Dopo Doom Patrol e Shade La Ragazza Cangiante, RW Lion propone Mother Panic, un’altra delle testate pubblicate sotto l’etichetta DC’s Young Animal curata da Gerard Way (Umbrella Academy, Doom Patrol).
Mother Panic #1 : Lavori in Corso contiene i primi sei numeri della testata scritta da Jody Houser e illustrata da Tommy Lee Edwards (1-3) e Shawn Crystal (4-6) dove debutta una nuova vigilante per le strade di Gotham City.
Strizzando molto l’occhio alla mitologia batmaniana (soprattutto l’inizio di Year One), la serie si apre con l’arrivo a Gotham di Violet Paige, giovane ereditiera dalla cattiva reputazione e dal passato travagliato, tornata nella città del Pipistrello per appagare la sua sete di vendetta indossando il bianco costume di Mother Panic.
La trama del volume si divide in due brevi archi narrativi, per struttura simili tra loro: nel primo storyarc, illustrato da Edwards, Violet è sulle tracce di un ex collega del defunto padre, forse collegato alla sua morte, avente dei legami con uno spietato killer con il quale Violet, seppur riluttante, dovrà confrontarsi nelle vesti di Mother Panic.
Nel secondo arco , illustrato da Shawn Crystal, Violet sarà alla ricerca dell’uomo che convinse il fratello a iscrivere la sorella al Gather House, istituto dove Violet crescerà e dove inizierà a prendere forma l’idea di Mother Panic.
Rimanendo in linea con la filosofia delle testate Young Animal, Jody Houser (Faith) cerca di introdurre elementi innovativi per rendere l’universo Batmaniano (forse arrivato a saturazione) maggiormente accessibile e con un taglio originale ad una nuova generazione di lettori, senza però riuscirci pienamente. Pur avendo una prima parte dal ritmo incalzante, la sceneggiatura non convince nella sua totalità e il proporre due brevi archi narrativi, molto (forse troppo) simili tra loro, di certo non aiuta a mantenere alto l’interesse del lettore.
Pur avendolo “già visto” decine e decine di volte, paradossalmente il personaggio di Violet funziona, riuscendo da sola a sobbarcarsi il peso di una serie intera. Alternando momenti più adrenalinici a momenti più intimi, Jody Houser comincia a mostrare le varie sfaccettature di Violet, delineando un personaggio complessivamente interessante, umano e soprattutto appetibile per un pubblico adolescente. Sfortunatamente non si può dire lo stesso per i personaggi secondari e i villains introdotti in questi primi sei numeri che risultano totalmente anonimi.
Se la scrittura sicuramente non brilla per originalità, la parte grafica funziona a metà: come detto poco più sopra, se i primi tre numeri sono caratterizzati da un buon ritmo il merito è delle matite di Tommy Lee Edwards (Marvel 1985, Bullet Points), che ha curato anche il design della serie, altro elemento positivo. Il suo stile fornisce un tocco dark e urbano alla serie, caratterizzato da uno storytelling molto veloce, rendendo la lettura scorrevole, piacevole e coinvolgente.
Con l’arrivo di Shawn Crystal (Arkham Manor) qualcosa però si spezza. Per quanto non gli si possa rimproverare nulla tecnicamente, il suo stile, con una rigida impostazione della tavola, rallenta notevolmente il ritmo della narrazione e stravolge completamente il look e le atmosfere della serie. Questa netta discontinuità grafica risulta, personalmente, spiacevole anche alla luce di evidenti cambiamenti nei connotati fisici e nel look della protagonista e non solo, influenzando negativamente la lettura.
Mother Panic funziona a metà: se da un lato abbiamo il voler proporre qualcosa di nuovo all’interno dell’universo di Batman, una protagonista carismatica e un design accattivante , dall’altro il costante senso di già visto e il radicale cambiamento grafico fanno calare il livello qualitativo della prima metà del volume.
Pur essendo il prodotto più debole dell’etichetta Young Animal, Mother Panic resta una serie dalle buone potenzialità che però devono essere sviluppate e sfruttare al più presto.
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