Pantera Nera – Una Nazione Sotto ai Piedi

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Pantera Nera di Ta Nehisi Coates e Brian Stelfreeze è stata per me una delle testate più attese e ogni volta che leggevo un numero non facevo altro che chiedermi cosa avesse in serbo quello successivo, fatto che mi è capitato con pochissime testate del fumetto mainstream Americano. E’ per que stosono qui per recensirvi interamente il primo volume di questa serie, la prima parte di “A Nation Under Our Feet”.

Coates essendo uno scrittore e giornalista preme molto sulla questione sociale e politica, aumentando la posta in gioco su questa testata, e non dovrebbe essere diversamente!

0c1d90ee1T’Challa è smarrito, ha perso la sua anima, il suo popolo si vergogna di lui e nel frattempo l’odio cresce, odio alimentato dal senso di perdita dopo tutto quello che il Wakanda ha passato, tra l’attacco di Atlantide e quello della Cabala guidata da Thanos in Times Run Out.

Lo scrittore non solo definisce un personaggio distrutto sulle cui spalle gravano molti pesi ma va a ridefinire anche un micro cosmo come quello del Wakanda, non vuole fare qualcosa di semplice, non si limita al compitino, ma dipinge un quadro dettagliato che permette al lettore di capire le motivazioni dei personaggi e anche i minimi movimenti all’interno della storia.

Ma se per il lettore il quadro è chiaro non lo è per T’Challa, gravato dal peso di tutti questi avvenimenti e spesso con la testa da un’altra parte. Per questo motivo non riesce a comprendere quello che gli accade intorno, nonostante ciò è sempre pronto a reagire, come degno re di una nazione sempre più allo sbando e in preda a vene rivoluzionarie.

I consiglieri del consiglio ristretto del re pensano che sia arrivato il momento di reprimere le rivolte tramite l’esercito, ma il re non è d’accordo, è ancora convinto che la verità e la voglia di fare possa salvare una città che crolla sotto ai suoi piedi.

La politica costituisce dunque una importante e grande parte dell’affresco che Coates e Stelfreeze stanno costruendo, ma non vi è solo quello.

Vi si ritrovano anche la spiritualità e il senso dell’eredità, all’interno di una storia che prosegue di pari passo a quella di Pantera Nera e che vede protagonista Shuri, sorella del nostro protagonista, portandoci a scoprire tantissime leggende e convinzioni dei cittadini del Wakanda.  4745609-8238531409-black

Non si lesina nemmeno sull’azione e sui topos classici del genere supereroistico, infatti Coates e Stelfreeze fanno in modo che Pantera Nera possa dare dimostrazione delle sue abilità e della sua tuta che finalmente, dopo Jack Kirby, torna ad essere tecnologica e quindi più utile in battaglia e in missioni segrete che costringono il re a scendere ad un livello molto basso.

L’eroe non deve solo affrontare villain classici del Marvel Universe ma anche criminali reali, trafficanti di esseri umani, terroristi, ecc… mentre l’uomo deve affrontare le sue scelte, discutibili e che lo tormentano ogni notte prima di dormire.

Non è un eroe con super problemi, è un regnante che vuole essere un eroe, è un uomo che vuole essere giusto, è un eroe che sa provare rabbia, tanta rabbia, ma è anche sempre razionale e pratico, come ci si aspetterebbe da uno scienziato.

Come il mondo si evolve, anche T’Challa si è evoluto e questo lo capiamo anche dai dialoghi, i tanti dialoghi, non pesanti, non inutili e non ridondanti, che per la prima volta da tempo mi trasmettono l’irritazione e la rabbia dei personaggi.

Non è una serie che può piacere a tutti, sopratutto in questo primo arco narrativo che getta le basi per quello che verrà la politica è sempre presente. Ciò non è necessariamente un male, ma anzi potrebbe finalmente aggiungere un nuovo tassello al già variegato Marvel Universe, universo che spazia tra Fantascienza, Fantasy, spionaggio e azione e in cui anche Nick Spencer sta facendo bene con il suo Sam Wilson: Captain America.

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