Archie Comics – Evoluzione della casa editrice per portare Riverdale nel 21esimo Secolo

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La Archie Comics, nata nella città di New York nel 1939 con il nome MLJ Comics (dalle iniziali dei suoi fondatori: Maurice Coyne, Louis Silberkleit e John L. Goldwater), è una casa editrice Statunitense non molto nota nel nostro paese (o quantomeno molti, sopratutto i nati negli anni ’90, ignorano di essere cresciuti con dei personaggi Archie) specializzata in serie destinate ad un pubblico di adolescenti. Prima della pubblicazione delle nuove testate da parte di Edizioni BD e della serie TV Riverdale, nel nostro paese la casa editrice era nota per le serie animate Archie e Sabrina, Josie e le Pussycats, Zero in Condotta, Sabrina: la mia vita da Strega e Gli Strani Misteri di Archie, e per la ben più celebre serie televisiva Sabrina, Vita da Strega con Melissa Joan Hart nei panni della magica Sabrina Spellman.

La reputazione della Archie Comics è stata costruita su una fittizia cittadina che continuava ad avere l’aspetto di una piccola cittadina degli anni 30, Riverdale. Riverdale era la casa di Archie Andrews, Betty Cooper, Veronica Lodge, Jughead Jones e il resto della banda, un posto dove i negozi che vendevano soda erano ancora il posto preferito dai teenager per incontrarsi, dove i triangoli adolescenziali non finivano mai e i personaggi non invecchiavano mai.

La prima apparizione di Archie Andrews è datata Dicembre 1941, su Pep Comics #22, sarà poi l’estetica del disegnatore Dan DeCarlo negli anni 50 a definire le future apparizioni del personaggio per più di metà secolo. Mentre la moda e la tecnologia avanzavano nel mondo di Archie, il look dei personaggi non cambiava e nemmeno i contenuti della serie, che continuavano ad essere un richiamo a tempi più semplici. L’editore proponeva uno stile cartoon e rassicurante, che si rifletteva anche nelle storie: Archie continuava a rimanere bloccato nel suo triangolo amoroso, Betty e Veronica continuavano ad essere innamorate di Archie e Jughead evitava le storie d’amore e veniva colpito solo dal cibo. Ma con il calo delle vendite qualcosa cambiò, gli abitanti di Riverdale dovevano evolversi.

Quell’evoluzione fu graduale e parti nel 2009, quando Jon Goldwater divenne CEO di Archie Comics. Goldwater si prese dei rischi editoriali che creativamente e commercialmente hanno rinvigorito la linea di Archie e migliorato la visione di Riverdale, incoraggiando nuovi approcci a questo universo grazie anche a nuovi creatori, e riuscendo così a soddisfare un’ampia fetta di pubblico, portando nuova approvazione alla linea dell’editore. Questa operazione ha funzionato, e dopo 75 anni ancora parliamo di Archie, con una serie tv ispirata ai fumetti della compagnia, Riverdale, che in parte si ispira a Twin Peaks ma che è debitrice anche della nuova rappresentazione che Goldwater aveva voluto dare nel 2009. Così sotto l’occhio di Goldwater e l’attenzione mediatica, sempre più sperimentazioni sono state fatte sui fumetti di Archie Comics.

2009: Arriva Jon Goldwater a Riverdale

Quando Jon Goldwater divenne il CEO di Archie Comics’ nel 2009, la compagnia era ancora dominata dalle semplici, inoffensive e visivamente rassicuranti storie pubblicate dal padre, John L. Goldwater e dall’altro co-fondatore della casa editrice, Louis H. Silberkleit negli anni 40. I figli maggiori di Goldwater e Silberkleit, Richard e Michael, avevano preso le redini della compagnia nel 1983 alla morte dei loro genitori e si erano entrambi dedicati a mantenere la visione classica di Archie. I precedenti CEO di Archie morirono uno ad un’anno dall’altro di cancro e il fratellastro di Richard, Jon, abbandonò la sua carriera musicale per tenere Archie in famiglia. Jon riconobbe che lo stile tradizionale di Archie aveva il suo fascino, ma era diventato stagnante e la compagnia aveva perso rilevanza nel mercato di fumetti del 21esimo secolo.

Ma aveva anche la vista lunga e aveva identificato quasi subito uno dei problemi della distribuzione di Archie Comics, che era anche l’elemento che aveva reso Archie una istituzione Americana, ossia la vendita delle storie solo nei negozi generalisti, niente edicole o fumetterie. Infatti, seppur anche persone che non leggevano fumetti negli Stati Uniti sapevano chi fosse Archie, serviva una revitalizzazione del brand.

Dal 2010 al 2014: Andare avanti con un’occhio al passato

La prima mossa di successo di Goldwater fu lanciare nel 2010 l’app di Archie, che permise un rilascio quasi immediato dei numero delle serie ed una disponibilità di tantissimi vecchi numeri, dando di nuovo risonanza all’editore e alla linea, primo segno di questa nuova spinta.

Goldwater iniziò con delle sperimentazioni sicure, senza tradire lo stile di Archie, una decisione saggia che pagò subito e colpì la fanbase. Il primo settembre 2010, debutta su Veronica #202 Kevin Keller, il primo personaggio omosessuale della serie. In Life With Archie #1 invece Archie entra, insieme al resto di Riverdale, nell’età adulta, mostrando in due separate timeline il matrimonio da una parte con Betty e dall’altra con Veronica. 

Life With Archie si occupò di raccontare di problemi della vita adulta, come problemi finanziari, matrimoni tra membri dello stesso sesso e il controllo delle armi. La vita per Goldwater su Archie non fu sempre facile, infatti, in quanto CEO, doveva comunque avere a che fare con la vedova di Silberkleit, Nancy, che fu allontanata a forza a causa di problemi con impiegati e varie cause legali. Goldwater e Kupperberg hanno continuato a premere su questioni sociali, fino a quando addirittura Life with Archie è finita nel 2014 con Archie che ha dato la sua vita per salvare Kevin, ora senatore, da un attentatore.

Life With Archie # 36 è ormai considerata una delle storie più importanti del mondo dei fumetti ed un esempio del potenziale dell’universo Archie Comics. Il numero vendette bene e nel mese di uscita fu tra i primi venduti rientrando nella top 30. Inoltre, così come l’introduzione di Kevin, la morte di Archie ha avuto un fortissimo impatto sul pubblico generalista.

Dal 2013 al 2014: Addio bambini, arriva l’apocalisse zombie

Un’anno prima della morte di Archie, viene lanciato Afterlife With Archie, testata horror che cambierà il corso della storia dei protagonisti. Afterlife With Archie è stata la prima serie di Archie non adatta a tutti. Scritta da Roberto Aguirre-Sacasa con Francesco Francavilla ai disegni, il titolo vede una apocalisse zombie colpire Riverdale quando Jughead chiede aiuto a Sabrina Spellman per salvare il suo cane. E quello è solo l’inizio, nei 10 numeri successivi la storia si fa molto più dark. Afterlife With Archie divenne velocemente uno dei titoli di maggior successo della casa editrice e permise anche a Goldwater di lanciare una nuova serie di Sabrina.

Lanciata nel 2014, The Chilling Adventures of Sabrina è scritta sempre da Aguirre-Sacasa con i disegni retro di Robert Hack. The Chilling Adventuresof Sabrina prende ispirazione dai fumetti horror targati EC Comics e racconta una storia di formazione direttamente dagli anni 50. Nonostante i due titoli siano sempre in ritardo per i tanti impegni dello scrittore, basti pensare che ancora oggi il secondo story arc di Afterlife With Archie è incompleto, rappresentano i titoli più venduti dall’editore ed hanno dimostrato l’interesse del pubblico verso storie più mature. Il filone è poi proseguito nel 2017 con la pubblicazione della miniserie Jughead, the Hunger di Frank Tieri e Michael Walsh e nel 2018 con Vampironica, di Meg e Greg Smallwood.

Nel mentre, Roberto Aguirre-Sacasa e Greg Berlanti annunciano che stanno preparando un adattamento live-action di Archie, dal titolo Riverdale, portando ancora più attenzione su Goldwater e sulla casa editrice.

Dal 2014 ad Oggi: Un fresco rilancio porta Riverdale dei tempi moderni

I rilanci sono il trend del momento e la compagnia non poteva farsi scappare tale opportunità. A Dicembre 2014 viene annunciato che Archie terminerà dopo 650 numeri per lasciare spazio ad un reboot scritto da Mark Waid e disegnato da Fiona Staples, storie disponibili in Italia grazie a Edizioni BD. Il lavoro di Waid in Marvel e DC negli ultimi 25 anni gli diede molta notorietà ed una grande fan base pronta a seguirlo, cosi come la Staples reduce dal successo di Saga in Image Comics. Archie #1 debutta a Luglio 2015 e se la narrazione di Waid non si allontana troppo dallo stile convenzionale di Archie, la Staples fa un makeover totale a Riverdale e ai suoi abitanti.

Dopo la notizia del reboot di Archie, arrivarono gli annunci di serie come JugheadBetty & Veronica e Life With Kevin, serie  lanciate con una campagna Kickstarter. Questi titoli avevano degli intriganti team creativi, ma l’operazione del Kickstarter non fu presa bene dal pubblico e ritirata 5 giorni dopo l’annuncio. Questi titoli sono stati poi pubblicati, sebbene non nell’ordine in cui la campagna prevedeva.

Jughead è stato lanciato ad Ottobre 2015 con alle redini Chip Zdarsky e l’artista Erica Henderson, a cui poi è seguita la run a cura di Ryan North e Derek Charm, che presentava uno stile totalmente diverso. Betty & Veronica di Adam Hughes con il suo primo numero fu un vero successo. Life with Kevin, di Dan Parent e J. Bone rimane invece uno dei titoli più conservatori, con uno stile che strizza molto l’occhio a quello di Life With Archie, e fu inizialmente pubblicata solo in digitale. A Settembre 2016 viene poi lanciata la nuova Josie and the Pussycats, a cura di Marguerite Bennett e Cameron DeOrdio con i disegni di Audrey Mok, un debutto ottimo per il trio di cantanti di Riverdale. Nel 2016 abbiamo anche il debutto di Reggie And Me di Tom DeFalco e Sandy Jarrell, dove viene esplorato il rapporto tra Reggie Mantle e l’unica persona che lo ammira, il suo cane Vader -che funge anche da narratore della storia. Nel 2017 sempre Dan Parent, questa volta insieme a Ty Templeton, lancia Your Pal Archie, altra serie che come Life With Kevin riprende uno stile più classico. Sempre nel 2017 Alex Segura, Matthew Rosenberg e Joe EismaInoltre lanciano una nuova miniserie dedicata alla band di Archie Andrews, The Archies. Inoltre, nel 2018, è stata lanciata una nuova testata, slegata dalle altre: Archie 1941. La serie di Mark Waid, Brian AugustynPeter Krause ripota indietro nel tempo i nostri protagonisti, in un periodo storico molto particolare, il dopo guerra, esplorando tra i vari temi anche l’impatto che ha avuto la seconda guerra mondiale sulla cittadina di Riverdale.

Ora come ora Archie Comics è sicuramente più forte creativamente che in passato, grazie anche al successo televisivo della serie Riverdale, che ha portato alla messa in cantiere di una serie su Sabrina da Netflix (sempre a cura di Roberto Aguirre-Sacasa) e a diversi prodotti legati ad essa come i vari Road to Riverdale (numeri introduttivi alla serie), una serie a fumetti ambientata sempre nell’universo televisivo dal titolo omonimo e addirittura storie come quelle dedicate a Black Hood per la sotto etichetta Dark Circle Comics. 

Insomma, la compagnia sta avendo davvero una seconda vita, e il futuro sembra più florido che mai.


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