[Recensione] Jimmy's Bastards Volume 1: Una cascata di bastardi – Agente 00Ennis

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Garth Ennis è sempre stato uno scrittore in grado di capire come  dare una marcia in più a spunti narrativi di base già molto accattivanti.
E se la C.I.A. avesse una squadra speciale con il compito di sorvegliare i super-umani? Cosa succederebbe se un prete si mettesse, letteralmente, a cercare Dio? E ora, se uno dei punti forti di James Bond, ovvero l’arte di sedurre l’altro sesso, tornasse a perseguitarlo? Il risultato è “Jimmy’s Bastards,” l’ultima serie targata Aftershock e portata nel bel paese da Saldapress, che vede Ennis e l’artista Russ Braun rivolgere uno sguardo critico e crudo all’archetipo della super-spia.
Jimmy’s BastardsJimmy’s Bastards è una serie tanto divertente quanto veloce. Il livello di caratterizzazione dei protagonisti è davvero notevole: fin dalla prima apparizione ogni personaggio ci risulta pienamente realizzato e presentato nella sua interezza. Siamo immediatamente catapultati in un universo denso di trascorsi e trama nel quale, i fan della spy-fiction, noteranno qualche strizzata d’occhio parecchio decisa ad alcuni mostri sacri della letteratura e del cinema di spionaggio. Similarmente all’universo nel quale vivono, anche i personaggi che ci vengono mostrati hanno una ricca storia d’insieme di cui ci viene offerto solo un piccolo scorcio.
In effetti, la premessa dell’intera vicenda narrata, ovvero: un agente veterano che affronta, dopo anni di missioni portate a termine con successo, una sfida dalla quale potrebbe non uscire vittorioso, funziona solo perché riconosciamo che la sua notorietà e la sua leggenda sono ben meritate. Questo non è il Bond insanguinato di “Casino Royale” ma un esperto detective in stile pulp, con qualche gadget hi-tech in più. Jimmy deve necessariamente avere eguali parti di prestigio e infamia se dobbiamo credere che la società segreta che sta pianificando la sua morte abbia un vero risentimento a cui aggrapparsi.
Tuttavia, è nella rivelazione dell’identità del grande nemico di Jimmy che la storia cambia registro. Entrare in ulteriori dettagli equivarrebbe a fare uno spoiler che rovinerebbe l’effetto sorpresa dato dal colpo di scena centrale di questo primo volume. Basti pensare che, in una spy-story in cui il protagonista affronta una cellula di terroristi capeggiata da un’ipnotizzatore alleato con un signore del male dal cervello impiantato nel corpo di una scimmia vestita da clown (giuro che non mi sto inventando niente), il colpo di scena in questione vi lascerà a bocca aperta per la vetta dell’assurdità raggiunta. Ma del resto stiamo parlando di Garth Ennis e di un suo protagonista, sono cose che vanno messe in preventivo.
Jimmy’s BastardsJimmy potrebbe non risultare un personaggio particolarmente simpatico, il fatto che sia privo una qualsivoglia morale di certo non migliora le cose, ma c’è qualcosa di irresistibile in lui. Ci sono tracce di una profondità nascosta, insita nelle motivazioni che giustificano l’esistenza stessa del personaggio: Jimmy sa bene qual’è il suo posto, anche in un modo così assurdo. Personaggi come Jimmy ci tengono incollati alle pagine dell’albo, ma senza una trama che li spinge avanti e consente loro di svilupparsi, perdono immediatamente di significato. In questo primo volume, il protagonista di certo subisce un cambiamento necessario a farlo arrivare alla fine degli avvenimenti di questa prima parte della run, ma la vera svolta su questo punto la si vede solo nelle ultime pagine. Per tanto, è ancora presto per poter dare un giudizio concreto sul personaggio di James “Jimmy” Regent.
Le tavole di Braun sono un piacere dinamico che richiama la sensibilità pulp di “Archer” e di altre spy-story simili. Il comparto artistico riflette la natura cartoon-esca dei personaggi, o almeno degli elementi di superficie che vengono utilizzati per mascherare la reale complessità dei protagonisti. Ognuno dei protagonisti si nasconde dietro ad un cliché che poi, a momento debito, viene smontato per rivelare la vera natura del personaggio in questione, sia che si tratti dell’agente presuntuoso, della femme fatale o del tecnico ossessionato dai gadget. In ogni singola scena d’azione Braun si dimostra essere un degno sparring partner di Ennis. Il disegno di Braun conferisce un taglio cinematografico all’opera, grazie alla dinamicità e all’energia di ciascuna tavola che rivaleggiano con una qualunque scena d’inseguimento visibile in un film di Bond.
Jimmy’s Bastards riporta il genere spy tra le pagine degli albi a fumetti, in un sovvertimento comico e violento degli elementi centrali che contraddistinguono il genere. Una cascata di bastardi è un primo volume con un grande potenziale che riesce a bilanciare una forte dose di satira con una narrativa (leggermente) toccante. Un inizio davvero promettente per quella che potremmo definire la “versione Ennis” di 007.


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