[Recensione] Bloodshot: Salvation 1 – Il Libro della Vendetta

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Bloodshot

Insieme ad X-O Manowar, Bloodshot è un altro dei personaggi di punta dell’universo della Valiant Comics, a cui sono state dedicate diverse serie nel corso degli ultimi anni. A metà tra Wolverine e il Punitore, il suo carisma gli ha valso anche una trasposizione cinematografica che dovrebbe arrivare nelle sale nei prossimi anni, aprendo, chissà, le porte del cinema anche per la Valiant. La direzione delle sue storie di carta è stata ultimamente affidata al celebre sceneggiatore Jeff Lemire, che, in seguito all’evento The Valiant, ne ha raccontato la “morte” e la “resurrezione”, arrivando ora al ciclo “Salvation”.

Per Ray Garrison essere un’arma vivente è diventato un fardello troppo pesante. I naniti all’interno del suo corpo gli garantiscono forza e velocità sovrumane, oltre alla capacità di rigenerarsi e di controllare gli apparecchi elettronici. Ma ora che ha una famiglia ha deciso di rinnegare i suoi poteri. Tutto sembra andare nel migliore dei modi: ha una moglie bellissima, Magic, ed è diventato da poco padre di una bambina. Fino a quando però il passato della donna non torna a bussare alla loro porta, risvegliando vecchi fantasmi e costringendo Ray ad abbandonare la propria famiglia pur di proteggerla… Ma ci sono altri pericoli all’orizzonte, visto che una misteriosa organizzazione è entrata in possesso degli stessi naniti impiantati del corpo di Bloodshot.

Come per quella di X-O Manowar, anche Bloodshot Salvation può essere considerato un buon punto di inizio per questa serie, seppur vi siano diversi personaggi e dinamiche che fanno parte del background del personaggio, come il sempre presente alleato Ninjak, i “compagni” di Bloodshot, e il progetto Spirito Nascente. Lemire costruisce la storia su due differenti binari temporali, raccontandoci il passato e il presente di Ray e della sua famiglia. Proprio come ha già fatto nella sua run per la DC Comics su Animal Man, lo sceneggiatore mette quasi in primo piano le dinamiche famigliari, non fermandosi però solo a quella di Ray, senza ovviamente dimenticare anche l’aspetto action, raccontando dunque una vera e propria corsa contro il tempo (letteralmente) che Ray e i suoi devono affrontare per potersi riunire.

Con l’alternarsi delle due linee temporali, si alternano anche i disegnatori: Lewis Larosa illustra la parte passata della storia, mentre Mico Suayan quella presente. Pur avendo entrambi uno stile molto tendente al realismo, Larosa è quello che tra i due rende al meglio questa sensazione, facendo sembrare vere, quasi tangibili le proprie vignette, mentre Suyan sembra essere più legato ai canoni classici del fumetto americano.

Anche con Bloodshot Salvation, la Valiant Comics sembra aprirsi sempre di più ai nuovi lettori, portando in fumetteria una storia di azione, ma mettendo nuovamente in risalto l’aspetto famigliare, tanto caro al suo scrittore.


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