LEGO Education – I mattoncini LEGO sui banchi di scuola, sogno o realtà?

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I mattoncini Lego inseriti nelle scuole. Un sogno irrealizzabile o soltanto un’operazione pubblicitaria dell’azienda nata in Danimarca? Niente di tutto ciò ma una solida realtà chiamata Lego Education. L’innovazione di Lego Education, divisa in più parti per coprire tutti i cicli scolastici, dall’infanzia alle scuole secondarie di primo e secondo grado, sta nell’utilizzo dello strumento Lego a supporto di metodologie di studio e applicazioni quali, ad esempio, la robotica educativa. Ogni set, utilizzato dai tutor e insegnanti specializzati, è ideato per realizzare dei percorsi formativi con i ragazzi, ogni azione e ogni mattoncino che il formatore propone agli studenti è un qualcosa di stimolante e mai banale.

La novità dei laboratori Lego è proprio stimolare l’apprendimento dei bambini e ragazzi sfruttando la creatività per imparare divertendosi. Il mattoncino diviene uno strumento per una finalità didattica e non solo di divertimento. La robotica educativa è tra le categorie più sfruttate perché unisce al coding la dimensione tangibile e materiale: il bambino tocca con mano costruendo quello che gli viene chiesto dal tutor. Il lavoro di gruppo in questi laboratori è uno degli aspetti fondamentali ma senza dubbio il secondo aspetto chiave e innovativo è l’approccio legato alla risoluzione del problema; attraverso queste attività quasi inconsciamente il bambino o ragazzo è stimolato a cercare la soluzione confrontandosi soprattutto con gli altri, imparando a lavorare in squadra. La metodologia didattica ha l’obiettivo di guidare i bambini in modo attivo, creativo e collaborativo proprio per stimolare le conoscenze e la scoperta di nuovi contesti e strumenti. “Nonostante la LEGO sia quasi prettamente maschile – dichiara l’ingegnere Roberto Raspa, formatore e collaboratore di IdeAttivaMentedi Bastia Umbra – ci sono diverse femminucce che si avvicinano a questi laboratori e devo dire che sono sicuramente le più brillanti. Nel mese che sta per concludersi è stata lanciata, con l’hashtag #lestudentessecontano, la campagna nazionale “Marzo il mese delle STEM” che vede proprio ribadire l’importanza delle studentesse negli ambiti tecnico-scientifici. Crediamo che con questi strumenti si possa trasmettere ai bambini ed alle bambine un approccio innovativo che sarà loro utile nella vita di tutti i giorni indipendentemente dalla professione che saranno chiamati a svolgere; sono certo che in poco tempo anche nelle scuole ci sarà spazio per Lego Education”.


LA CRISI LEGO. Sembra una notizia di fantasia, ora che si trova tra le aziende con più successo al mondo insieme alla Ferrari e Google, ma nel 2003 la Lego aveva 344 milioni di dollari di perdite nette e un calo delle vendite di oltre il 30% con il rischio di chiusura e fallimento. Questa crisi era figlia di un decennio di gestione senza controllo della concorrenza dei prodotti cinesi che realizzavano delle vere e proprie copie, dell’aumento dei costi del lavoro ma soprattutto del cambiamento delle richieste dei bambini, più orientati ormai verso consolle e videogiochi e non più mattoncini. La rinascita c’è stata grazie ai vecchi giocatori chiamati AFOL (Adulti Fan del Lego) mai scontenti dei mattoncini e anche grazie agli strategici accordi con Hollywood per creare set Lego sui film, in quanto si era capito che la richiesta da parte dei bambini era collegata a ciò che vedevano in televisione ed ecco nascere in poco tempo i set Lego su Indiana Jones, Star Wars, Batman, I Pirati dei Caraibi e Il Signore degli Anelli. La seconda operazione di rinascita della Lego è stata quella di accostare il marchio ai titoli di videogiochi, quindi entrare nell’universo delle consolle, con dei giochi appunto ispirati al mondo Lego, come Harry Potter o Star Wars, dove qualsiasi oggetto e parte del mondo erano realizzati con i mattoncini classici. Con un 20% di aumento ogni anno e il ritorno all’importanza di giocare con i mattoncini la crisi ormai è solo un ricordo.

La crisi è solo un ricordo per l’azienda nata in Danimarca e non è un caso che il 2016 ha registrato i ricavi più elevati nella storia del gruppo, nato ormai 85 anni fa. Nell’intero anno i ricavi sono aumentati del 6% fino a raggiungere i 37,9 miliardi di corone danesi (DKK) contro i 35,8 miliardi di DKK del 2015, sono stati lanciati 335 nuovi prodotti tra cui LEGO NEXO KNIGHTS, una piattaforma innovativa che combina gioco digitale e fisico. Nel 2017, la società introdurrà nuove piattaforme per ispirare la fantasia utilizzando sia tecnologie elettroniche che mattoncini. L’innovazione è alla base del successo Lego, difatti ogni anno il 60% del catalogo è formato da nuovi prodotti e novità di ogni tipo come Lego Education e Serious Pay.


PROGRAMMI SCOLASTICI. Le metodologie usate in Lego Education si stanno sempre di più integrando nei programmi scolastici e non dovremmo stupirci se nei prossimi anni troveremo sempre più mattoncini nei banchi di scuola. Attualmente ci sono laboratori per mostrare ai bambini, insegnanti e genitori che cosa si può realizzare con Lego Education, ma già da tempo ci sono dei bandi per le scuole. Uno dei bandi attivi, al quale le scuole possono partecipare, è incentrato sullo sviluppo del pensiero computazionale, della creatività digitale e delle competenze di “cittadinanza digitale” e si può trovare nel sito www.istruzione.it/pon/ . Anche il bando, di qualche mese fa, riferito agli Atelier Creativi ha avuto molto successo e ha dato un impulso importante alla creazione di ambienti utili a sviluppare competenze digitali e manuali. Il MIUR (Ministero Istruzione Università e Ricerca) è sempre più orientato a mettere a disposizione delle scuole finanziamenti per lo svolgimento di attività di laboratorio che possano stimolare i ragazzi e che mettono al centro di tutto la Scuola come spazio creativo capace di costruire esperienze didattiche memorabili.