Con John Wick 4, Keanu Reeves torna a interpretare l’iconico sicario in un capitolo che tira le fila dell’universo narrativo del franchise. Dopo aver vendicato il suo cane nel primo John Wick, essere stato scomunicato in John Wick 2, e poi braccato da dozzine di sicari in John Wick 3: Parabellum, John Wick torna a caricare le sue armi per riprendersi la sua libertà sfidando apertamente la Gran Tavola. Il regista Chad Stahelski, ex controfigura di Reeves nei primi tre Matrix, ci regala un film di pura azione che diverte e sorprende per la varietà dei combattimenti.

John Wick 4L’azione riprende più o meno subito dopo la chiusura dell’ultimo film, proprio come gli episodi precedenti la storia prosegue in continuum temporale. John Wick è deciso a chiudere i ponti con la gran Tavola, ma il suo status di scomunicato non rende le cose semplici, la taglia sulla sua testa continua a salire e numerosi assassini gli stanno col fiato sul collo. La Gran Tavola lo mette nel mirino dell’ambizioso Marchese de Gramont (Bill Skarsgård) che promette di uccidere Wick e di fare di chiunque lo aiuti un esempio. Un tour de force intorno al mondo per la sopravvivenza, con una posta in gioco sempre più alta e uno spiraglio di luce in fondo al tunnel che potrebbe permettere al nostro eroe di diventare libero una volta per tutte. Ma le probabilità di successo sono scarse…

La trama, seppur più articolata rispetto al terzo capitolo, si muove sempre sugli stessi livelli, che alternano azione portata all’estremo e calma apparente, condita da qualche dialogo. La storia rimane leggera e facile da seguire. Il film si prende il suo tempo prima di entrare nel pieno dell’azione, John Wick 4 dura 169 minuti, un’ora in più rispetto al primo film. Sebbene ciò possa suggerire una raison d’être valida, la realtà è che la sceneggiatura ha semplicemente circondato le scene epiche per le quali la serie è nota con scaramucce tra nuovi personaggi che sembrano riempitivi, oltre a conversazioni lunghe e pompose sull’amicizia, la morte e l’onore. Ma nonostante un inizio che fatica a carburare, le regole e le conseguenze che l’universo di John Wick si è preso tanta cura di stabilire forniscono al suo quarto capitolo una struttura solida.

Stahelski e gli scrittori Shay Hatten e Michael Finch hanno distillato l’approccio pesantemente mitologico degli ultimi due capitoli con l’azione semplificata del primo film, sfociando in un’ora conclusiva che si colloca tra i migliori finali del genere. Se eravate entusiasti di ciò che John Wick ha fatto con una matita (John Wick 2) e un libro (John Wick 3), aspettate di vedere cosa può fare con una carta da gioco.

Come per i film precedenti della serie, Reeves è affiancato da un incredibile cast corale, ma questa volta l’asticella è stata alzata ancora di più. Il leggendario Donnie Yen offre una performance brillante come Caine, un assassino cieco e amico di Wick, che ha il compito di localizzare e uccidere l’assassino. La golosa taglia sulla testa di Wick attira anche The Tracker, interpretato da Shamier Anderson, un letale cecchino con un compagno canino, ovviamente senza nome. C’è poi il villain di questo episodio, l’arrogante Marchese de Gramont, interpretato magistralmente da Bill Skarsgård. Ad unirsi alla lista degli amici invece c’è Hiroyuki Sanada nei panni di Shimazu, il manager dell’Osaka Continental Hotel.

Keanu Reeves rimane eccezionale e probabilmente qui ha il minutaggio di dialogo più basso di qualsiasi film di John Wick fino ad oggi, lasciando che la sua fisicità e abilità parlino per lui. Questo quarto capitolo è particolarmente episodico, si salta da un paese all’altro assaporando gli scenari più svariati, da Osaka a Berlino fino a Parigi, con la scusa di far incontrare al nostro eroe un ampio numero di amici e nemici. Stahlenski permette al direttore della fotografia Dan Laustsen di sbizzarrirsi con luci e colori, passando da immagini/inquadrature in stile western a quelle ad Osaka con luci blu e rosse al neon. Molti scatti sono pura arte, con un uso incredibile di luci, colori e texture, che creano una tela intensa e bellissima per coreografie acrobatiche impeccabili.

John Wick 4 non delude le aspettative e consacra il personaggio interpretato da Keanu Reeves come assoluta icona d’azione degli ultimi anni. Il film non è sicuramente un capolavoro artistico, ma funziona bene, rimane coerente con i capitoli precedenti, intrattiene e diverte. Per tutto il tempo l’azione è sbalorditiva, con scenografie fantasiose tra cui una veduta aerea di una rissa che si svolge in una serie di stanze, e una lotta mozzafiato attorno all’Arco di Trionfo tra macchine in corsa. Succedono cose assolutamente “incredibili” dove è assolutamente necessaria la sospensione dell’incredulità, ma dopo averlo visto cadere dall’ultimo piano del Continental e sopravvivere, nel terzo episodio, non possiamo più sorprenderci di nulla. Non è certo un film in cui cercare la verosimiglianza a tutti i costi, semmai il modo più spettacolare per intrattenerci con una storia semplice, diretta ed efficace.


John Wick 4 debutta nelle sale italiane il 23 marzo 2023 distribuito da Leone Film Group. Di seguito il trailer ufficiale del film:

RASSEGNA PANORAMICA
John Wick 4
8
Articolo precedenteShazam! Furia degli Dei di David F. Sandberg – Un’occasione sprecata? | Recensione
Articolo successivoThe Flash – Il merchandising svela l’identità e l’aspetto del villain del film
john-wick-4-la-consacrazione-finale-del-personaggio-di-keanu-reeves-recensioneJohn Wick 4 non delude le aspettative e consacra il personaggio interpretato da Keanu Reeves come assoluta icona d’azione degli ultimi anni. Il film non è sicuramente un capolavoro artistico, ma funziona bene, rimane coerente con i capitoli precedenti, intrattiene e diverte. Per tutto il tempo l'azione è sbalorditiva, con scenografie fantasiose tra cui una veduta aerea di una rissa che si svolge in una serie di stanze, e una lotta mozzafiato attorno all'Arco di Trionfo tra macchine in corsa. Succedono cose assolutamente “incredibili” dove è assolutamente necessaria la sospensione dell'incredulità, ma dopo averlo visto cadere dall'ultimo piano del Continental e sopravvivere, nel terzo episodio, non possiamo più sorprenderci di nulla. Non è certo un film in cui cercare la verosimiglianza a tutti i costi, semmai il modo più spettacolare per intrattenerci con una storia semplice, diretta ed efficace.

Lascia un commento