Ozark è tornata questo 27 Marzo su Netflix con la terza stagione e i Byrde sono di nuovo in un gioco che sta diventando troppo pericoloso.

Marty (Jason Bateman) e Wendy Byrde (Laura Linney), sono i proprietari del nuovo casinò degli Ozark, una legittima attività per riciclare i soldi del cartello di Omar Navarro, ma le cose stanno per complicarsi ora che Helen (Janet McTeer), l’avvocato del cartello, non solo osserva da lontano i Byrde ma entra anche nella facciata pubblica e dirigenziale del casinò. Intanto la famiglia inizia a spaccarsi, tra Marty che cerca di creare una legittima attività e Wendy che è convinta di poter espandere il loro impero e permettere più possibilità per il flusso di denaro di Navarro, ma l’FBI, specialmente l’agente Maya, gli darà parecchi grattacapi.

In questa stagione continuiamo da dove ci eravamo lasciati, con la famiglia Byrde sempre più unita nel voler proteggere sé stessa e i soldi di Navarro, ma allo stesso tempo con un problema enorme, Wendy Byrde: il problema principale è l’ambizione che la donna aveva dimostrato nel finale della scorsa stagione e il suo pensare che Marty non sia più adatto a difendere la sua famiglia perché troppo calmo e cauto in qualsiasi cosa. Wendy è un personaggio che, nel corso delle stagioni scorse, ha avuto una grande costruzione, da moglie traditrice a uno dei riferimenti dei figli quando anche loro si sono trovati catapultati nel problema creato da Marty e dal suo ex socio, fino a diventare ora un’ambiziosa “imprenditrice”. I due si troveranno così costretti a cospirare l’uno contro l’altro senza accorgersene e verranno così a mancare quei riferimenti che servivano per mantenere la famiglia unita, mentre altre minacce dall’esterno, come l’FBI e la mafia di Kansas City, rischiano di mettere a repentaglio tutto il piano di Marty. La famiglia Byrde viene sempre più coinvolta nelle magagne legali e del cartello, così Charlotte (Sofia Hublitz) e Jonah (Skylar Gaertner) si troveranno non solo a fare da babysitter alla figlia di Helen, Erin, ma anche a doverla difendere da chi cerca di approfittarsi di lei come unico punto debole dell’organizzazione. Intanto Ruth (Julia Garner) è definitivamente parte della famiglia Byrde ed il suo rapporto con Ben Davis (Tom Pelphrey) diventa centrale e mette alla prova la giovane donna, costretta a fare scelte irrazionali ed anche difficili. Il cast sempre più affiatato riesce davvero ad essere credibile come famiglia e anche gli scambi di sguardi, battutine o i momenti difficili danno l’impressione di guardare una reale storia familiare, per quanto tinta di nero.  Inaspettatamente non solo Bateman e la Linney credono in quello che fanno, ma anche il cast più giovane straordinariamente ha i suoi momenti che, senza la costruzione delle prime due stagioni, non riuscirebbero: si inizia con una famiglia divisa e si ha un vero impero del riciclaggio, di cui il percorso è la cosa più divertente da guardare.

Ozark ha da sempre avuto una sceneggiatura curata in tutti gli aspetti: ogni dettaglio entra nella composizione di un quadro straordinariamente dettagliato e con l’aiuto di una chiara e sempre più ricercata regia, crea un prodotto che, anche quando usa gli stilemi classici di questi racconti, lo fa con una cura e che, seppur rilasciato tutto insieme, può essere comodamente gustato come una classica trasmissione televisiva, con la durata delle puntate che si dimostra sicuramente un vantaggio enorme. Noi soffriamo con i personaggi, capiamo le loro scelte, spesso non le condividiamo e ci troviamo così, inevitabilmente, ad avere a fine visione un senso di vuoto. Alla fine gli “eroi” in questa storia sembrano non arrivare mai e così anche i cattivi sembrano passarla liscia, ma poi la serie ci ricorda che non stiamo seguendo la storia di ladri e poliziotti, ma di una famiglia che sta facendo di tutto per sopravvivere e quindi capiamo, cerchiamo di comprenderli, ma non riusciamo a non chiederci a che tipo di umanità o di vita stiano andando incontro, continuando su quella strada. La domanda che più assilla lo spettatore è: cosa sarà rimasto di questa famiglia quando tutto questo sarà finito o, anche meglio, ci sarà una famiglia finito tutto questo?

La terza stagione si è fatta parecchio attendere, sono passati ben due anni dall’ultima volta che i Byrde sono stati sui nostri schermi, ma questa nuova stagione non solo ha rispettato le aspettative ma ha alzato ancora di più l’asticella portando all’esasperazione una situazione affascinante ma incredibilmente troppo sotto controllo per essere normalmente accettata dallo spettatore: così l’estrema necessità di sicurezza della famiglia, nella stagione, si trasforma in una grande impreparazione ad affrontare i problemi. Anche questa stagione si è dimostrata scritta davvero con tutti i crismi, ogni dettaglio non è mai lasciato al caso ed aiuta a capire la psicologia e l’agire dei personaggi. Con una tale cura nella descrizione e diversificazione dei personaggi, Bateman e Linney ci giocano benissimo e danno una prova davvero magistrale, sopratutto Bateman che si conferma un attore troppo sottovalutato e dimostra che, per quanto ottima nel confezionamento, la serie senza di lui non funzionerebbe così bene. Fatevi un favore: se non avete ancora iniziato Ozark è il momento adatto, perché questa stagione è davvero l’apice della serie.


La Terza Stagione di Ozark è ora disponibile su Netflix. Di seguito potete visionare il trailer della serie tv:

RASSEGNA PANORAMICA
Ozark - Stagione 3
8.5
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
ozark-stagione-3-recensioneLa terza stagione si è fatta parecchio attendere, sono passati ben due anni dall'ultima volta che i Byrde sono stati sui nostri schermi, ma questa nuova stagione non solo ha rispettato le aspettative ma ha alzato ancora di più l'asticella portando all'esasperazione una situazione affascinante ma incredibilmente troppo sotto controllo per essere normalmente accettata dallo spettatore, così qualsiasi cosa non messa in conto l'estrema sicurezza della famiglia nella stagione si trasforma nella loro più grande impreparazione ad affrontare i problemi. Anche questa stagione si è dimostrata scritta davvero con tutti i crismi, ogni dettaglio non è mai lasciato al caso ed aiuta a capire la psicologia e l'agire dei personaggi. Con una tale cura nella descrizione diversificazione dei personaggi, Bateman e Linney ci giocano benissimo e danno una prova davvero magistrale, sopratutto Bateman, che si conferma un attore troppo sottovalutato e dimostra che per quanto ottima nel confezionamento, la serie senza di lui non funzionerebbe così bene. Fatevi un favore, se non avete ancora iniziato Ozark è il momento adatto, perché questa stagione è davvero l'apice della serie

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