[Recensione] Drifter Volume 1: Fuori dalla notte di Ivan Brandon e Nic Klein

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Con l’avvicinarsi dell’uscita del quarto volume abbiamo deciso di recensire le uscite precedenti di Drifter di Ivan Brandon e Nic Klein, partendo dal volume uno. Il fumetto pubblicato in America da Image Comics è edito in Italia da Edizioni Star Comics nella collana Star Comics Presenta al prezzo di 13€ a volume.
Siamo nel futuro, la razza Umana si è spinta bel oltre i confini dello spazio conosciuto, colonizzando mondi per depredarli delle loro risorse e lasciando dietro di loro solo desolazione. Abram Pollux dopo un incidente con la sua astronave si troverà su un pianeta all’apparenza desolato e dovrà fare di tutto per sopravvivere in un mondo lasciato a sé stesso dove le regole che lo governo sono quelle del vecchio far west e dove l’umanità non trova più posto.
Brandon e Klein che già avevano lavorato sul fumetto di Image Comics, Viking, qui ci portano in un mondo desertico e depredato di tutte le sue risorse dove i meno abbienti membri della razza umana sono rimasti a vivere e devono convivere con la popolazione locale, popolazione che inevitabilmente viene soggiogata dal buon vicino spaziale. In questo pianeta l’ordine funziona come nel far west e l’unica città rimasta, un’ex città “mineraria” domina una desolazione desertica. La città è sotto la giurisdizione dello sceriffo Lee, che è anche il medico ma non è lei l’ultimo elemento della catena alimentare bensì un misterioso capo che decide di tutto entro i limiti della città e della miniera.
Il setting western si coadiuva bene a quello fantascientifico, già con Trigun avevamo visto come fosse suggestivo vedere tecnologia sorprendentemente potente e distruttiva in un’ambientazione tipica di un film alla Sergio Leone, ma qui si aggiunge anche la componente misteriosa. Pollux non si rende conto in che cosa si è imbattuto e nemmeno chi gli sta intorno sa cosa sia successo o perché sia qui e nessuno ha una risposta per lui; tranne una persona, tranne la testa luminosa, lui probabilmente sa più di quel che dice. Il nostro protagonista è il tipico eroe da western, misterioso, chiuso e pronto a tutto, ma stavolta con un twist: nemmeno lui sa chi è e cosa gli è successo.
Nic Klein dimostra di riuscire a passare da un genere all’altro senza troppa difficoltà, per quanto quindi tra il suo precedente lavoro e questo l’unico comune denominatore sia lo sceneggiatore, qua riesce a mutuare qualche trucco dalla sua precedente esperienza. In Viking ci aveva abituato ad un tratto ancora da raffinare, in alcuni punti grezzo, soprattutto nell’azione, che qui è invece molto più chiara e dettagliata, sia per il fatto che richiede meno ricostruzione e lascia all’immaginazione del disegnatore sia perché Klein si è migliorato costantemente e Drifter ne è la dimostrazione lampante. Klein, che si occupa anche dei colori riesce persino a donare un’anima ai suoi personaggi, ad imprimerla nei loro occhi che raccontano molto di più della loro stessa faccia, segnata dal mondo in cui vivono.

Drifter si presenta come un buon connubio dei due generi, che nel suo primo volume tesse bene l’inizio di una vicenda che potrebbe regalare risvolti inaspettati, è tanto semplice quanto divertente da leggere, chi ama il genere sicuramente non farà fatica a d apprezzare questo primo volume.


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