 marzo quando la fumettista Sydgoblin, nome d’arte di Molly Dwyer, ha accusato Piskor di averla adescata quando era ancora minorenne. A vantaggio delle sue accuse la fumettista aveva pubblicato anche alcuni screenshot di conversazioni private datate 2020, quando aveva 17 anni. A questa prima accusa ne sono seguite delle altre. L’animatrice Molly Wright ha accusato Ed Piskor di averle proposto del sesso orale in cambio del numero di telefono del suo agente. Mentre Taffeta Darling, conduttrice del podcast “Fangirl in Dallas”, ha accusato l’autore di averle promesso di presentargli importanti personalità dell’industria fumettistica americana in cambio di un incontro privato in cui Piskor voleva ritrarla mentre posava nuda per lui.

In seguito a queste accuse il fumettista Jim Rugg, co-conduttore del podcast Cartoonist Kayfabe insieme a Ed Piskor, aveva preso le distanze dall’amico. Inoltre anche la mostra dedicata alle opere dell’autore programmata per il 6 aprile a Pittsburgh era stata rinviata a data da destinarsi a seguito delle accuse emerse online.

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