[Recensione] Gatta Cenerentola – Mille colori e mille paure nella Napoli del futuro

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Nel deserto di idee e produzioni che è il cinema d’animazione italiano, nel 2013 un fulmine a ciel sereno di nome L’arte Della Felicità fece riaccendere la speranza in un genere ormai in fin di vita. Quest’anno, MAD Entertaiment e Alessandro Rak, accompagnati stavolta da Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone presentano alla 74^ Mostra del Cinema di Venezia il loro ultimo lavoro, Gatta Cenerentola, ed è un successo tanto quanto il capolavoro del 2013.

Ispirato all’opera teatrale “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone e all’omonima, e omaggiata all’interno della pellicola, fiaba di Giambattista Basile, Gatta Cenerentola è un film del 2017 diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone e prodotto dallo Studio Mad.

La trama delle pellicola è abbastanza semplice e il suo vero punto di forza sono i personaggi e il grande lavoro di caratterizzazione ed evoluzione su di loro effettuato, complici anche i gradi attori che hanno dato voce ad essi, ovvero Alessandro Gassmann, Massimiliano Gallo, Maria Pia Calzone e Ciro Priello.

Il film ad ogni modo, ci parla di un Armatore filantropo, alla Tony Stark per così dire, che ridà vita, nella Napoli del futuro, a quella che a tutti gli effetti è nel film la ricostruita Città della Scienza di Napoli, polo scientifico e didattico sabotato e bruciato realmente a Napoli nel 2013 e ad oggi ancora in fase di ricostruzione. Il grande progetto di Don Vittorio Basile, questo il nome dell’armatore, viene però ancora una volta sabotato da un malvagio antagonista, detto Il Re, il quale costringe sua figlia, Mia, a crescere come la Cenerentola dei fratelli Grimm, ovvero nella miseria e circondata da sette sorellastre brutte e cattive. Come in ogni fiaba che si rispetti poi c’è anche l’eroe senza paura e senza macchia, in questo caso è Primo Gemito ed è un incorruttibile poliziotto napoletano magistralmente doppiato da Alessandro Gassmann.

Con un pò di Ghost In The Shell quì e un pizzico de La Città Incantata lì, Gatta Cenerentola mette in scena la storia di un porto e di una città, Napoli, divisa ancora una volta tra chi vuole farle del bene e chi invece si approfitta di lei illegalmente e commettendo reati soltanto per il proprio tornaconto. Vera protagonista delle vicenda è infatti la città di Napoli, inquadrata poco per la verità, ma presente con imponenza in ogni scena e in ogni dialogo della pellicola e rappresentata in un futuro non troppo lontano, ma con elementi che richiamano, come detto sopra, La Città Incantata di Miyazaki e il famoso videogioco Bioshock.

Tutto nel film di Rak e compagni funziona alla perfezione, e in particolare la sceneggiatura, potente e mai banale, capace di far crescere sempre più tensione e curiosità nello spettatore fino ad arrivare al climax finale della vicenda. Un ruolo chiave è affidato poi alle musiche originali di Antonio Fresa e Luigi Scialdone e alle canzoni di artisti quali Foja, Enzo Gragnaniello, Daniele Sepe, Francesco Di Bella, Ilaria Graziano e Francesco Forni, I virtuosi di San Martino e Guappecartò. Dulcis in fundo, nella pellicola è presente anche almeno un’Easter Egg riguardo il precedente e più famoso lavoro dello Studio MAD.

Unico vero difetto del film, se così si può dire, sono le animazioni, che per il 2017 appaiono troppo povere e non all’altezza di produzioni economicamente indubbiamente più forti, ma il problema è appunto questo. Lo stile grafico adottato però dai produttori dell’opera ha saputo nascondere bene le pecche dell’animazione e riesce dunque a far apprezzare il film anche da quel punto di vista.

L’ultima fatica dei ragazzi e delle ragazze del MAD di Napoli ha già ottenuto il giudizio positivo e unanime della critica a Venezia, oltre ai premi Mouse d’argento fuori concorsoPremio Open e le menzioni speciali per il Premio Francesco Pasinetti e il Premio Future Film Festival Digital Award a Venezia 74.

In definitiva, Gatta Cenerentola è un film importante per il panorama dell’animazione italiana e per il cinema italiano tutto, per Napoli e per la legalità. Noi di Redcapes lo abbiamo amato e lo consigliamo fortemente, sperando anche che, per quanto difficile probabilmente sia, tra Dicembre e Gennaio, all‘Academy Award possa venire in mente anche questo film.