Usciva a maggio del 2020, quasi in piena pandemia, La Ballata dell’Usignolo e del Serpente, romanzo scritto da Suzanne Collins, prequel della fortunatissima trilogia di Hunger Games, diventata una serie di quattro film di successo tutti diretti da Francis Lawrence, eccezion fatta per il primo “Hunger Games” diretto da Gary Ross. Con protagonisti l’allora poco nota Jennifer Lawrence che avrebbe visto la sua carriera spiccare, l’enfant prodige Josh Hutcherson e Liam Hemsworth, la saga di Hunger Games conta 4 film (l’ultimo libro è stato diviso in due pellicole) ed è stata un successo planetario iniziato nel 2012 e terminato nel 2015 con Hunger Games – Il Canto della Rivolta: Parte 2, film (e libro) che metteva un punto alla storia di Katniss, Peeta e Gale. Otto anni dopo, arriva nelle sale Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente, prequel della trilogia, basato sul romanzo omonimo, con protagonisti Rachel Zegler, Tom Blyth, Viola Davis, Hunter Schafer e Peter Dinklage. Abbiamo visto il film in anteprima e di seguito vi riportiamo il nostro parere.

Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.

Hunger Games - La Ballata dell’Usignolo e del Serpente

Era il 2020, in piena pandemia, quando il romanzo prequel del fenomeno mondiale Hunger Games fu rilasciato. Trovata di marketing, rilancio del franchise? All’inizio le intenzioni non erano del tutto chiare, ma sin da subito si è saputo che il romanzo sarebbe stato adattato in un film (ovviamente n.d.r.). Anzi c’è da precisare un passaggio. Il film di Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente è stato annunciato addirittura prima la pubblicazione del libro, caratteristica non poi così comune con gli adattamenti cinematografici dei romanzi. All’uscita del libro – edito in Italia da Mondadori, come tutta la saga principale – le vendite del romanzo schizzarono alle stelle, ma le aspettative di molti fan furono deluse. Il romanzo non fu considerato all’altezza della trilogia originale, nonostante l’ultimo libro della saga fu comunque il meno apprezzato. Si iniziò a temere per il film, ma la curiosità intorno al progetto era comunque tanta. Perché il romanzo di Collins non fu accolto caldamente nonostante i fan chiedevano da tempo a gran voce una storia prequel? Probbilemnte perché il protagonista assoluto della nuova storia era proprio lui, Coriolanus Snow, il grande antagonista della trilogia originale. Il romanzo – erroneamente – è stato da molti considerati come una sorta di santificazione inutile di un personaggio senza scrupoli che non meritava un simil trattamento. C’è da dire però che il romanzo ha tutt’altra intenzione.

Alla regia di nuovo Francis Lawrence che meglio di chiunque altro conosce il mondo distopico creato da Suzanne Collins, con un parterre di attori più e meno noti a vestire i panni usciti dalla penna della scrittrice statunitense. Rachel Zegler, la Maria nel West Side Story di Spielberg e la futura Biancaneve nei panni del malcapitato tributo del Distretto 12 (lo stesso di Katniss), Lucy Gray Baird, gitana e cantante che verrà spedita a Capitol City a combattere i decimi Hunger Games, il quale mentore – la persona che si prenderà cura di lei prima dell’inizio dei giochi – sarà proprio il giovane Coriolanus Snow (Tom Blyth), figlio di una delle famiglie più importanti della Capitale di Panem, che dopo la morte del padre, un generale, si ritrova a vivere nella quasi povertà con sua nonna Signornonna (Fionnula Flanagan) e sua cugina Tigris (Hunter Schafer) godendo però dell’importante nome della famiglia. Sono i decimi Hunger Games, non ancora uno show televisivo, ma un programma in sviluppo. L’arena dei giochi è ancora un’arena e non un campo di battaglia, non esistono gli sponsor – ancora per poco – e i mentori soni appena stati introdotti. Sarà proprio Snow che inconsciamente trasformerà il gioco del massacro in uno spettacolo accattivante, merito anche dell’eccentricità di Lucy Gray Baird che si presenterà al popolo di Panem dopo la mietitura con un canto ammaliante. La storia prequel ha quindi l’intento di mettere a conoscenza spettatori e lettori del momento di svolta in cui i giochi sono profondamente cambiati e si sono trasformati in quello che sono: un massacro degli innocenti per il semplice e puro intrattenimento di ricchi e potenti.

Sceneggiato da Michael Lesslie e Michael Arndt (sceneggiatore del secondo film della trilogia: Hunger Games – La Ragazza di Fuoco, miglior libro/film della saga), Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente è l’esatta trasposizione del romanzo caratteristica che conferma il viaggio parallelo della stesura del libro e della sceneggiatura. La pellicola di Lawrence riporta la stessa divisione i capitoli dell’opera letteraria, le stesse battute, gli stessi sviluppi di trama, caratteristica che in parte toglie il gusto di novità per tutti coloro che hanno letto il romanzo, ma che in qualche modo pone sul piano visivo una storia fortemente cinematografica, con picchi di regia interessanti specialmente nelle scene d’azione – si veda tutta la parte ambientata all’interno dell’arena dei giochi. Se il romanzo aveva in parte alcune lungaggini e passaggi estremamente monotoni e prolissi con la trasposizione alcuni di questi si sono persi, facendo risultare il film più fruibile.

Hunger Games - La Ballata dell’Usignolo e del SerpenteHunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente con la sua durata di 2.45 ore, non tralasciando nulla della storia di partenza, è sicuramente adatto ad un pubblico che già conosce le vicende della storia e che apprezza il mondo di Panem ma anche a tutti coloro che fino ad oggi sono stati restii. Sicuramente un prodotto fatto per i fan piuttosto che per rilanciare il franchise, ma grazie alla sua narrazione universale, capace di abbracciare un pubblico più ampio, saprà farsi apprezzare anche da chi fan non lo è mai stato. Il film, nonostante non calchi la mano su alcuni difetti del romanzo, li traspone risultando a tratti inutilmente didascalico e in alcuni parti troppo trascinato. Come nel romanzo anche nel film ci sono diverse scene cantate che ovviamente non trasformano la pellicola in un musical ma che mettono in risalto la bravura e la delicatezza di Rachel Zegler, attrice giovanissima, criticata per le sue dichiarazioni sul personaggio di Biancaneve (che interpreterà nel live action Disney) che vede già una forte schiera di haters. Nel cast anche un’eccentrica Viola Davis nel ruolo della capo stratega dei giochi Volumnia Gaul, parte sopra le righe ma calzante e Peter Dinklage nei panni di Casca Highbottom l’inventore degli Hunger Games. Ma il protagonista è lui Coriolanus Snow, interpretato dall’etereo Tom Blyth. Snow è un giovane promettente, che sin da subito mostra la sua astuzia e la sua resistenza, sempre forte di quel famoso detto della sua famiglia “Gli Snow si posano sempre in alto” divenuto ormai un mantra.

Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente è la perfetta messa in scena del romanzo omonimo di Suzanne Collins. Un prequel fatto e pensato non solo per i fan della saga originale che non vedono l’ora di tornarne a Panem ma anche per tutti coloro che ne sono restii. Copia carbone dell’opera letteraria traspone i pregi, ma anche i difetti di un romanzo accolto tiepidamente anche dagli stessi fan della saga. Francis Lawrecne alla regia dimostra di saper padroneggiare il mondo costruito dalla scrittrice bestseller, mettendo alla prova un cast di stelle più o meno note perfette per le parti assegnate. Nonostante alcuni lungaggini e scene troppo didascaliche il ritorno agli Hunger Games è esattamente quello che ci si aspetta: un’operazione fan service che approfondisce il passato e racconta l’origine del villain con una storia universale ed emozionante.


Hunger Games – La Ballata dell’Usignolo e del Serpente arriva al cinema a partire dal 15 novembre. Ecco il trailer del film:

RASSEGNA PANORAMICA
Hunger Games - La Ballata dell'Usignolo e del Serpente
7.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
hunger-games-la-ballata-dellusignolo-e-del-serpente-di-francis-lawrence-recensioneHunger Games - La Ballata dell’Usignolo e del Serpente è la perfetta messa in scena del romanzo omonimo di Suzanne Collins. Un prequel fatto e pensato per i fan della saga originale che non vedono l’ora di tornarne a Panem. Copia carbone dell’opera letteraria traspone i pregi, ma anche i difetti di un romanzo accolto tiepidamente anche dagli stessi fan della saga. Francis Lawrecne alla regia dimostra di saper padroneggiare il mondo costruito dalla scrittrice bestseller, mettendo alla prova un cast di stelle più o meno note perfette per le parti assegnate. Nonostante alcuni lungaggini e scene troppo didascaliche il ritorno agli Hunger Games è esattamente quello che ci si aspetta: un’operazione fan service che approfondisce il passato e racconta l’origine del villain.

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