Rilasciati da prima su Rai Play e in onda in chiaro su Rai Uno domenica 6 marzo, i primi due episodi di Noi, serie tv remake di This Is Us prodotta da NBC, sono l’adattamento italiano della storia della famiglia Pearson (qui Peirò) tra presente, passato e futuro.

Noi è il racconto della vita di una famiglia, i Peirò, dei due straordinari genitori, Pietro (Lino Guanciale) e Rebecca (Aurora Ruffino), e dei loro tre figli, Claudio (Dario Aita), Caterina (Claudia Marsciano) e Daniele (Livio Kone), impegnati a cercare felicità ed equilibrio attraverso gli ultimi tre decenni della nostra storia.

Già dal momento del suo annuncio Noi aveva decisamente incuriosito e allo stesso tempo intimorito tutti i fan (e non solo) di This Is Us, serie ancora in onda, giunta ora alla sua sesta ed ultima stagione. L’operazione di Rai era quella di voler riprendere le vicende della famiglia Person e adattarle all’Italia in modo da poter far conoscere ad un pubblico più ampio e sicuramente diversificato la storia. Da subito ci si è interrogati se fosse una buona mossa dato che This Is Us (in Italia disponibile su Prime Video) è ancora in onda e soprattutto è una serie particolarmente seguita ed apprezzata. Rai, dopo diverse produzioni d’eccezione, L’Amica Geniale tra tutte in collaborazione con HBO, ha attirato a sé una fetta di pubblico decisamente ampia tanto da voler investire in prodotti sempre più appetibili, ma con Noi non siamo pienamente sicuri che riuscirà a centrare l’obbiettivo.

I primi due episodi sono l’esatta copia (titoli compresi) dei primi due episodi di This Is Us, in cui le vicende della famiglia Peirò ricalcano a pennello quanto già visto nella serie originale NBC, senza alcuna modifica, guizzo o novità di scrittura. Ad essere identiche non sono solo le dinamiche o la storia generale, ma anche la stessa messa in scena ricalca le sequenze della serie statunitense con tanto di battute ormai iconiche (per esempio quella dei limoni), ripetute di sana pianta senza essere minimamente contestualizzate o adattate. In questi due episodi ci si concentra su momenti del passato e del presente, in cui vengono gettate le dinamiche della famiglia e vengono mostrati i protagonisti della vicenda. Se già dall’inizio This Is Us puntava tutto su un montaggio davvero d’effetto, che faceva del finale del primo episodio un vero e proprio colpo di scena, in Noi tutto ciò non avviene, facendo perdere gran parte dell’emozione finale.

Ad essere deboli sono purtroppo anche le interpretazioni di quasi l’intero cast. Lino Guanciale che interpreta Pietro tenta invano di emulare Milo Ventimiglia, le sequenze che lo vedono protagonista dovrebbero essere di forte impatto emotivo ma purtroppo sembrano solo una copia mal riuscita della versione originale. Poco spazio è ancora stato affidato ad Aurora Ruffino nei panni di Rebecca (interpretata in originale da una straordinaria Mandy Moore). Ruffino si fa più presente nel secondo episodio ambientato nel presente in cui il suo personaggio deve affrontare una non facile situazione familiare; in questo preciso momento della narrazione Rebecca è una donna ormai quasi anziana che osserva cosa è diventata la sua famiglia. Purtroppo il comparto trucco non riesce ad eguagliare la perfezione raggiunta con Mandy Moore, trasformando Ruffino quasi in una copia da recita scolastica.

Assolutamente non migliore la situazione per quanto riguarda “i fantastici tre” i tre fratelli. Se Claudia Marsciano, che interpreta Caterina, riesce quasi ad eguagliare i tormenti interiori ed esteriori della sua versione originale Kate (interpretata da Chrissy Metz) in una delle interpretazioni più convincenti e toccanti di questi primi due episodi, purtroppo non si può dire lo stesso per Livio Kone e Dario Aita. Kone è Daniele (Randall nella versione originale interpretato dal vincitore del Golden Globes e dell’Emmy per il ruolo Sterling K. Brown) giovane uomo in carriera di colore, nato e cresciuto in Italia, che per una sconosciuta ragione ha un forte accento africano pur essendo a tutti gli effetti italiano e residente a Torino, luogo d’origine di tutta la sua famiglia. Stesso discorso per Claudio, interpretato da Dario Aita, attore apparentemente squattrinato, idolo di una sitcom, anche lui originario di Torino ma con un forte accento emiliano. Daniele è la versione italiana di Kevin, interpretato da Justin Hartley. Purtroppo queste piccolezze mostrano ancora una volta quanto a volte il dettaglio possa essere importante ai fini di una buona riuscita del prodotto finale.

Adattare una serie tra una Nazione e l’altra non è un gioco da ragazzi. Troppo semplice cambiare i nomi dei personaggi e le città in cui è ambientata la narrazione. Pur essendo l’Italia abbastanza vicina ad alcune tradizioni statunitensi, la credibilità di alcune scene è quasi completamente assente e assolutamente stridente con tutto il contesto messo in scena; un esempio è la scena dell’adozione. Così facendo la stessa produzione appare pigra e povera d’inventiva e il prodotto anonimo e completamente privo di una sua identità. Dialoghi riciclati, interni davvero troppo simili, abiti e acconciature pressoché identici fanno di Noi una copia per ora mal riuscita di un prodotto che continua ad attirare pubblico e ad emozionare milioni di persone in tutto il mondo. Non ci resta che aspettare le prossime puntate per comprendere appieno la direzione che la serie prenderà e se cercherà effettivamente di discostarsi dal suo originale.


I primi due episodi di Noi sono disponibili in anteprima gratuita su Rai Play e saranno trasmessi in chiaro domenica 6 marzo su Rai Uno. Ecco il trailer della serie:

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