[Recensione] Jurassic World: Il Regno Distrutto di J.A. Bayona – Ritorno a Isla Nublar

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Jurassic World: Il Regno Distrutto

A 3 anni di distanza dal tanto discusso film precedente, il quinto capitolo della saga di Jurassic Park é finalmente giunto nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Scritto da Colin Trevorrow e Derek Connolly e diretto da J.A. Bayona (Regista dell’ottimo “Sette minuti dopo la mezzanotte”) il film é ambientato tre anni dopo gli eventi di Jurassic World, che hanno portato alla chiusura del parco e al distacco tra umani e dinosauri. Isla Nublar, casa dei rettili, si rivela però un vulcano attivo pronto ad eruttare da un momento all’altro e generare quindi una seconda estinzione dei dinosauri. Eli Mills ingaggia Owen Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard), i protagonisti del film precedente, per una missione clandestina per salvare i dinosauri, o almeno questo é quello che loro credono…

Jurassic World: Il Regno Distrutto conta una componente registica molto ispirata, il regista infatti ha basato molto del suo lavoro su inquadrature tattiche, giochi di luce ed ironie drammatiche caratterizzate dal senso di pericolo che i dinosauri sanno instillare dentro allo spettatore medio. Altro fattore da non dimenticare é il fatto che le scene d’azione siano relativamente lunghe e con pochi tagli, permettendo quindi allo spettatore una piena comprensione di quanto stia accadendo, anche nelle azioni più concitate ed adrenaliniche, cosa non scontata quando si lavora ad un film. Gli effetti speciali e la componente grafica rispecchiano la qualità della regia: Dinosauri, esplosioni, fuoco e quant’altro risultano reali e non vi sono veri e propri cali qualitativi o momenti dove si notano particolari difetti, vantaggio dovuto al fatto di essersi appoggiati ad una sola compagnia di effetti speciali e non ad una pluralità. La fotografia compie appieno il suo lavoro, valorizzando ogni ambientazione del film ed il suo rapporto con i personaggi.

La regia purtroppo non raggiunge i livelli dei dipartimenti appena elencati, non perché presenti buchi logici particolarmente inaccettabili, personaggi scritti male o perché sia noioso. Nulla di tutto ciò, bensì il film risulta purtroppo estremamente prevedibile in ogni sua dinamica, dalla più grande alla più piccola. Si, vi sono dei cliffanger, ma sono gestiti in un modo talmente inefficace da non lasciare il segno nello spettatore. Senza fare spoiler l’altro difetto della sceneggiatura é che soffre della sindrome da “secondo film di una trilogia”, cosa che ad un certo punto ha obbligato il regista a fare un cambio di rotta riguardante la poetica del film, particolarmente evidente agli occhi di uno spettatore più smaliziato. Gli attori hanno regalato delle performance tutto sommato buone, in linea con il tipo di film e di spettatori che Jurassic World mira a conquistare. Nota positiva per quanto riguarda la performance di Isabella Sermon, molto convincente nonostante la giovane età e l’inesperienza.

Tirando le somme Jurassic World: Il Regno Distrutto é un film in generale migliore del suo predecessore, che presenta un impressionante ed invidiabile comparto tecnico ed una regia di tutto rispetto ma anche una sceneggiatura che sa pesantemente di vecchio e già visto, considerando che riprende molti elementi del secondo e del terzo capitolo della saga di Jurassic Park, oltre che risentire delle limitazioni che comporta l’essere il film di mezzo di una trilogia.


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