Hollywood – Salta la trattativa, gli attori sono ufficialmente in sciopero contro gli studios

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Con una conferenza stampa indetta a Los Angeles, la SAG-AFTRA (Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists), massimo sindacato statunitense che rappresenta oltre 160 mila attori di Hollywood, ha annunciato ufficialmente lo sciopero contro l’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers), associazione che riunisce i principali studi Hollywoodiani e broadcast televisivi.

Dopo 4 settimane di trattative che non hanno portato ad un accordo tra le due parti, la SAG-AFTRA ha deciso di indire uno sciopero a partire dalla mezzanotte di venerdì 14 luglio, minacciando di rimanere in sciopero finché non si arriverà ad un accordo adeguato con l’associazione dei produttori americani. Questo sciopero si unisce a quello degli sceneggiatori della WGA (Writers Guild of America) indetto ad inizio maggio. Non succedeva dal 1960 che attori e sceneggiatori scioperano contemporaneamente contro gli studi di Hollywood, sciopero che portò gli attori ad ottenere la pensione, l’assicurazione sanitaria e dei compensi residual.

Le Conseguenze dello Sciopero

Da domani tutte le produzioni cinematografiche e televisive si arresteranno, con gli attori in sciopero non prenderanno parte nemmeno alla promozione di film e serie tv. Inoltre non parteciperanno nemmeno ai festival cinematografici (come il Festival del Cinema di Venezia) e alle convention (come l’imminente San Diego Comic-Con). Come prima conseguenza dello sciopero, dopo aver sfilato nel red carpet, il cast di Oppenheimer, nuovo film di Christopher Nolan, ha lasciato la prima londinese in solidarietà con la protesta a qualche ora dall’effettiva entrata in vigore dello sciopero.

Queste le parole con cui Fran Drescher, presidente della SAG-AFTRA, ha annunciato l’inizio dello sciopero contro l’AMPTP:

“Abbiamo un problema. Questo è un molto importante per noi. Ho iniziato le trattative convinta che saremmo riusciti ad evitare lo sciopero. La gravità di questa mossa non mi sfugge. È una cosa molto seria che colpisce migliaia, se non milioni di persone in tutto il paese e nel mondo. Non solo membri di questo sindacato, ma persone che lavorano in altri settori che sono però legati al nostro settore. Non avevamo scelta. Noi siamo le vittime qui. Siamo vittime di un’entità molto avida”.

La star de La Tata si è detta “scioccata” dal modo in cui i dirigenti degli studi trattano gli attori. “Non posso credere, sinceramente, quanto siamo distanti su così tante cose. È disgustoso. Che si vergognino. Stanno dalla parte sbagliata della storia.” L’attrice ha poi aggiunto che gli attori non possono continuare a essere “emarginati, mancati di rispetto e disonorati” da un modello di business che è stato radicalmente cambiato dallo streaming. “Se non ci alziamo in piedi in questo momento, saremo tutti nei guai. Saremo tutti in pericolo di essere sostituiti dalle macchine e dalle grandi imprese “.

L’attrice ha poi concluso il suo duro discorso contro l’associazione dei produttori americani dicendo: “Abbiamo unito le forze e siamo riusciti a ottenere l’approvazione più ampia nella storia del nostro sindacato. È una cosa serissima e importantissima, avrà un impatto su qualunque persona che lavora in questo settore.”

Fonte: Deadline

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