Paradise è arrivata da qualche settimana su Disney+. Dopo il rilascio settimanale ora gli 8 episodi sono interamente disponibilisul servizio di streaming. Creata da Dan Fogelman, già autore della celebre This Is Us, la serie vanta un cast di primo ordine con: Sterling K. Brown, Julianne Nicholson, James Marsden e Sarah Shahi. Paradise è un un thriller politico avvincente e inaspettato, in cui la tensione narrativa si sviluppa attraverso un intreccio di intrighi, giochi di potere e profonde dinamiche interpersonali. Di seguito vi riportiamo il nostro parare sulla prima stagione – in attesa della seconda – già rinnovata.
In una tranquilla comunità abitata da alcune delle persone più importanti del mondo la serenità va in frantumi quando si verifica uno scioccante omicidio e si apre un’indagine ad alto rischio.
Quando Dan Fogelman annuncia un nuovo progetto, il pubblico risponde. Con Paradise, il creatore di This Is Us dimostra nuovamente la sua abilità nel costruire storie emotivamente coinvolgenti, intrecciando una narrazione fortemente character-driven con il ritmo serrato del thriller politico. Il risultato è una serie che mantiene alta la tensione puntata dopo puntata, senza mai sacrificare la profondità psicologica dei personaggi. La vicenda prende il via con un evento scioccante: l’assassinio del Presidente degli Stati Uniti, Cal Bradford (James Marsden), avvenuto in circostanze misteriose. Questo evento catastrofico segna l’inizio di un’indagine complessa che vede protagonista l’agente dei servizi segreti Xavier Collins (Sterling K. Brown), costretto a navigare tra segreti istituzionali, cospirazioni e doppi giochi. Tuttavia, quello che inizialmente sembra un classico intrigo di potere si trasforma ben presto in qualcosa di molto più complesso e inaspettato. Quello che non ci si aspetta è il plot twist dirompente che cambia radicalmente le carte in tavola, mettendo in discussione ogni certezza accumulata fino a quel momento e spingendo la narrazione verso territori ancora più ambiziosi (di cui in questo articolo non vi parleremo ndr.)
Uno degli elementi distintivi di Paradise è la sua struttura narrativa, che riprende l’impronta stilistica di This Is Us. Attraverso un utilizzo raffinato dei salti temporali, il racconto si sviluppa su più linee temporali, alternando presente e flashback che approfondiscono il background dei personaggi. Questa tecnica permette di svelare gradualmente le motivazioni e le fragilità dei protagonisti, costruendo un quadro complesso e sfaccettato. I rapporti tra i personaggi sono un altro punto di forza della serie: le dinamiche professionali si intrecciano con legami familiari, amicizie e rivalità, rendendo la narrazione ancor più stratificata. Il rapporto tra Xavier Collins e Samantha “Sinatra” Redmond (Julianne Nicholson), una potente miliardaria legata al governo, è particolarmente affascinante, sospeso tra diffidenza e necessità di collaborazione. Allo stesso modo, la figura della dottoressa Gabriela Torabi (Sarah Shahi), consigliera presidenziale, aggiunge un ulteriore livello di complessità alla vicenda. Tutti i personaggi sono costretti a confrontarsi con il passato e con le proprie scelte, mentre la rivelazione inattesa che emerge nel corso della stagione ridefinisce i loro ruoli e le loro alleanze in modo sorprendente.
Dal punto di vista visivo, Paradise si distingue per una regia pulita ed efficace, capace di enfatizzare il senso di tensione attraverso un sapiente uso della fotografia e del montaggio. Le scene ambientate nel prsente sono caratterizzate da un’estetica più fredda, quasi straniante, mentre i flashback assumono tonalità più calde e intime, a sottolineare il contrasto tra il passato e il presente dei protagonisti. La scelta di una camera spesso a mano nelle sequenze più concitate contribuisce ad aumentare il senso di urgenza e pericolo, immergendo lo spettatore nell’azione. Sterling K. Brown si conferma un attore di straordinaria profondità, capace di trasmettere il tormento interiore e la determinazione del suo personaggio. Julianne Nicholson, con la sua presenza magnetica, incarna perfettamente il ruolo di una donna di potere, mantenendo un equilibrio perfetto tra carisma e ambiguità morale. Sarah Shahi e James Marsden completano il cast con interpretazioni incisive, che aggiungono ulteriore spessore emotivo alla vicenda, con Marsden nei panni di un Presidente che abbraccia una crisi di livello globale da non sottovalutare.
E dopo From (disponibile su Paramount+) e Severance (disponibile su AppleTv) Paradise è un’altra serie capace di generare discussioni e teorie tra gli spettatori. La sceneggiatura dissemina indizi e false piste, costringendo il pubblico a mettere continuamente in discussione le proprie certezze. Ciò che sembrava essere un solido thriller politico assume connotati molto più ampi e ambiziosi, sfidando il pubblico a rivedere il senso stesso della narrazione.
Paradise, grazie a una sceneggiatura solida, una regia attenta e un cast perfettamente in parte, si impone come una serie degna di attenzione, giusto erede del suo predecessore This Is Us. Il perfetto equilibrio tra tensione politica, introspezione psicologica e colpi di scena la rende un prodotto godibilissimo, capace di soddisfare sia gli amanti del thriller che chi cerca una narrazione emotivamente coinvolgente. Il rinnovo per una seconda stagione è già stato confermato, segno che il viaggio tra segreti e intrighi è tutt’altro che concluso.
Paradise è disponibile su Disney+ con tutti e 8 gli episodi della prima stagione. Ecco il trailer della serie: