[Recensione] Bojack Horseman Stagione 5 – Nulla cambia mai ad Hollywoo

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Bojack Horseman

Il 14 Settembre ha debuttato su Netflix la quinta stagione di Bojack Horseman, la popolare serie animata che segue appunto Bojack e tutte le star di Hollywoo nello loro disavventure tra alcol, droghe, scandali e successi cinematografici e televisivi.
Bojack (Will Arnett), dopo aver scoperto che Hollyhock (Aparna Nancherla) non è sua figlia ma bensì la sua sorellastra ha trovato di nuovo la possibilità di essere un “fratello maggiore” e mentore che aveva sprecato con Sarah Lynn (Kristen Schaal) e che continua a tormentarlo. Nel frattempo il matrimonio di Mr Peanutbutter (Paul F. Thompkins) e Diane (Alison Brie) è ormai in via di chiusura, con le carte del divorzio già firmate, ma tante cose non dette che ancora tormentano i due. Intanto nella serie entrano nuovi personaggi come l’eccentrico Flip (Rami Malek), showrunner della serie tv che vede protagonista Bojack come il detective Philbert, la sua co-protagonista Gina e la nuova fiamma di Mr Peanutbutter, Pickles.
Com’era ovviamente prevedibile la serie tv ormai riflesso della hollywood di tutti i giorni, nella sua quinta stagione si fa portatrice delle grandi crisi del mondo delle celebrità di LA, come i casi di molestie sessuali, l’instaurarsi di movimenti femministi sempre più importanti e con “potere” nel mondo dell’entertainment che rendono impossibile la vita a produttori ed executive degli studios, ma anche star in cerca di una nuova direzione nella loro vita, come Peanutbutter e Bojack, che invece continuano a commettere gli stessi errori in un ciclo infinito di disgrazie e cuori infranti, spesso quello degli altri ma anche il loro.
La quinta stagione di Bojack continua dunque sulla strada già intrapresa dalla quarta stagione ossia stabilizzare i rapporti tra i personaggi che non siano quello titolare, che seppur continua ad avere tanto screen time e ad essere un grande mattatore, anche grazie all’ottimo apporto della voce di Will Arnett. Purtroppo, se da una parte il creare un cast di supporto tanto interessante quanto interessante in questa stagione è diventato anche un’arma a doppio taglio in questa quinta stagione, spesso ci si trova a seguire molto di più con curiosità ed attenzione i personaggi “secondari” della serie nelle loro diavventure più che Bojack, che ormai ricade nei suoi stessi vizzi e che solo nel finale della stagione sembra prendere definitivamente mettersi su una nuova strada, gli strascichi della morte di Sarah Lynn ad Hollywoo si sentono e in questa serie vengono rappresentati anche dal Dottor Ki, tranne che in Bojack.
La scrittura della serie è sempre di un certo livello e dimostra l’attenzione degli scrittori nei confronti di quello che succede nel mondo e di conseguenza, con abilità e senza stravolgere i personaggi riesce ancora una volta ad innovarsi e a portare tutto organicamente su schermo senza stravolgere quello che era evidentemente nei piani da anni, ossia portare Bojack oltre il punto di non ritorno, punto che pare inevitabilmente abbia già raggiunto nel season finale. In questa quinta stagione tra l’altro vengono chiusi anche alcuni punti “insoluti” sin dalla prima stagione, portando quasi ad un circolo completo le storie di alcuni personaggi che inizieranno nella sesta stagione un nuovo percorso che non deve essere simile a quello del protagonista, ossia finto e all’indietro, ma volto all’andare avanti, sempre avanti. 5 Anni dopo Princess Carolyn ha finalmente una caratterizzazione ed una strada da intraprendere, Todd (Aaron Paul) si sta decisamente evolvendo, non è più da un paio d’anni la spalla di Bojack, ma un personaggio fatto e finito di cui veramente ci interessa lo sviluppo e che si fa portatore di una parte del mondo di Hollywoo. Ci saranno anche alcune piccole sorprese molto comiche e che faranno riflettere su una certa direzione del “buonismo” hollywoodiano e dei grandi agglomerati di studios che sono all’orizzonte dopo la fusione Disney-Fox.
L’animazione di Bojack non è mai stata eccezionale al punto da essere quello che faceva seguire la serie, ma con un budget sempre più alto ci sono stati dei miglioramenti grafici che in queste ultime 3 stagioni hanno perso di farle fare un salto di qualità anche nella regia che si è avvicinata molto di più a quella di show televisivi veri e propri, ci sono dei veri e propri giochi di prospettiva e movimenti dei personaggi seguiti molto vicino dalla “camera” come nelle prime stagioni non hanno mai avuto. Lo stile del character design ideato da Lisa Hanawalt, continua ad essere il punto di riferimento perno per gli animali antropomorfi dello show, ma si adatta anche al tipo di animazioni sicuramente più ricercate, un lavoro straordinario che possiamo ammirare anche nell’artbook in uscita per Edizioni BD.
In definitiva la quinta stagione di Bojack Horseman rimane un’ottimo prodotto televisivo che attesta la qualità di uno show che ormai si è guadagnato il suo posto nel cuore degli spettatori e che comunque riesce con intelligenza a far parlare di sé e a far riflettere sul business di hollywood e non solo sullo star system.