A meno di cinque mesi da Povere Creature! Yorgos Lanthimos torna al cinema con una nuova pellicola realizzata in contemporanea alla post produzione del suo film precedente, vincitore del Leone D’Oro alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Kinds Of Kindness, letteralmente “tipi di gentilezza”, è attualmente in concorso per la Palma d’Oro al 77esimo Festival del Cinema di Cannes e vede nuovamente la collaborazione tra il regista greco e ormai la sua musa Emma Stone (neo vincitrice dell’Oscar alla Migliore Attrice Protagonista) proprio per Povere Creature!, Willem Dafoe, anche lui tra i protagonisti del suo film precedente, Jesse Plemons, qui in veste di attore protagonista, Margaret Qualley, Hong Chau, Joe Alwyn e Hunter Schafer. Il film sarà distribuito in Italia da Searchlight Pictures a partire dal 6 giugno 2024.
Kinds of Kindness è una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa in mare sia tornata e sembri un’altra persona; e una donna determinata a trovare una persona specifica con una speciale abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.
Dimenticate Povere Creature! – anche se praticamente impossibile – Kinds Of Kindness, pur condividendo alcune caratteristiche con quello che è stato definito quasi all’unanimità “il capolavoro di Lanthimos” è un film che ritorna al Lanthimos degli albori, in cui il suo cinema aveva a che fare con il dramma famigliare, le ossessioni, il corpo, la violenza, il sangue. La gentilezza trattata dal regista greco, più che in senso letterale, è da intendersi come una propensione di mettersi a disposizione nei confronti di qualcun altro, vestendo ruoli sociali, maschere, interpretando un personaggio che non sempre è l’eroe della storia. Kinds Of Kindness è un po’ tutto quello che è stato Lanthimos negli anni, un esercizio di stile, ma anche la summa di un lavoro decennale, un modo per tornare a quel cinema viscerale, abbandonando quei luoghi più commerciali raggiunti con Povere Creature!
C’è l’inquietudine de Il Sacrificio del Cervo Sacro, l’orrore e il disgusto di Dogtooth, le ossessioni (non solo per le BMW) di Kinetta, le relazioni di coppia di The Lobster, l’ironia de La Favorita, insomma un pastiche di tematiche care al regista che in Kinds Of Kindness, attraverso l’impiego di tre microfilm vengono esplorate, ma allo stesso tempo lasciate in sospeso, giocando costantemente con l’attenzione del pubblico. Scritto dallo stesso Lanthimos in collaborazione con lo sceneggiatore Efthymis Filippou, sceneggiatore di già cinque progetti di Lanthimos tra cui Nimic, un intenso cortometraggio con Matt Dillon che richiama le atmosfere del film in esame, Kinds Of Kindness è una scatola cinese che ad ogni racconto si apre per raccontare nel solito stile criptico e stratificato del regista una storia grottesca ma fortemente ancorata alla realtà.
RMF is Dying, RMF is Flying e RMF is Eating a Sandwich sono i tre titoli dei tre episodi che si susseguono apparentemente sconnessi tra loro, ma chi è RMF? RMF, è un personaggio del film, ma più precisamente è un classico tipo di “MacGuffin” che in sceneggiatura è un trick, un oggetto, una persona, apparentemente senza significato che i personaggi che lo/la circondano perseguono; la valigetta in Pulp Fiction, il mazzo di soldi in Psycho, il tappeto persiano ne Il Grande Leboswki sono tutti esempi di MacGuffin. RMF in Kinds Of Kindness è un personaggio reale, apparentemente insignificante, da parete, ma che paradossalmente si rivelerà l’oggetto del desiderio. Attorno a questo vengono costruite tre storie diverse, accumunate tutte da un tipo diverso di gentilezza, reale, immaginata o semplicemente malata?
Dipendenza, co-dipendenza, credo, fede, abuso, ossessione, sono soltanto alcune delle parole che si rifanno alle tre storie messe in atto, in cui un parterre di grotteschi personaggi si muove mettendo in atto alcuni tra gli istinti più primordiali dell’uomo. Dal sesso alla voracità convulsa, dalla fame alla libido, Kinds Of Kindness si muove in un territorio spigoloso mettendo in mostra perversioni e violenza, esasperandole e portandole al loro limite. Emblematico in questo il sogno di Liz (Emma Stone nella seconda porzione di film) in cui il mondo è dominato dai cani e gli umani sono i loro “animali” da compagnia. Un Lanthimos delle origini anche nella messa in scena, in cui il suo famoso “abuso” di fish-eye è qui quasi totalmente assente prediligendo una regia più lineare, statica, attenta ai dettagli, ai singoli gesti, e a quelle piccolezze che possono rivelarsi fatali. Importante in questo l’utilizzo di una colonna sonora totalmente al piano di Jerskin Fendrix (Povere Creature!), minimalista, allo stesso tempo inquietante che permea le scene, modificandone completamente il tono e la direzione.
Protagonista assoluto – almeno dei primi due episodi – è sicuramente Jesse Plemons, attore ancora troppo sottovalutato nonostante le sue incredibili doti e la sua capacità di interpretare ruoli complessi. Plemons è Robert un uomo sottomesso e costantemente alla deriva, ma è anche Daniel, un poliziotto che non crede a sua moglie, ma è anche Andrew, un seguace di una setta, al quale si avvicina Rita (Emma Stone) che condivide il suo stesso fardello, Liz (Emma Stone) la moglie che non viene creduta, Emily (Emma Stone), seguace della setta con una missione ben precisa. La stessa Stone conferma la sua versatilità e la sua capacità di vestire ruoli sempre estremamente diversi tra loro. Dopo il piccolo cameo in Povere Creature! torna anche Margaret Qualley, giovanissima stella nascente in tre ruoli emblematici, dove su tutti spicca quello delle gemelle Ruth e Rebecca (nel terzo segmento del film). Willem Dafoe, ancora una volta torna nel ruolo del “padre”, “guida”, letterale e spirituale, dopo esser stato il God, il creatore di Povere Creature!
“Some of them want to use you. Some of them want to get used by you. Some of them want to abuse you. Some of them want to be abused.” Non a caso il film nei suoi titoli di testa si apre con Sweet Dreams degli Eurythmics, brano che con questi versi esemplifica esattamente ciò che il film andrà ad analizzare nelle prossime due ore e quaranta. Una pellicola che fa del tema del doppio e della dipendenza il suo centro nevralgico, in cui si muovono personaggi alla ricerca di un appoggio, di un gesto di “gentilezza” troppe volte non corrisposto.
Kinds Of Kindness di Yorgos Lanthimos arriva al cinema a partire dal 6 giugno. Ecco il trailer del film in italiano: