Questo venerdì è terminata la prima stagione di Invincible, la serie animata basata sul fumetto di Robert Kirkman, Cory Walker e Ryan Ottley pubblicato per Image Comics: noi vi avevamo già parlato in maniera entusiasta delle prime tre puntate, vediamo dunque se le buone impressioni si sono confermate anche nel finale.

La serie, come abbiamo detto, è un adattamento del fumetto di Image Comics/Skybound Entertainment dal titolo omonimo, creato da Robert Kirkman (The Walking Dead) e Cory Walker, a cui poi è succeduto Ryan Ottley dopo i primi due archi narrativi. La serie è terminata dopo 144 numeri qualche anno fa ed in fretta è stata opzionata per una serie animata ed un film. Alla fine la serie animata è arrivata molto prima del film, e ha permesso a vecchi fan di riscoprire le avventure di Mark e compagni e, ancora più importante, le ha fatte scoprire ad un nuovo pubblico.

La serie segue la storia del diciassettenne Mark Grayson (Steven Yeun), un ragazzo come tanti alla sua età, se non fosse per il fatto che suo padre è Omni-man (J.K. Simmons), il più potente supereroe del pianeta, proveniente dal pianeta Viltrum e alleato dei Guardiani del Globo. Dopo una brutta giornata a scuola, Mark scopre i suoi poteri. Il giovane Grayson diviene così Invincible e entrerà a far parte del Teen Team, supergruppo di giovani leve che combatte le forze del male capitanato da Robot (Zachary Quinto) e composto da Atom Eve (Gillian Jacobs), Rex Splode (Jason Mantzoukas) e Dupli-Kate (Melise). Ma poco tempo dopo il lieto evento, Omni-Man ed i Guardiani del Globo vengono coinvolti in un mistero che sta per scuotere le credenze dell’intero pianeta.

InvincibleLa struttura della serie, almeno nella sua prima stagione, è molto rispettosa della serie a fumetti, facendo della fedeltà un punto apprezzato nonostante qualche cambiamento. Gli sceneggiatori, infatti, seppur molto rispettosi del materiale d’origine, decidono di cambiare l’ordine dei primi archi narrativi, in favore di una costruzione più compassata e strutturata di molti personaggi e, in un certo senso, preparando lo spettatore al colpo di scena che i fan dei fumetti hanno avuto direttamente dal primo arco narrativo. Abbiamo sempre parlato di come non necessariamente quello che funziona meglio su carta possa essere trasposto al cinema o in televisione, e questa serie prende quella concezione e la ribalta per certi versi. Gli otto episodi che compongono questa prima stagione riescono a catturare lo spettatore sin da subito, piazzando un bel colpo di scena alla fine della prima puntata, simile a quello che abbiamo visto all’inizio del fumetto, ma che poi prenderà una direzione fedelissima ma diversa nel suo ordine. La scelta, in un certo senso coraggiosa, degli autori è stata proprio questa, scommettere sui personaggi, sulla caratterizzazione e sulle loro storie più che sullo shock value di un momento ben preciso. Infatti, seppur siamo portati ad andare avanti per vedere cosa stia veramente succedendo, la serie ci accompagna verso la soluzione sin dai primi episodi, per alcuni rovinando uno dei momenti migliori del fumetto, per noi rendendolo emotivo e distruttivo in una maniera diversa. Durante la prima stagione vengono costruiti in maniera impeccabile tutti i personaggi, da Mark ed Omni-man ai loro alleati ed amici come Atom Eve, William, Amber, Debbie, passando pure per Cecil. Mark si muove come si dovrebbe muovere un giovane eroe e ci porta nel suo mondo fatto di scuola, mostri alieni, missioni per salvare il mondo e un’aspettativa troppo grande nei suoi confronti da parte sia di Omni-man che di Cecil, mentre lui vuole solo essere come il padre e vivere un po’ la sua vita da ragazzino di diciassette anni. Atom Eve, il classico interesse amoroso dell’eroe, qui diventa consigliera ed amica ben prima di essere qualsiasi altra cosa e questo rende il loro rapporto molto più convincente e profondo del classico rapporto tra super esseri. In generale, possiamo dire che il Teen Team è fin troppo reale e facilmente inquadrabile in un contesto come la nostra società che stupisce quasi vedere i superpoteri di mezzo a creare problemi, perché molte volte saranno gli stessi problemi personali a creare attriti e dare problemi agli eroi più che il nemico di turno, così come nella nostra realtà. Il rapporto conflittuale tra Omni-man e Cecil viene espanso ulteriormente e ci da uno sguardo interessante al direttore dell’agenzia per la protezione della terra, oltre che allo stesso Omni-man. In tutto questo marasma di personaggi vi è anche però lo spazio per portare avanti una trama bella consistente e che, quando esplode, colpisce emotivamente lo spettatore dando un nuovo valore al discorso di Mark, che colpisce molto più vicino lo spettatore.

InvinciblePurtroppo, per quanto sotto diversi punti di vista la serie sia davvero un bel prodotto, Invincible non è esente da difetti, ed il maggiore di questi è sicuramente l’animazione. Ma cerchiamo di spiegarci meglio: nonostante buona parte del pubblico riconosca lo stile di Invincible in quello di Ryan Ottley, per la serie è stato scelto di affidare il character design a Cory Walker, primo disegnatore della serie, questo perché lo stile di Walker, più sintetico rispetto a quello di Ottley, permette agli animatori di dare vita ai personaggi in modo più semplice. Questa scelta, pur privando la serie di virtuosismi, in fin dei conti si rivela azzeccata. Lo stile scelto permette, pur con un numero non troppo elevato di fotogrammi, di portare in scena combattimenti davvero violenti e avvincenti che sono sicuramente la nota più positiva del lato artistico. Se nelle scene d’azione le animazioni risultano di buon livello, stesso non possiamo dire nei momenti di stasi, dove i fotogrammi sono ridotti all’osso, passando a volte interi minuti di fronte a dei fermo immagine il cui unico elemento a muoversi sono le bocche dei personaggi. Ad aggiungersi a questo troviamo anche dei fondali fin troppo statici e bidimensionali che in diverse occasioni vanno ad intaccare la buona resa visiva di alcune scene. Questo purtroppo alla lunga potrebbe pesare ma, per fortuna, nelle ultime due puntate (soprattutto nell’ultima) le animazioni sono di tutt’altro livello, e danno davvero prova di cosa possa fare il team con più tempo a disposizione e budget, che speriamo possa arrivare con le prossime due stagioni. Un’altra pecca è sicuramente la costruzione del finale: effettivamente se, per arrivare a quel momento che i fan del fumetto aspettavano, abbiamo assistito a numerosi ed interessanti avvenimenti, non possiamo dire che, quando ci si è effettivamente arrivati durante il settimo episodio, non si sia sentito un po’ l’effetto filler, quando sono arrivate legioni di nemici da affrontare, allungando il brodo e tenendo l’atteso scontro per l’ottavo episodio. Puntata che risolleva il tutto e, come un pugno allo stomaco, arriva e fa venire voglia di vedere ancora altri episodi.

InvincibleConcludiamo con un vivissimo consiglio: guardate la serie in originale, perché il lavoro di casting è sublime. Ogni personaggio ha una voce perfetta per lui, a partire da J.K. Simmons per Omni-man. Ottime le prove anche di Steven Yeun come Mark Grayson/Invincible che sa dare davvero l’emozione alle scene, persino Zachary Quinto nei panni di Robot è stata una scelta davvero eccellente. Anche nell’ambito legato al sonoro abbiamo qualche difetto che, pur non rovinando l’opera, non riescono a soddisfare fino in fondo: c’è purtroppo un non eccellente mixaggio sonoro, suoni ambientali troppo bassi e che poco aggiungo alla scena in termini di immersione. Di buona fattura invece la colonna sonora, sia per quanto riguarda i motivi, seppur pochi, composti appositamente per questa trasposizione animata di Invincible, sia per la selezione di brani musicali.

In conclusione, Invincible è sicuramente una buonissima serie animata che punta tutto su una trama densa, carica, ricca di combattimenti esagerati e colpi di scena. Tutti questi elementi tipici di un fumetto supereroistico, si uniscono ad una sceneggiatura pressoché perfetta ed un cast vocale eccezionale. Non particolarmente ispirate le animazioni, ma abbiamo visto di peggio e soprattutto sul finire della stagione abbiamo visto il vero potenziale anche di queste animazioni, infatti, proprio negli ultimi due episodi ci è caduto molto meno l’occhio sugli sfondi bidimensionali e freddi e ci siamo goduti molto di più la serie nella sua interezza.

RASSEGNA PANORAMICA
Invincible Stagione 1
8.5
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
invincible-stagione-1-un-potente-racconto-supereroistico-recensioneInvincible è sicuramente una buonissima serie animata che punta tutto su una trama densa, carica, ricca di combattimenti esagerati e colpi di scena. Tutti questi elementi tipici di un fumetto supereroistico, si uniscono ad una sceneggiatura pressoché perfetta ed un cast vocale eccezionale. Non particolarmente ispirate le animazioni, ma abbiamo visto di peggio e soprattutto sul finire della stagione abbiamo visto il vero potenziale anche di queste animazioni, infatti, proprio negli ultimi due episodi ci è caduto molto meno l'occhio sugli sfondi bidimensionali e freddi e ci siamo goduti molto di più la serie nella sua interezza.

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