Anche questa settimana è arrivato il consueto episodio di Star Trek: Discovery, un episodio molto importante ai fini della caratterizzazione del personaggio di Saru ma anche del Capitano Lorca, vediamo un pò dunque.
Dopo una il salvataggio con successo della colonia di combustibile al dilitio su Corvan 2, l’equipaggio della Discovery si trova presso un punto d’incontro della federazione, la base stellare 28, dove il Capitano Lorca(Jason Isaacs) espone agli altri Capitani della federazione l’utilità militare della sua nave e di come lasciarla in panchina sia un errore; Ma proprio durante il rientro, Lorca viene catturato dai Klingon e l’equipaggio dovrà affidarsi al facente funzioni di capitano Saru(Doug Jones) per risolvere una doppia crisi, infatti il terdogrado utilizzato per i viaggi della nave sta molto velocemente perdendo vitalità e coscienza di sé. Saru dovrà quindi prendere delle decisioni poco piacevoli, come isolare Burnham(Sonequa Martin Green) per poter mantenere una sorta di autorità sul ponte di comando mentre Lorca tenta di scappare dalla prigione Klingon in cui ha trovato un insolito alleato, il tenente Ash Tyler(Shazad Latif) e un infido criminali, Harry Mudd(Rainn Wilson). Lorca e Tyler instaurano un’alleanza tagliando fuori Mudd, quando il capitano della Discovery scopre di come il criminale stia facendo il doppio gioco per l’impero Klingon e riescono così, inspiegabilmente anche, a fuggire con un incrociatore.
La situazione è disperata fino quando il tenente Stamets(Anthony Rapp) non riesce miracolosamente a far ripartire il motore, in realtà si collega alle spore, cosicché l’equipaggio riesca a recuperare il capitano Lorca e il suo compagno di fuga dalle grinfie dei nemici.
In questa puntata ancora più che nella scorsa si è sentita la tensione derivante dalla guerra, l’incontra tra Lorca e gli altri Capitani è stato a dir poco teso e intenso, per tantissimi motivi, il primo tra tutti, è che non prima di molti anni si arriverà ad avere un qualcosa di simile nell’universo di Star Trek, quindi questo mette Lorca nella posizione di peso massimo nella stanza e anche perché ci illumina sul prima della Discovery del personaggio di Jason Isaacs e proprio questo avvenimento che viene solo giusto messo come indizio torna poi a metà puntata e viene spiegato in modo che tutte le azioni del capitano prendano una sorta di senso, anche all’interno di una situazione precaria e pericolosa come quella della guerra che si è instaurata tra la federazione e i Klingon.
Il rapporto tra Saru e Burnham continua a svilupparsi in maniera molto organica e interessante, il primo è interessato ad imparare da Burnham tutto quello che c’è da sapere sull’essere un buon primo ufficiale e quello che il capitano Philipa Georgiou le ha insegnato mentre il secondo è in cerca di conforto e di un volto amico su una nave aliena a lei e in cui non può fidarsi nemmeno del suo Capitano.
Ho molto appre
zzato il focus sul capitano della Discovery, che Isaacs interpreta con grande convinzione e che ha sempre una dose insita di figaggine e inoltre c’è da applaudire perché finalmente hanno saputo dare il giusto spazio anche al personaggio di Doug Jones, ingiustamente lasciato in disparte nelle scorse puntate, ma che qui fa un ottimo lavoro. Apprezzabile anche l’inserimento di una vera e propria canaglia come Harry Mudd che potrebbe facilmente diventare il comic relief per una serie su Star Trek che si prende tanto sul serio e non và per il sottile lasciando anche appunto a questa spalla comica, battute molto pesanti e pregne di una critica alla guerra non indifferente.
Il finale inoltre lascia aperte un sacco di possibilità, con il tedogrado in viaggio verso i “Confini dell’universo” e una inconfondibile “visione” di quello che è l’universo specchio tramite Stamets che in qualche modo ha aperto un collegamento con l’altro lato dopo esseri connesso con le spore.