Jon Kent, il nuovo Superman del DC Universe e figlio di Clark Kent, è bisessuale. Questa la notizia che ha generato un incredibile dibattito nel mondo del fumetto e non solo, tra titoli clickbait e articoli poco approfonditi, ed opinioni che, sebbene sia sempre giusto che ognuno esprima il proprio pensiero, sono state in molti casi un coacervo di errori sia concettuali che di conoscenza del mondo dei fumetti, oltre ad aver dato il via, come spesso accade in questi casi, all’invasione di commenti che nella migliore delle ipotesi denotano ignoranza e, purtroppo, nella peggiore mettono in luce tutta l’intolleranza, non solo latente, che caratterizza una discreta fetta degli utenti dei social.  Noi, che abbiamo visto Jon crescere sui fumetti, avremmo qualcosa da dire e, per farlo, partiamo dalle dichiarazioni di Tom Taylor, attuale scrittore di Superman: Son of Kal-El.

“Ho sempre detto che tutti necessitano di eroi in cui possano ritrovarsi e sono grato a DC e Warner Bros. Per avermi permesso di condividere la mia idea. Superman è un simbolo che significa speranza, verità e giustizia ed oggi ancora più di prima è un simbolo che rappresenta molto di più. Oggi, sempre più persone possono ritrovarsi nei più potenti eroi dei fumetti.”

Innanzitutto partiamo da Jon Kent, prima Superboy e ora Superman, perché una delle più grandi critiche che sono state spinte sul personaggio è quella classica del “create nuovi personaggi se volte renderli omossessuali o bisessuali”: bene, Jon Kent è un nuovo personaggio in tutto e per tutto.

Jonathan Kent è stato creato da Dan Jurgens nel 2015 su Convergence #2, ed era solo un infante; poi, attraverso vari eventi come il ritorno al DC Universe pre-New 52, abbiamo iniziato a conoscerlo bene, prima in Superman & Lois di Dan Jurgens e poi in Superman Rebirth di Peter Tomasi. Nella lunghissima serie dedicata all’ultimo figlio di Krypton ed alla sua famiglia, abbiamo visto come il bambino stesse iniziando a sviluppare ed imparare ad usare i propri poteri, mentre nel frattempo faceva le prime amicizie con Robin/Damian Wayne e altri “coetanei”, fino a quando è arrivato Brian Michael Bendis e il personaggio ha iniziato un percorso molto turbolento per diventare l’erede del padre. Infatti, dopo il debutto dell’ex deus ex machina Marvel, Jon Kent è sparito per alcuni mesi dalla terra per viaggiare con Jor El, il nonno paterno, e scoprire l’universo; così facendo, al suo ritorno, Jon non solo non era più un teenager, ma era un giovane adulto, avendo attraversato vari buchi neri che non solo l’hanno portato su pianeti lontani, nei quali il tempo si muove diversamente, ma anche in altre terre come Terra 3, sede del Crime Syndacate of America. E giustamente, come giovane adulto e trovandosi alle spalle tantissime avventure, di cui noi lettori abbiamo solo avuto un piccolo assaggio, ci siamo trovati a non avere più il dolce bambino ma un quasi adulto che stava scoprendo altri limiti dei propri poteri e il suo posto in un mondo che non è nemmeno più quello in cui è cresciuto il padre, Clark Kent, e che è stato appena esposto alla vera identità di Superman e che è entrato nella coalizione dei Pianeti Uniti. E vi risparmiamo anche il tempo con La Legione dei Supereroi nel trentunesimo secolo, che ha aperto ancora di più gli orizzonti del ragazzo e che, rispetto al padre, ha continuato a ricordare e tenere nel suo bagaglio culturale. Insomma, non solo questo Superman è forse quello che meglio può rappresentare gli ideali della propria eredità, ma è anche forse la versione più potente e navigata di un’icona portata nel ventunesimo secolo.

Chiaramente, questa notizia ha di nuovo generato numerose critiche anche per la “quasi” uscita in contemporanea con la rivelazione che Robin/Tim Drake è bisessuale in Batman: Urban Legends #6: peccato che, come ben sanno tutti gli appassionati, le storie che leggiamo sono completate almeno tre mesi prima della pubblicazione e quindi discusse con almeno altri tre mesi di anticipo; per serie importanti le discussioni iniziano anche prima e diciamo che questo è il caso di Superman. Mentre una side-story come quella di Tim Drake in Urban Legends non solo è sicuramente stata discussa dopo quella di Jon Kent, ma non vi si può trovare una correlazione diretta, come invece sostiene la maggior parte di coloro che criticano la scelta.

In questo senso, forse la critica mossa a Jon, ma diretta a Tim, ossia che il personaggio ormai è ben inserito nel DC Universe dal 1989 potrebbe avere senso, ma anche in questo caso lascia molto il tempo che trova lo stesso, e ora spieghiamo perché. Timothy Jackson “Tim” Drake è stato creato da Marv Wolfman e Pat Broderick ed ha esordito come Robin in Batman #436. Ed il personaggio, nei decenni in cui ha indossato il costume di Robin, ha avuto numerose avventure con ragazze, tra cui una relazione di media durata anche con Wonder Girl/Cassie Lang e una ancora più lunga con Cassandra Cain/Spoiler ma, allo stesso tempo, voci di un suo coming out come bisex circolavano già dai tempi della serie dei Giovani Titani inizalmente scritta da Geoff Johns e che è continuata fino al reboot “Flashpoint”, in cui il personaggio aveva un attaccamento molto forte al suo compagno di squadra Conner Kent/Superboy. E ricordiamo inoltre che, se Dick Grayson/Nightwing nel DC Universe è appena un trentenne, Tim non avrà più di 18/20 anni nell’attuale continuity, quindi non vi è davvero nulla di strano o di criticabile nella rivelazione, esattamente come nel caso di Jon. Nel mondo “reale”, all’età di Tim (e di Jon) non è certo così raro avere ancora poco chiara la propria identità di genere, le proprie preferenze sessuali o cambiare le proprie prospettive.

Poi, chiaramente, vi è anche la critica che questa tendenza a creare personaggi bisex o omosessuali sia a causa del “politically correct imperante”: bè, non è proprio così, dato che sia Marvel che DC introducono da anni personaggi appartenenti alla comunità LGBTQ+ ed alcuni di questi sono anche tra i più apprezzati in numerosi media, come John Constantine, Aqualad/Jackson Hyde, Daken, Wolverine e tanti altri. Vediamo un attimo le date di esordio di alcuni di questi.

SupermanJohn Constantine è apparso per la prima volta su Saga of the Swamp Thing #37 del 1985: il personaggio creato da Alan Moore e graficamente da Stephen Bisette, oltre a ricordare molto Sting ha anche dato il via ad una popolare serie a fumetti, Hellblazer, serie in cui abbiamo conosciuto sempre di più Constantine attraverso le sue numerose avventure da mago e truffatore. Constantine è un punk che ha imparato la magia ed è sempre descritto come un bastardo che cammina da solo, perché dove va porta morte e distruzione, ma è anche stato uno dei primi personaggi ad incanalare una certa cultura anni ’80. Il lavoro fatto da Jamie Delano e successori nella serie a fumetti della Vertigo ha creato una delle icone di un certo tipo di vita e un grandissimo personaggio. Queste caratteristiche verranno anche traslate nelle sue altre versioni a fumetti, come quella canonica nel DC Universe presentata in Justice League Dark #1 nel 2011, e continuata in numerose miniserie e serie regolari. Inoltre, il personaggio ha avuto anche un grande seguito grazie all’interpretazione di Matt Ryan nella serie tv omonima e in DC’s Legends of Tomorrow, in cui il personaggio è apertamente come la sua controparte cartacea, bisessuale.

SupermanAqualad/Jackson Hyde è il secondo personaggio a ricevere il titolo di Aqualad, ed ha debuttato nel 2010 sulle pagine di Nel Giorno Più Splendente #10. Il personaggio è ispirato a Kaldur’ahm (che ha debuttato nello stesso anno), leader di Young Justice nell’omonima serie animata, serie che per prima ha raccontato in forma animata e senza fronzoli le difficoltà di accettazione di Kaldur prima come eroe e figlio di un supercattivo (Black Manta) e poi come personaggio omosessuale. Il personaggio è uno dei più apprezzati del piccolo schermo e nelle più recenti stagioni della serie ha anche ereditato il titolo di Aquaman ed è diventato chairman della Justice League. Sin dalla sua introduzione nei fumetti ha fatto parte di numerose incarnazioni dei Giovani Titani, risultando centrale grazie ai suoi poteri e al suo retaggio Atlantideo-Umano nel combattere una versione alternativa di Tim Drake, battendo King Shark e non solo. Jackson nei vari anni dal suo debutto, ed a fianco dei Giovani Titani, ha anche combattuto con suo padre, Black Manta, che è diventato una spina nel fianco del gruppo sin da quando il figlio ne ha fatto parte, ed ha portato il giovane ad accettarsi definitivamente come eroe. Recentemente, ha collaborato con Aquaman, aiutandolo contro una minaccia divina e diventando anche parte della sua famiglia allargata ed un possibile erede al titolo. Inoltre, ancora più recentemente, ha ricevuto una miniserie dedicata a lui, Aquaman: The Becoming.

Per quello che riguarda la DC, non tiriamo neanche in ballo personaggi dalla ovvia sessualità che ormai sono un’establishment dell’universo supereroistico della casa di Superman, come Batwoman/Kate Kane, Renee Montoya, Maggie Sawyer, Harley Quinn, Poison Ivy. Tutto questo per far capire a chi oggi parla a vanvera di politically correct o mode, che personaggi non eterosessuali esistono da ben prima che l’argomento fosse tacciato di essere una moda.

Per passare invece alla Marvel, dato che la tendenza a creare, secondo alcuni, troppe rappresentazioni LGBTQ+, è stata da prima legata alla Casa delle Idee, abbiamo più esempi e, tra questi, ve ne è uno anche molto importante e legato agli X-Men. Ma partiamo da due personaggi che furono introdotti in un periodo particolare per la casa delle idee e che non solo sono molto apprezzati ma che sicuramente hanno aperto le porte ad altre rappresentazioni del genere: Hulkling e Wiccan.

SupermanHulkling e Wiccan sono due membri fondatori dei Giovani Vendicatori (anno 2005), e fin dalla loro introduzione sono apertamente omosessuali. Il primo è anche un alieno, figlio della principessa Skrull Anelle e di Mar-Vell, il Kree noto come Captain Marvel, mentre il secondo è il figlio di Wanda Maximoff e Visione: si tratta quindi di due personaggi che portano avanti un’eredità eroica di altissimo livello ed importanza, essendo generati da autentiche leggende del mondo Marvel. La relazione tra i due personaggi al tempo aveva fatto molto scalpore e, sin dall’uscita dei Giovani Vendicatori, sono diventati una delle coppie più importanti del Marvel Universe e centrali anche in opere riconosciute come letture fondamentali ( come la famosissima Children’s Crusade). Recentemente, poi, con la saga Empyre, la coppia è anche convolata a nozze.

Daken, invece, debutta nel 2007 (quindi sempre in un periodo in cui sulle piattaforme social non si sentiva troppo la necessità di scandalizzarsi per la creazione o la rivelazione di personaggi non etero) ed è il figlio di Wolverine e Itsu, una donna con cui Logan aveva avuto una relazione. La rivelazione della discendenza del personaggio è subito ovvia ed avviene in Wolverine Origins #10. Il personaggio, sin dalla sua introduzione, ha avuto relazioni sia con uomini che con donne ed è stato anche membro di numerose formazioni di super gruppi come i Dark Avengers di Norman Osborn ed X-Force.

Dobbiamo ovviamente anche citare Northstar, all’anagrafe Jean Paul Beaubier, personaggio creato da Chris Claremont e John Byrne nel 1979 su Uncanny X-Men #120 e membro fondatore di Alpha Flight. Il personaggio farà coming out nel 1992, diventando il primo personaggio apertamente omossessuale della Casa delle Idee. Ed anche qui, siamo ben lontani da presunte “mode” o “dittature di pensiero” legate alla sessualità di questo o quel personaggio.

Chiaramente, essendo gli X-Men il supergruppo che più rappresentava la paura per il diverso, Marvel ha da sempre inserito nelle loro fila personaggi di ogni genere e sessualità, dunque non ci si stupisce della loro presenza nelle fila del gruppo mutante o delle sue formazioni satellite; anzi, la scelta indica una tendenza ad ampliare sempre di più la rappresentazione di tutte le fasce delle società nei fumetti ben prima del periodo storico in cui stiamo vivendo. Di fatto, si smentisce così qualsiasi critica al fatto che le stesse case editrici solo ora stiamo varcando questa linea per interessi economici. Concludiamo dicendo che sicuramente gli interessi in parte saranno economici (d’altronde, i fumetti, come qualsiasi altro prodotto, sono fatti anche per vendere ed essere interessanti per fasce di pubblico sempre più ampie e variegate), ma la società è cambiata talmente tanto dagli anni ’60 ad oggi che vedere personaggi di ogni estrazione sociale ed appartenenza nei fumetti ora non è tanto diverso dall’introduzione di personaggi afroamericani negli anni ’70, quando Stan Lee si rese conto dell’importante gruppo di lettori afroamericani che la sua compagnia possedeva.

In definitiva possiamo dire che, se prima questi personaggi potevano passare inosservati perché non legati a grandi supereroi, nel mondo di oggi non ci si dovrebbe stupire di un giovane Superman bisex oppure di un Aquaman omosessuale, perché il mondo è cambiato dall’introduzione delle prime identità di questi supereroi e con esso anche il medium si adatta, perché non è la realtà che imita la fantasia, bensì il contrario.

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