Durante l’edizione 2019 di Lucca Comics & Games abbiamo incontrato ed intervistato Giulio Macaione, autore di Basilicò e di Stella di Mare, e abbiamo avuto l’occasione di parlare del suo lavoro più recente, Alice di Sogno in Sogno, edito da Bao Publishing.


Alice di Sogno in Sogno è un racconto di formazione. Rispetto ai tuoi precedenti lavori pubblicati con Bao, è piuttosto diverso. Da dove nasce l’idea e come ti sei approcciato a questo tipo di narrazione e al suo pubblico?

L’idea di una ragazzina capace di viaggiare nei sogni altrui risale a tanti anni fa, quando mi ero appena trasferito a Bologna. È rimasta nel cassetto finché non ho disegnato Alice, così come appare nel libro, sulla mia scrivania a Cincinnati. Sapevo che quel volto abbozzato sulla Moleskine era perfetto per recuperare l’idea di tanti anni prima e raccontare una storia che avrei tentato di proporre a una casa editrice americana. Ma mai mi sarei aspettato di finire per il pubblicarla addirittura con Boom Studios! Mentre lavoravo a Alice from dream to dream (questo il titolo originale), stavo iniziando anche Stella di mare, che ha dei toni decisamente più intimisti e una tecnica grafica molto diversa. Mentre quel libro mi è costato tanta fatica, raccontare le vicende di Alice è stato divertente e quasi rilassante. Non era la prima volta che disegnavo personaggi adolescenti e devo dire che le storie young adult mi vengono abbastanza spontanee (forse perché sono un po’ teenager anch’io!). Credo che in futuro porterò avanti sia storie adulte e intimiste, sia storie più adolescenziali, magari con elementi fantastici, perché è una parte di me che voglio mantenere viva.

Quali sono state le maggiori ispirazioni per Alice e per i suoi particolari poteri?

Come dicevo, l’idea della viaggiatrice dei sogni risale a tanti anni fa. Quello che ho voluto cambiare rispetto all’idea originale è la padronanza della protagonista del suo potere: Alice non riesce a controllare la sua capacità e finisce per subirla, ogni volta che si addormenta vice per forza i sogni di chi le sta accanto. Sicuramente, una forte ispirazione è arrivata da Alice nel paese delle meraviglie, anche se a tratti le atmosfere potrebbero ricordare una versione contemporanea de Il giardino segreto, che peraltro è il mio romanzo per l’infanzia preferito.

In Stella di mare avevi adottato, sia per quanto riguarda l’impostazione della tavola, che per i disegni, un taglio molto cinematografico. In “Alice” invece le tavole sono molto più vicine a quelle tipiche dei comicbook americani, e anche il tuo disegno sembra essersi mosso in quella direzione. È vero? Ti senti evoluto anche da quel punto di vista?

In Stella di mare avevo volutamente cercato una regia più cinematografica. In realtà, la maggior parte delle volte, quando scrivo una sceneggiatura la penso come un film. Nel caso di Alice di sogno in sogno, volevo che le tavole ricordassero i comics americani. In genere modifico lo stile grafico e apporto dei cambiamenti in ogni nuovo lavoro, sia per adattare il mio segno alla narrazione che per sperimentare cose nuove. Attualmente sto lavorando – di nuovo – a due storie contemporaneamente e sono quanto di più diverso l’una dall’altra potessi fare!

Alice di Sogno in sognoI colori sono straordinari sia nelle tavole più realistiche, che in quelle più prettamente oniriche, ma da dove nasce la collaborazione con Giulia Adragna e cosa ha aggiunto, secondo te, al fumetto?

Volendo fare un fumetto a colori per ragazzi, ho pensato immediatamente a Giulia Adragna. Conosco Giulia da tanti anni e la reputo un’autrice straordinariamente versatile. Cercavo qualcuno che portasse dei toni vivaci e luminosi alle mie tavole e che riuscisse a interpretare al meglio i volumi dei miei disegni, ma non mi potevo aspettare che la colorazione di Giulia avrebbe aggiunto così tanto! Lavorare insieme è stato bellissimo, abbiamo molta fiducia l’uno nell’altra e, fosse per me, lavorerei sempre con Giulia!

Già in Stella di Mare, l’ambientazione è protagonista della storia che racconti. In quel caso era Cefalù in provincia di Palermo, stavolta è Cincinnati in Ohio. In che modo queste città sono, secondo te, centrali nei tuoi fumetti e perché hai deciso di raccontare queste storie attraverso di esse?

Racconto sempre di luoghi ai quali sono legato e che conosco. Ho scoperto l’importanza delle ambientazioni con Basilicò, che si svolge a Palermo (la città nella quale sono cresciuto) e ho voluto che la città permeasse nelle dinamiche tra i personaggi e nelle loro voci. Nel caso di Stella di mare, ho dato sfogo a tutta la mia nostalgia del mare e di Cefalù, dove ho sempre passato le mie estati, rappresentandola maniacalmente. Per Alice di sogno in sogno, invece, la scelta di Cincinnati è stata obbligata: vivevo lì in quel periodo e volevo ambientare la storia in una città di provincia, evitando le grandi capitali. L’America vera, insomma. Cincinnati mi è stata di grande ispirazione, soprattutto il meraviglioso cimitero di Spring Grove, che compare anche nel libro, è stato il luogo dove è nata gran parte della storia.

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