Intervista a Ronan Toulhoat “Perché Conan il Cimmero? Beh, per omaggiare i romanzi di Howard” | Speciale Lucca 2018

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Ronan Toulhoat

Durante la scorsa edizione del Lucca Comics & Games siamo stati ospiti di Edizioni Star Comics per intervistare Ronan Toulhoat, disegnatore Francese celebre per aver lavorato alla nuova serie di graphic novel dedicate al personaggio di Robert Ervin Howard Conan Il Cimmero (meglio noto presso il grande pubblico come Conan Il Barbaro).

La serie, sotto la direzione artistica dell’esperto sceneggiatore Jean-David Morvan, e la supervisione scientifica di Patrice Louinet (editor e scrittore, esperto Howardiano) punta a omaggiare il personaggio creato da Howard adattando fedelmente i romanzi più celebri dedicati a Conan. Ciascun autore ha dato una propria personale interpretazione dell’iconico personaggio: al momento sono previsti almeno dodici volumi (ciascuno godibile singolarmente): i primi due sono già disponibili, ovvero La Regina della Costa Nera dello stesso Morvan e Pierre Alary e Colosso Nero di Brugeas e Toulhoat, e sono programmati altri cinque volumi all’anno per i prossimi due anni.

Ronan Toulhoat, insieme allo stesso Vincent Brugeas, sono anche gli autori de Il Re dei Ribaldi (Le Roy des Ribauds), opera che racconta una avventura dai toni cupi e oscuri, tra magia e avventura, tra architetture maestose e battaglie epiche, in uscita in Italia nelle prossime Settimana edito sempre da Edizioni Star Comics.


Ciao Ronan, benvenuto in Italia, spero che questa fiera sia di tuo gradimento.

“Grazie Mille, si mi trovo davvero molto bene qui. È la mia prima volta a Lucca e qui è davvero tutto fantastico.”

Ne sono felice. Passiamo subito a parlare di Conan il Cimmero edito in Italia da Edizioni Star Comics. Come è nato il progetto e perché avete deciso di chiamarlo “Conan il Cimmero” e non “Conan il Barbaro”?

“L’idea di questo progetto è di ritornare alle origini, omaggiare Conan adattando i romanzi scritti da Robert Ervin Howard tra il 1930 e il 1936 e non l’universo creato dagli Americani quando Lyon Sprague de Camp nel 1945 ha ripreso e riscritto le origini di Conan, che poi hanno anche ispirato il fumetto edito dalla Marvel. Per ritornare alle origini Conan abbiamo deciso di riprendere in mano i romanzi di Howard e lui nei libri non lo definisce mai Conan il Barbaro ma Conan il Cimmero, perché il suo Conan non è un barbaro ma una persona che non comprendeva l’uomo civilizzato e il proprio mondo. Conan era un uomo che viaggiava da eremita e aiutava, a contrario dell’uomo civilizzato, chiunque fosse in difficoltà indipendentemente dal possibile guadagno personale. Per questo noi vogliamo tornare a Conan il Cimmero, per onorare i testi di Howard.”

Il personaggio di Conan è stato reso iconico nel mondo del fumetto da John Buscema, come è stato lavorare su questo personaggio? Quanto ha pesato il confronto con Buscema? 

“Io non sono cresciuto con i fumetti di Conan, bensì soltanto verso i 20 anni ho conosciuto i lavori di Frazetta, Buscema e altri sul personaggio. Questo perché, fino a 10 anni fa, i fumetti di Conan non erano pubblicati in Francia. Quello che ho scoperto arriva da immagini che ho trovato sul web e da artbook. Tutto questo ha stimolato la mia fantasia e il mio pensiero sul personaggio. Quando sono stato contattato per il progetto da Glenat, l’editore francese, inizialmente aveva un’idea differente dalla mia sul design del personaggio. Conversando e scambiandoci delle idee siamo giunti ad un compromesso, plasmando il nostro Conan come una sorta di Mel Gibson di Braveheart.”

Quali sono le tue principali fonti d’ispirazione?

“Mmmh ho davvero molte fonti d’ispirazione. In linea generale inizialmente il mio tratto era dinamico e realista, influenzato a John Buscema e Frank Frazetta, ed in generale da tutta quella generazione di autori Americani in attività negli anni ’40 e ’50 che hanno iniziato lavorando alla EC Comics. Più recentemente invece, ho tratto ispirazione da autori Francesi come Mathieu Lauffray, Alex Alice e Denis Bajram, alcuni dei quali sono anche diventati miei amici e collaboratori. Con loro ho potuto far crescere il mio tratto ed alimentare le mie idee. Abbiamo preso sempre più confidenza tra di noi, loro mi parlano dei loro lavori e progetti. Sono un grande curioso, sono alla perpetua ricerca di fonti d’ispirazione e di lavori che mi interessano, con questo ho allargato molto il mio spettro. Oggi, dunque, le mie ispirazioni sono molto più ampie e vanno dai grandi illustratori Americani agli artisti del movimento realista.”

Come hai scoperto il personaggio di Conan? Prima di lavorare a questo progetto avevi già avuto modo di leggere i romanzi di Howard oppure no?

“A 11 anni, mio nonno materno, che era un grande appassionato di letteratura popolare e principalmente di fantasy, mi fece conoscere il film su Conan di John Milius con Arnold Schwarzenegger. È dunque partito tutto da lì, grazie a mio nonno ho poi scoperto tutta la letteratura fantasy che ha stimolato molto la mia immaginazione. Dal 2014 ho iniziato ad interessarmi alla letteratura popolare Americana di Edgar Rice Burroughs con Tarzan e La principessa di Marte (John Carter) e dello stesso Howard con Conan, ovviamente, e con Solomon Kane. Ho letto anche i suoi racconti su Cthulhu ed poi ho letto anche quelli originali di Lovecraft.”

Cosa bisogna aspettarci per il futuro della serie di Conan il Cimmero? Sono previsti dei nuovi volumi per i prossimi anni?

“Vogliamo consacrare Howard a tutto il mondo. Dunque l’idea è quella di adattare la quasi totalità dei suoi romanzi scritti tra il ’30 e ’36. Il più grande esperto mondiale di Conan che cura questo progetto, Patrice Louinet, ha detto che di tutti i romanzi 19 sono quelli che si prestano maggiormente ad essere adattati. Nel 2019 in Francia usciranno dei nuovi fumetti di questa serie, che molto probabilmente arriveranno sugli scaffali delle librerie Italiane nel corso del 2019.”

E invece, parlando dei tuoi progetti personali, a cosa stai lavorando?

“Possiamo dire che per me il progetto di Conan è già vecchio, visto che ci ho lavorato dalla tra il 2015 e il 2016. Nel frattempo ho iniziato a lavorare a tre albi di Il Re dei Ribaldi, ha permesso a me e a Vincent Brugeas [ndr. sceneggiatore anche di “Conan il Cimmero – Colosso Nero] di entrare a far parte della corte dei grandi e di attirare l’attenzione alle maggiori case editrici Francesi. Dapprima Glenat, con cui abbiamo già lavorato per Conan, e in seguito Dargaud e Lombard, queste sono le tre grandi case editrici Francesi che ci hanno contattato dandoci massima libertà sui progetti. Infatti, per Dargaud, stiamo lavorando a Ira Dei, un’avventura medievale ambientata nell’area del mediterraneo, il cui primo ciclo è ambientato in Sicilia ed il secondo nell’Italia del sud, per poi spostarsi verso Costantinopoli, in Russia e in Norvegia. Questa serie a cui stiamo lavorando è una fusione tra Il Trono di Spade e la serie Vikings però ambientato, principalmente, nel mediterraneo. Poi abbiamo ricevuto anche la richiesta di lavorare ad un altro ciclo di volumi de Il Re dei Ribaldi. Ecco, questo è quello a cui stiamo lavorando.”

Bene Ronan, l’intervista è finita, ti ringraziamo per averci dedicato un po’ del tuo tempo e ti auguriamo una buona permanenza qui a Lucca.

“Grazie a voi ragazzi e buon proseguimento!”

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