Fairy Tail Volume 58-59-60 | Recensione

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Fairy Tail

Dopo averci accompagnati per anni mancano quattro numeri alla fine dell’opera di Hiro Mashima, Fairy Tail. Siamo nel bel mezzo della guerra finale tra Zeref ed il regno di Magnolia, i nostri protagonisti sono impegnati a scontrarsi contro i Spriggan 12, mentre il piano del fratello di Natsu procede come desidera.

Dopo le prime battaglie vediamo tornare tutti gli Spriggan 12, chi ancora in vita, chi “resuscitato” tramite la magia histoire, pronti per lo scontro finale; ci sarà anche un atteso ritorno da parte di uno dei personaggi principali della saga, che darà man forte a Natsu e compagni, che cercano in tutti i modi di rovesciare il piano di Zeref. In questi volumi assistiamo allo scontro tra Gray e Invel Yura, uno degli spriggan 12 in grado di manipolare anche lui la magia del ghiaccio; Gray deve ricorrere alla modalità “distruttore di demoni” per poter avere la meglio sull’avversario, il quale ricorre ad uno stratagemma prendendo in ostaggio Lluvia e incatenando tra di loro i due amici/innamorati, con il monito che solo chi ucciderà l’altro potrà liberarsi. Dopo un atto sacrificale di entrambi nello stesso momento, Lluvia sembra morire e questo fa esplodere la rabbia di Gray portandolo alla vittoria contro Invel; purtroppo la scena perde di pathos non solo per i disegni abbastanza sbagliati in anatomie e altro, ma anche per la fretta con cui l’autore cerca di chiudere gli avvenimenti, sfruttando poi l’ennesima “morte” momentanea, perché come ci aspettavamo tutti alla fine Lluvia sarà salvata, e questo non solo fa storcere il naso perché è la quarta se non quinta volta che si ricorre ad una scena del genere, ma anche perche l’autore stesso ammise in qualche volume precedente (vedi finta morte di Gajeel) che sarebbe ritornato ad usare una cosa del genere anche se non era convintissimo.

In punto di morte Invel rivela a Gray che Natsu in realta è E.N.D, il demone che lui sta cercando, e questo porta un senso di rabbia al nostro mago del ghiaccio; nel frattempo Natsu sviene per colpa del tumore che ha in corpo e viene catturato insieme a Lucy, quando sembrano ormai in trappola Natsu si risveglia con una forza demoniaca e si libera mandando in fin di vita uno degli Spriggan 12.
Scappato dal luogo dove era stato rinchiuso incontra Gray ed i due iniziano a scontrarsi dopo essersi detti due parole in croce, nello stesso momento Mavis da una spinta in più all’esercito, intenta ad alzare il loro morale e a dargli la forza contro l’esercito nemico che sta purtroppo vincendo; ed è proprio per contrastare l’enorme avanzata dell’esercito nemico che il master Makarov deciderà di usare Fairy Law, una tecnica che provoca un’enorme fascio di luce potentissima ma che uccide il mago che la usa, sacrificandosi in maniera simile, per non dire identica, a Majin Vegeta in Dragon Ball Z, cosa che sinceramente abbiamo trovato troppo forzata e poco ricca di inventiva.

Intanto Natsu e Gray, che ancora si stanno azzuffando, vengono fermati da Elsa che gli porta la notizia della morte del master, e li fa calmare dicendogli che stanno combattendo tra amici (e ci voleva Elsa per farli rendere conto?) per poi cadere svenuti per l’eccessivo uso di forza; per quanto uno scontro tra i due rivali ci sia in ogni genere di shonen, qui non aveva un minimo di senso, è stato non solo gestito male ma realizzato anche peggio, portando il lettore a chiedersi effettivamente quale fosse il senso di tutto ciò. Parallelamente vediamo gli scontri di Sting e Rogue contro Larcade, membro degli Spriggan 12 e figlio di Zeref, che da del filo da torcere ai due Dragon Slayer con la sua magia divina, in seguito però contrastata grazie alla fusione di questi ultimi, e lo scontro tra Elsa e niente di meno che sua madre (e chi se lo aspettava che una versione di Elsa leggermente più grande potesse essere la madre? Incredibile.) che si scoprirà essere la regina dei draghi in un flashback dove ci verrà narrato una parte del loro passato e sul perché la madre di Elsa sia così potente e così fuori di testa; parlando dello scontro e tralasciando il colpo di scena che probabilmente si aspetterebbe anche un bambino, ruota abbastanza intorno all’amore materno che prima c’era ed ora non c’è più, nelle solite tre/quattro frasi ad effetto e nello scambio di corpi che Captain Genew scansati, il tutto condito da una trasformazione finale che era abbastanza prevedibile e l’ultima scena che richiama in modo esagerato lo scontro tra Goku ed il grande mago Piccolo.

Ormai ci dispiace anche recensire così quello che tempo fa era uno shonen divertente, ma che ora sta toccando livelli di bassezza assurda, tra fanservice copioso e mancanza di idee dell’autore, portando nel lettore una grossa delusione e lasciandolo con l’amaro in bocca; speriamo davvero che negli ultimi quattro numeri la situazione cambi e ci sorprenda positivamente. Trovate tutti i 60 numeri di Fairy Tail in fumetteria e online, edito da Edizioni Star Comics al prezzo di 4,30 €.

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