[Recensione] Better Call Saul Stagione 3 – La caduta

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Si chiude la Terza stagione di Better Call Saul, spin-off e prequel della popolare serie televisiva Breaking Bad, creata da Vince Gilligan e Peter Gould. Incentrata sul personaggio di Saul Goodman, interpretato da Bob Odenkirk, vede nel cast anche tantissimi attori dall’originale serie di Gilligan come Jonathan Banks e Giancarlo Esposito. Una stagione che ha dimostrato la sua forza tramite i personaggi e le loro storie personali più che quelle criminali.

Era solo questione di tempo prima che la serie imbracciasse le storie tipiche delle prime stagioni di Breaking Bad e prepararsi a mostrare Saul Goodman, alter ego di un Jimmy McGill ormai perso nella sua identità di avvocato truffatore. Il terzo anno della serie è proprio incentrato sulla costruzione dell’identità di Saul, tramite sempre più collegamenti ai personaggi del mondo criminale come Gustavo Fring (Giancarlo Esposito) ed Hector Salamanca.

Ogni stagione ci ha avvicinato sempre di più al momento della nascita di Saul Goodman, che in questa stagione ci viene presentato come una realtà ancora non ben definita nella mente di Jimmy ma che presto farà la sua comparsa e porterà il nostro avvocato degli anziani su un percorso di sotterfugi, inganni sempre più grandi e bugie che distruggeranno la sua vita e quella di chi gli sta accanto. Ma dove la terza stagione eccelle è nel creare e impostare quello che verrà, e che già conosciamo.

Un’altro esempio delle importanti qualità della serie di Gould e Gilligan è il sapere cos’è un buon punto di svolta e come consegnarlo nel modo migliore. Lo spettatore è ovviamente già a conoscenza di cosa succederà ai personaggi di Jimmy, Mike, Gus ed Hector quindi gli autori della serie per questa terza stagione hanno deciso di dare sempre più spazio ai personaggi di Kim Wexler (Rhea Seehorn) e Charles McGill (Michael McKean) che con le loro storyline aggiungono un senso di novità e mistero. Proprio Kim e Chuck rappresentano delle incognite nella storia di Jimmy, noi sappiamo già cosa gli succederà, lui si sta dirigendo in quel punto, ma non sappiamo loro che ruolo avranno nella parte finale della trasformazione. Vedere il ruolo che Kim ha avuto negli imbrogli di Jimmy in questa stagione è stato interessante, ma lo è stato ancora di più assistere alla lenta demonizzazione di Chuck, sempre più un uomo distrutto che si fa inghiottire dal suo stesso odio.

Sapere cosa succederà dopo non è tanto importante nella serie quanto sapere cosa è successo prima, BCS infatti riesce a costruire dei plot twist niente male sia con i personaggi già con una fine predeterminata che con quelli nuovi, o dovrei dire meglio sconosciuti allo spettatore.

Il finale dunque ci mette in una situazione interessante e da valutare con attenzione, perché da una parte abbiamo il territorio criminale di Gus che si sta formando sempre di più, dall’altra Jimmy in cerca di un nuovo modello per lavorare e infine le storie di Kim e Chuck che si trovano agli antipodi. Una imbraccia il suo destino e decide che forse è tempo di cambiare e rivedere le sue priorità e l’altro invece si lascia andare e perde definitivamente il contatto con la realtà a causa della sua malattia mentale.

In definitiva la stagione 3 si è rivelata probabilmente la migliore delle stagioni fin ora uscite del serial, rimarcando la sua identità unica e mostrando come anche una serie con stretti legami con un’altro prodotta possa funzionare senza la necessità di salti carpiati o inutili racconti per accontentare i fan. D’altronde questa è la storia di Jimmy, di come è diventato Saul e seppur gli intermezzi, ben dosati, che vedono i personaggi di Giancarlo Esposito e Jonathan Banks protagonisti, lui rimane il centro e i comprimari originali hanno sempre più spazio di questi “criminali”.

La stagione chiudendosi avvicina tutti sempre di più alla loro strada e lo fa portando a termine molte storyline con una qualità ed una eleganza che secondo me Gilligan e Gould avevano dimenticato di saper gestire nelle ultime stagioni di Breaking Bad. Non ci è dato sapere se e quando decideranno di chiudere il percorso di Jimmy, ma secondo noi la Quarta Stagione della serie sarebbe il momento più adatto per compiere tutti i destini e finalmente porre la parola fine per Jimmy.