[Esclusiva] Napoli Comicon – Intervista a Francesco Guarnaccia

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Francesco Guernaccia Intervista

Durante la scorsa edizione del Napoli Comicon abbiamo avuto l’opportunità, grazie a Bao Publishing, di scambiare 4 chiacchiere con Francesco Guarnaccia, autore di Iperurania e From Here to Eternity.


Ciao Francesco, negli scorsi giorni è uscita la tua prima graphic novel per Bao Publishing, Iperurania, di cosa parla e come è nata questa storia?

Iperurania parla di un pianeta, chiamato appunto Iperurania, che è un pianeta invitante quanto impossibile da colonizzare, molto bello da vedere ma inavvicinabile per una serie di condizioni fisiche tra le quali un campo magnetico che rende inutilizzabile qualunque apparecchio elettronico e quindi una volta messo piede sul pianeta è impossibile tornare indietro. Una colonia di umani nel tentativo di studiare il pianeta ha costruito una luna artificiale che orbita attorno al pianeta e dopo ormai quasi 100 anni gli studi sono a un punto fermo e l’unico modo per continuare a studiare Iperurania è uscire con delle tute spaziali e tentare di scattare delle fotografie. Il protagonista è un colone che svolge questo lavoro, che ormai da lavoro di ricerca si è trasformato in lavoro artistico, e un giorno scopre per motivi misteriosi di avere il potere di tele-trasportarsi sulla superfice del pianeta di tornare indietro. Inizialmente decide di non rivelare a nessuno questa sua abilità, in un secondo momento invece comincia a utilizzare il potere per scattare fotografie diventando il miglior fotografo e il più riconosciuto. L’idea per la graphic novel mi è venuta quando ho deciso di raccontare il sentimento de la sindrome dell’impostore”, il protagonista infatti vive molto male il successo perché non sente di esserselo meritato e che gli permette di lavorare senza il minimo sforzo.”

Com’è che hai deciso di scrivere ed illustrare una storia di fantascienza? Qual è il tuo rapporto con questo genere?

La fantascienza per me è un genere veramente magnetico che mi ha avvicinato a qualunque tipo di narrazione che fossero libri, fumetti, serie tv, film e quindi ho un rapporto d’amore smisurato. Le mie due fonti d’ispirazione principali per Iperurania sono due opere di fantascienza, due anime che sono Planetes e FLCL che utilizzan la fantascienza nello stesso modo in cui l’ho utilizzato io, ovvero prendere un argomento ordinario, calarlo in un ambiente straordinario e quindi rendere surreale e interessante il racconto di qualcosa molto quotidiano. Per esempio Planetes parla di un gruppo di spazzini che però sono spazzini nello spazio e svolgono le proprie attività in maniera del tutto naturale nonostante siano astronauti. FLCL è leggermente più assurdo ma riesce a parlare di noia nel modo in cui la interpreto io, ovvero il fatto che tutto ciò che ci succede, anche le cose più straordinarie vengono riassorbite nel nostro quotidiano. Quindi per me la fantascienza è questo, un modo di raccontare in maniera interessante degli argomenti che ci riguardano da vicino.”

Data l’importanza dell’amicizia all’interno di Iperurania, questo tema ha una particolare importanza per te?

Il tema dell’amicizia nel libro è stata una conseguenza naturale dei temi che volevo raccontare perché nel momento in cui si parla di quotidiano e di rapporto con le altre persone l’amicizia viene spontanea Nel raccontare l’amicizia in Iperurania ho fatto molto utilizzo delle mie esperienze d’amicizia nonostante nessuno degli amici del protagonista abbiano un corrispettivo nel mondo reale.”

Tu hai esordito con il collettivo “Mammaiuto”, con cui hai pubblicato From Here To Enternity, cosa ti ha lasciato questa esperienza?

L’esperienza con Mammaiuto non è finita, siamo un collettivo di 11 autori indipendenti e il nostro credo è quello di valorizzare in tutto e per tutto la storia. Abbiamo una concezione di storia molto personale e seppure non autobiografica, deve sempre riportare in sé qualcosa di vivo dell’esperienza dell’autore, questa è stato il più grande insegnamento di Mammaiuto.  Ci tengo a specificare che dura ancora adesso perché un altro grande insegnamento di Mammaiuto è che l’autoproduzione non è una fase precedente alla casa editrice ma è un’alternativa, un modo espressivo diverso da quello commerciale. Io non ho una preferenza e adoro portare avanti due percorsi in modo parallelo, da poco ho iniziato l’esperienza con BAO che mi auguro porterà ad altri libri ma nel frattempo continuo a militare con Mammaiuto e il mio prossimo immediato lavoro sarà concludere il Cavaliere Inservente che è una serie che ho iniziato qualche anno fa ma che ho dovuto interrompere.”

Quali sono i tuoi progetti futuri, la fantascienza sarà sempre presente?

Ho molte storie lunghe nel cassetto, alcune in fase embrionale e altre praticamente già scritte, non so ancora che destino avranno perché alcune sono sicuro di volerle disegnare io mentre per altre sto prendendo in considerazione l’idea di scrivere per altri disegnatori. La fantascienza è un genere che difficilmente riuscirò a scrollarmi di dosso quindi un libro sicuramente sarà di fantascienza mentre gli altri saranno più vicini al fantasy.”

Grazie mille per la disponibilità e buona fortuna per il futuro!

“Grazie a voi!”


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