Venerdì 16 settembre tornano le Winx nell’adattamento live action originale Netflix, Fate: The Winx Saga della fortunatissima serie animata ideata dall’italiano Iginio Straffi che ha incantato i giovani degli anni ’90. La serie continua ad essere una co-produzione italo britannica in collaborazione con Rainbow, la casa di produzione originale delle Winx e Netflix. Dopo una prima stagione che non ci aveva particolarmente convinto (qui la nostra recensione), nonostante avesse inserito alcuni aspetti da non tralasciare è il turno di questa nuova avventura. Ecco il nostro parare dopo aver visto la serie in anteprima.

La scuola è ricominciata sotto l’occhio vigile della ex preside di Alfea, Rosalind. I Bruciati non ci sono più, Farah Dowling è scomparsa e Silva è stato imprigionato per tradimento: rispetto all’anno precedente Alfea ha più magia, più amori e più volti nuovi. Quando però le fate cominciano a sparire nel cuore della notte, Bloom e le sue compagne scoprono una pericolosa minaccia in agguato nelle tenebre… dovranno fermarla a tutti i costi prima che sconvolga l’Oltre Mondo.

Sicuramente una serie fenomeno tra le nuove generazione, Fate è un prodotto fantasy, young adult, che si inserisce nel filone di tutte quelle serie come Shadowhunters (presente anch’essa su Netflix) che rimettono mano a dei progetti (letterari, cinematografici o televisivi) del passato, per tornare a raccontare storie che hanno fatto breccia nei cuori dei ragazzi. Pur discostandosi molto dalla serie animata degli anni 2000, Fate è una vera e propria riscrittura della storia con l’inserimento di personaggi iconici e nuovi ingressi, alle prese con avventure del tutto inedite. Dopo una prima stagione caratterizzata da alcuni alti e bassi, il ritorno per una seconda stagione non era del tutto scontato, ma dal momento in cui la serie è diventata un vero fenomeno, specialmente tra le nuove generazioni ma anche tra tutti coloro che avevano amato e apprezzato il cartone originale, il rinnovo non ha tardato ad arrivare.

La seconda stagione, un po’ come successo con la prima, è un’alternanza di momenti interessanti intervallata però da non pochi passaggi del tutto trascurabili e dimenticabili. Ciò che purtroppo continua a non convincere è il suo essere costantemente altalenante. Dopo un inizio apparentemente intrigante, viste le premesse di questa nuova stagione, seguono una serie di episodi filler in cui gli eventi si susseguono in modo automatico, privati di qualsiasi elemento che li possano rendere attraenti. Complice di ciò potrebbe anche essere l’eccessiva durata degli episodi, cinquanta minuti sono davvero troppi per questo genere di narrazioni, specialmente quando il succo del discorso si esaurisce nei primi minuti per poi ripresentarsi in chiusura.

Un po’ come la prima stagione, anche questa non brilla per esecuzione tecnica. La regia, estremamente scolastica non è aiutata neanche dalla messa in scena che risulta ancora troppo plastica; eccezione fatta per l’ultimo episodio, che, ancora una volta come nella prima stagione, si conferma essere il migliore. L’ingresso di nuovi personaggi è funzionale alla storia, anche il tanto atteso arrivo di Flora (Paulina Chavez) resta troppo fine a sé stesso. Vengono però approfondite alcune storyline che nella prima stagione erano state solo accennate come quella sulla vita di Bloom (Abigail Cowen) e un’esplorazione dei sentimenti di Terra (Eliot Salt).

Viste le novità inserite e soprattutto il suo finale decisamente aperto, è facile aspettarsi un rinnovo per una terza stagione. Tutto dipenderà dall’accoglienza da parte del pubblico che però siamo sicuri apprezzerà, nonostante gli evidenti difetti, forse un po’ troppo palesi del prodotto in questa seconda stagione.

Fate: The Winx Saga

La seconda stagione di Fate: The Winx Saga, esattamente come la prima, non tenta di migliorare gli aspetti negativi tanto criticati in passato restando del tutto fedele al suo intento, quello di intrattenere, seppur con non pochi momenti di stasi, in modo del tutto disincantato. Complice forse la durata degli episodi, questa seconda stagione ha un ritmo incerto, altalenante, così come è altalenante la sua messa in scena e la sua scrittura. Classica serie tv da binge watching che ancora una volta potrebbe rivelarsi un gran successo di pubblico, visto anche il finale decisamente aperto che intende la realizzazione di una nuova (e forse anche ultima) stagione conclusiva.


Fate: The Winx Saga, arriva su Netflix a partire dal 16 settembre. Ecco il trailer italiano della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Fate: The Winx Saga - Stagione 2
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
fate-the-winx-saga-2-ritorno-ad-alfea-nella-seconda-stagione-della-serie-netflix-recensioneLa seconda stagione di Fate: The Winx Saga, esattamente come la prima, non tenta di migliorare gli aspetti negativi tanto criticati in passato restando del tutto fedele al suo intento, quello di intrattenere, seppur con non pochi momenti di stasi, in modo del tutto disincantato. Complice forse la durata degli episodi, questa seconda stagione ha un ritmo incerto, altalenante, così come è altalenante la sua messa in scena e la sua scrittura. Classica serie tv da maratonare che ancora una volta potrebbe rivelarsi un gran successo di pubblico, visto anche il finale decisamente aperto che intende la realizzazione di una nuova (e forse anche ultima) stagione conclusiva.

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