È ufficialmente in programmazione in tutte le sale italiane Hunger Games: La Ballata dell’Usignolo e Serpente (qui la nostra recensione), il prequel della tanto amata saga di Hunger Games tratta dall’omonima trilogia di romanzi scritti da Suzanne Collins. Un processo di realizzazione durato ben cinque anni, in cui l’autrice e Lionsgate (casa di produzione dietro gli adattamenti della serie) hanno lavorato a stretto contatto per riportare sotto i riflettori quella che oggi viene considerata una delle più celebri e apprezzate serie di libri per ragazzi, superata forse solo da Harry Potter.

Come testimoniato dagli innumerevoli sequel, spin-off e remake dei grandi blockbuster, quando un prodotto destinato alle masse ottiene un successo stratosferico si tende a ripescarlo, nel tentativo di esplorare meglio i rispettivi universi che li caratterizzano, talvolta spremendoli fino a ridurre all’osso il materiale di base con il mero obiettivo di guadagnare qualche soldo in più. Spinto da queste motivazioni, il CEO di Lionsgate Jon Feltheimer nel 2017 decise di riavvicinarsi all’universo di Hunger Games con lo scopo di creare un qualcosa di nuovo per adornare il mondo di Katniss Everdeen, e far tornare al cinema i nostalgici amanti della saga.

Per diversi anni alla Lionsgate vengono fatte ricerche e cercati spunti per la realizzazione di una nuova storia capace di coinvolgere il pubblico, fino a quando nel 2019, dopo diversi tentativi mai andati in porto, viene reso noto che dalla stessa casa di produzione che diversi autori e produttori stavano attivamente lavorando insieme a Suzanne Collins ad un prequel della storia, e che il Presidente Snow sarebbe stato il personaggio prescelto per riportare Hunger Games alla gloria di un tempo. Similmente a come accade con il paradosso dell’uovo e della gallina, molti fan ancora oggi si trovano a domandarsi se sia nata prima l’idea del libro o prima il film. Una vera risposta non c’è, ma è molto probabile che i due siano stati creati e sviluppati in parallelo, dandosi aiuto a vicenda.

Molte scene presenti nel libro sembrano essere scritte apposta per essere trasportate su schermo, quasi come fosse una sceneggiatura arricchita da descrizioni più lunghe; inoltre, la stessa Suzanne Collins è citata nei crediti della sceneggiatura e alcuni dei dialoghi presenti nel film sono identici a quelli sulla carta. La Ballata dell’Usignolo e del Serpente ci riporta nell’universo distopico di Panem proponendoci una sorta di origin story del Presidente Snow, il rinomato antagonista della trilogia, che qui vediamo appena diciottenne alle prese con la decima edizione degli Hunger Games. Si tratta dell’edizione che ha visto nascere la figura del mentore, e in questo caso il giovane Snow fungerà da mentore per Lucy Gray Baird, la ragazza tributo del Distretto 12.

In questo caso al mentore il cui tributo vincerà i giochi sarà regalata una borsa di studio. Tutta la vita di Corio dipende da questi soldi. La borsa di studio rappresenta l’unica occasione che gli permetterà di continuare gli studi e intraprendere una carriera di rilievo, per poter infine restituire alla sua famiglia la ricchezza e il prestigio persi durante la guerra.
Il susseguirsi delle vicende dovrebbe aiutarci a comprendere i moventi che hanno reso Snow lo spietato dittatore a capo di Panel nella trilogia di Hunger Games. Una scelta molto coraggiosa e azzardata da parte degli autori, che hanno riesumato un qualcosa di tanto amato dal pubblico decidendo di concentrarsi sul personaggio più odiato in assoluto. Uno dei pochi senza alcun tipo di redenzione nella storia originale.

Hunger Games - La Ballata dell’Usignolo e del SerpenteIl romanzo si presenta quasi come una vera e propria analisi psicologica del personaggio, e l’accavallarsi delle azioni messe in atto dal giovane Snow nel corso del racconto non fanno che cancellare sempre di più il suo lato umano per lasciar posto all’uomo che conosciamo, ovvero lo stratega sanguinario capace di torturare e uccidere innumerevoli innocenti senza provare alcun tipo di rimorso. Coriolanus ci viene presentato come un giovane molto ambizioso, affascinante e carismatico. Nella sua prima scena lo vediamo nel suo piccolo nido; il lussuoso appartamento d’attico della sua famiglia, che cercherà in tutti i modi di proteggere e in cui vive insieme alla cugina e alla nonna. Ci viene subito fatto capire che Coriolanus Snow è una delle tante vittime della grande guerra che ha quasi distrutto la capitale e decimato la popolazione. Guerra che ha portato gli Hunger Games come risultato e come punizione imposta dai vincitori (Capitol City) sui perdenti (i Distretti), che vengono considerati i soli responsabili del conflitto e quindi autori del proprio triste destino.

Nel libro si torna spesso all’infanzia di Snow e a come questo trauma l’abbia spinto a desiderare alla cieca riscattarsi, mentre nel film viene tutto riassunto attraverso un simbolico flashback utilizzato come primissima scena. Qui viene ritratto un piccolo Snow bambino osservare con orrore un uomo intento a tranciare la gamba di un cadavere per potersene cibare, facendoci intendere che questo sia uno dei tanti orrori che hanno spinto il personaggio a giurare di allontanarsi sempre di più dalla condizione di miseria per non essere mai costretto a scendere così in basso.

Una caratteristica che rispetto al libro forse nel film viene meno (soprattutto nella prima parte) è il senso di superiorità che il ragazzo nutre nei confronti di tutti gli altri. Nel film non sentiamo i pensieri di Snow, che nel libro sono indispensabili per capire quanto lui provi disgusto e disprezzi tutto ciò che lo circonda e quanto sia focalizzato solo ed esclusivamente sui suoi obiettivi, spingendosi alla cieca solo verso le cose che (secondo lui) potrebbero aiutarlo a realizzarsi. Quello che invece emerge da subito anche nella pellicola è il suo bisogno di apparire perfetto agli occhi degli altri; una scena ripresa di pari passo dal libro ce lo mostra girare per l’appartamento alla ricerca di una camicia rammendata dalla cugina, muovendosi da una stanza all’altra con movimenti scattanti e bramosi, come se fosse se la sua intera esistenza dipendesse da quel capo.

Nel film Snow è alto, snello, ha gli occhi di un azzurro ipnotizzante e i capelli talmente chiari da sembrare bianchi e quindi ricordare la neve. Quando si muove, tutte le teste si voltano per ammirarlo, e nell’approcciare gli altri sul suo volto si forma sempre lo stesso sorriso privo di sincerità che fa cadere tutti nella trappola. Sono in pochi a capire chi sia veramente. Tom Blyth, l’attore scelto per interpretare il protagonista, incarna alla perfezione tutti i connotati di Snow e ci regala una performance strepitosa, riuscendo a rendere concrete sia la freddezza maniacale di personaggio sia la sua innocenza e la maschera di finta cordialità.

Il cambiamento interiore che il personaggio subisce nella terza parte diventa visibile esteriormente grazie al nuovo taglio di capelli sull’attore, e alla sue espressioni che diventano sempre più cupe, come se avesse un nuovo volto. Questo distacco fra lo Snow ragazzo e lo Snow maturo e carico d’odio post Hunger Games si percepisce meno nelle pagine, rendendo l’opera ridondante, mentre nel film il suo cambiamento assume una funzione narrativa molto più brusca e diretta. Sotto questo punto di vista anche il rapporto tra Snow e Sejanus è diverso e ha una funzione narrativa più evidente; nel libro, Coriolanus non prova niente nei confronti dell’altro, e i due iniziano a legare (superficialmente) solo durante l’addestramento per diventare pacificatori.

Nel film il loro legame è più ambiguo, viene lasciato intendere che i due siano realmente amici fin dai tempi dell’accademia, e nel momento in cui Snow tradisce Sejanus percepiamo maggiormente l’impatto dell’azione e la funzione da punto di non ritorno del tradimento che porterà Coriolanus a diventare un uomo privo di limiti che pensa solo a raggiungere i suoi obiettivi. Per quanto riguarda la relazione fra Corio e Lucy Gray nel film, tutto si svolge a piccoli passi e in modo graduale. Non abbiamo subito l’amore a prima vista come ci viene raccontato nel libro, ma assistiamo ad un processo progressivo su come acquistare fiducia reciproca, partendo da un interesse iniziale animato da mera curiosità fino ad arrivare una forma di affetto quasi ossessiva e co-dipendente, per poi sfociare nella totale distruzione del rapporto.

Due personaggi che iniziano il loro arco da sconosciuti, diventando poi amici, persino amanti, finendo per diventare avversari. Il trauma del cuore spezzato legato ad una ragazza del Distretto 12 che Snow si porterà dietro per tutta la vita e che lo spingerà a rinnegare tutti i valori legati all’amore e alla libertà. Una delle cause principali che in Hunger Games lo porteranno a dichiarare guerra contro Katniss Everdeen e tutto ciò che rappresenta, nel tentativo di dimostrare e ricordare a se stesso che nella battaglia con Lucy Gray Baird fu lui l’unico vincitore, anche se sappiamo che la realtà è ben diversa.

Sono rari gli adattamenti che nell’insieme sembrano funzionare meglio rispetto all’opera di base. In questo caso è stato fatto un ottimo lavoro soprattutto con il ritmo, eliminando tutti gli elementi superflui e prediligendo il susseguirsi di azioni causa\effetto che hanno reso il tutto più dinamico. I difetti dell’adattamento di La Ballata dell’Usignolo e del Serpente sono pochi, e le differenze tra i due sono altrettanto impercettibili, ma una cosa su cui il film forse potevano soffermarsi di più è la citazione alla poesia “Lucy Gray” del poeta britannico William Wordsworth. In questo caso non parliamo di materiale narrativo firmato da Suzanne Collins, ma di una vera e propria ballata scritta da uno dei padri del Romanticismo Inglese.

Racconta la storia di una ragazza chiamata Lucy Gray che un giorno scomparì durante una bufera di neve. Per scriverla, Wordsworth aveva tratto ispirazione dal paesaggio innevato che lo circondava e da un fatto di cronaca sentito raccontare dalla sorella. Oltre ad essere un diretto riferimento sia al titolo dell’opera sia al nome dei protagonisti, la ballata funge anche da specchio per il triste destino di Lucy Gray e per il mistero che circonderà la sua figura. Inoltre sembra anche essere il lavoro che ha dato a Suzanne Collins  l’illuminazione necessaria per realizzare La Ballata dell’Usignolo e del Serpente.

Hunger Games - La Ballata dell’Usignolo e del SerpenteNel film si accenna alla Ballata di Lucy Gray rapidamente in un breve dialogo fra Snow e Lucy, in cui lui chiede alla ragazza un parere sul significato della poesia e sulla sorte della ragazza. Contrariamente, nel libro troviamo un intero capitolo dedicato al poema in cui Snow ne discute con gli altri personaggi e ne sembra quasi ossessionato. Dettaglio molto importante se poi si pensa a come qualche capitolo dopo sia lui stesso la neve (Snow) responsabile della scomparsa di Lucy Gray. Tutti gli adattamenti del filone di Hunger Games si distinguono da altre saghe per il modo in cui restano sempre fedeli e simili all’opera di base, e questa caratteristica è anche alla base di La Ballata dell’Usignolo e del Serpente, ed è proprio per questo motivo che sarà indubbiamente apprezzato da tutti i fan.

Il prodotto nella sua interezza può sicuramente funzionare come film a sé anche per chi non sa nulla della trilogia, ma sicuramente durante il processo di realizzazione il pensiero principale da parte degli autori era rivolti agli amanti dei romanzi scritti da Suzanne Collins. Pubblico che probabilmente nel corso di questi anni è cresciuto ed è quindi pronto per accogliere nuove storie che non parlano più di eroi dalla parte del giusto che portano avanti il loro credo, bensì di personaggi oscuri, più tridimensionali e complessi che vanno osservati da lontano senza essere necessariamente presi come punto di riferimento.

In molti diranno che il film di Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente non aggiunge niente di nuovo all’universo di Hunger Games e che poteva benissimo essere evitato, esattamente come professano la maggior parte delle critiche dirette al romanzo. Ma in fin dei conti non c’è niente di male nel tornare su qualcosa che si è tanto apprezzato in passato, purché si rispetti la materia prima e non ci si lasci trasportare troppo dalla nostalgia.


Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente è ora in programmazione in tutti i cinema. Ecco il trailer del film:

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