Operazione vendetta, in originale The Amateur, è uno spy-revenge-thriller dal sapore classico che ricorda i film degli anni ’90 del genere. Diretto da James Hayes (Slow Horses) e tratto dall’omonimo romanzo firmato da Robert Littell, il film, seppur esteticamente ben realizzato e interpretato, è costellato da clichè e situazioni al limite della credibilità – talvolta addirittura assurde in un film che vorrebbe essere drammatico–, un’opera derivativa che non riesce a trovare la propria personalità.

Charlie Heller (Rami Malek) è un brillante ma profondamente introverso decodificatore della CIA che lavora in un ufficio nel seminterrato del quartier generale di Langley e la cui vita viene sconvolta quando sua moglie (Rachel Brosnahan) viene uccisa in un attacco terroristico a Londra. Quando i suoi supervisori si rifiutano di agire, l’uomo prende in mano la situazione e si imbarca in un pericoloso viaggio intorno al mondo per rintracciare i responsabili, usando la sua intelligenza come arma principale per sfuggire ai suoi inseguitori e vendicare la moglie.

Operazione vendetta si propone di catturare il pubblico con una storia di vendetta e cospirazione, il protagonista della pellicola è Rami Malek, accompagnato da quattro nomi di grande livello come Laurence Fishburne, Rachel Brosnahan, Caitríona Balfe e Jon Bernthal. Il film inizia svelando segreti e promettendo una storia vibrante di vendetta in cui il cervello sembra superare i muscoli ma, a parte un paio di sequenze più o meno efficaci, non dimostra mai appieno il suo potenziale e il suo intento, finendo col riproporre cose già viste in tanti altri film e situazioni al limite del credibile. Il racconto è organizzato in parti ben distinte: il trauma iniziale, la rabbia e l’inizio delle indagini, l’addestramento, il passaggio all’azione. Tutto si svolge con ben poca costruzione del personaggio e del passare del tempo, lasciando un senso di spiazzamento nello spettatore.

Non essendo addestrato né al combattimento né alle sparatorie, Charlie dovrà usare ciò in cui è bravo per portare a termine la sua vendetta: la crittografia e l’ingegnoso assemblaggio di bombe ed esplosivi. Il risultato sono scene d’azione non particolarmente originali ma interessanti, come l’idea di far esplodere una piscina sospesa tra due grattacieli, o usare le allergie di chi viene catturato per ottenere informazioni. Purtroppo però una delle cose che infastidisce durante la visione è la totale mancanza di realismo, ad esempio: il protagonista viaggia per tutto il mondo con documenti forniti dalla CIA, ma non riescono mai ad acciuffarlo… La sospensione dell’incredulità è facile quando un film ti offre qualcosa a cui aggrapparti,ma qui è impossibile, lasciando gli spettatori incastrati tra personaggi superficiali e una trama ridicola. Quanto lontano ti spingeresti per vendicare l’omicidio di tua moglie? Potresti trasformare le tue doti da genio in qualcosa capace di togliere la vita a qualcuno? Queste sono le domande che il film dovrebbe spingere a farsi, creando tensione ed emozione, ma in cui fallisce totalmente. Si tratta di un film in cui un uomo qualunque diventa un assassino internazionale, eppure è privo di ritmo ed emozione.

In conclusione: James Hawes dirige un film asettico su un agente informatico della CIA che diventa un operativo per vendicarsi della morte della moglie. Incapace di creare tensione, prevedibile e senza sorprese, con un finale del tutto insoddisfacente. Il cast è di alto livello, ma nonostante ciò il film non decolla mai, in parte a causa dell’azione e dei dialoghi poco sviluppati, in parte a causa della mancanza di connessione emotiva con il protagonista.


Operazione vendetta è un film 20th Century Studios, ecco il trailer italiano del film:

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