[Recensione] Il Piccolo Führer – Antonucci & Fabbri lo hanno fatto di nuovo

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L’hanno fatto di nuovo.

Stavolta diversamente, ed il risultato risulta persino migliore.
La premiata ditta Antonucci & Fabbri ha sfornato quello che è forse il loro capolavoro, nato quasi per scherzo dalle pagine dell’acclamatissimo “QVANDO C’ERA LVI“, arriva “Il Piccolo Führer“.
Prendendo a modello il viaggio stellare del Piccolo Principe, Daniele Fabbri e Stefano Antonucci imbastiscono una sardonica e dissacrante parodia della figura di Adolf Hitler in giro per i pianeti più disparati, un mappamondo fantastico della situazione geopolitica degli anni ’30, ricco di esilaranti illustrazioni e situazioni adorabilmente paradossali.
La coppia di autori, va però oltre la semplice scrittura, riuscendo a far passare il libro come una creazione originale dello stesso Hitler, rimescolata da Goebbels, tradotta ed adattata al XXI secolo attraverso un magistrale lavoro di filologia, con gli originali acquerelli del Führer (il quale era davvero un ottimo pittore) restaurati e ricolorarti, ricorrendo alle parole di quello che loro chiamano “il social media manager del Reich”, Joseph Goebbels:

“Ripetete una bugia cento, mille, milioni di volte e diventerà una verità.”

La scrittura, al di là del proposito fittizio dell’opera, ossia essere destinata ad un pubblico di bambini, la Gioventù Hitleriana, per la precisione, risulta estremamente scorrevole e digeribile; Oltre che ricca soprattutto di invenzioni geniali (i ratti per rappresentare gli ebrei, o il famoso abitante del Belpianeta, il Luce) e di sarcasmo verso ogni tipo di ideologia dannosa e di totalitarismo, incarnati, appunto, dal dittatore totalitario per antonomasia. Ad accompagnare i testi di Fabbri ci sono le divertenti e fantasiose illustrazioni dai colori pastello di Stefano Antonucci, che sembra dar vita alle parole, dipingendo Il Piccolo Führer proprio come un personaggio simpatico, da amare ed ammirare nelle sue avventure: sembra una mostruosità, ma nel contesto fittizio/filologico dell’opera, ovvero quello di un libro di propaganda, di una sapiente operazione ideologica da parte di Hitler e Göbbels.
L’edizione è inoltre arricchita di note per la comprensione del contesto storico e per la “traduzione” dei nomi dei pianeti, i quali, attraverso la combinazione di lettere e numeri, rivelano sempre un significato nascosto.
Il Piccolo Führer riesce ad intrattenere dalla prima all’ultima pagina, troviamo battute persino in copertina, dove l’edizione è descritta come “ignifuga”, in riferimento alle tonnellate di libri bruciate durante il terzo Reich. Quello che sembra premere di più agli autori, al di là del semplice e prosaico pretesto del “far ridere”, sia invogliare il lettore, più o meno maturo che sia, a conoscere la figura di Hitler, i suoi errori ed i suoi pensieri, anche attraverso il mezzo della risata, prendendo così a piene mani da quella che era la concezione della satira (satura) latina e quella che poi è diventata la satira del 21esimo secolo, anche in relazione ai preoccupanti movimenti di destra che stanno prendendo piede in tutta Europa.

Antonucci e Fabbri vogliono informare facendo ridere e fare ridere informando, riuscendoci grazie a quello che probabilmente è il loro capolavoro, un libro illustrato adatto ad un’ampissima fascia d’età, con un suo scopo, ma soprattutto ben scritto e ben disegnato, tanto da scorrere via in un’oretta o giù di lì. Siamo forse di fronte ad un nuovo pilastro della satira italiana, geniale in ogni sua parte e totalmente gradevole nel suo insieme.

Il Piccolo Führer è edito da Shockdom al costo di 10 € ed è reperibile in ogni libreria specializzata ed in tutte le fumetterie.