[Recensione] X-Men: Grand Design di Ed Piskor – Il vademecum mutante

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X-Men Grand Design

Finalmente arriva sugli scaffali delle fumetterie la prima parte della minisere di Ed Piskor dal titolo X-Men: Grand Design, proposta da Panini Comics in un volume brossurato oversize ricco di extra e di stile. Personalmente ritengo Grand Design uno dei prodotti più originali Marvel degli ultimi anni, un’opera autoriale ed enciclopedica sull’universo degli Uomini X che verrà sicuramente apprezzata dai fan di vecchia guarda ma anche dai neofiti.
Ma esattamente cos’è X-Men: Grand Design e chi è Ed Piskor?
Iniziamo da Ed Piskor, la mente dietro a Grand Design: Piskor è un fumettista di Pittsburgh famoso per la pluripremiata Hip-Hop Family Tree, serie dove racconta in maniera documentaristica e didascalica la genesi del genere Hip-Hop, valsagli diversi Eisner Awards.
X-Men Grand Design parte da premesse simili, ponendosi come obbiettivo quello di raccontare la storia dei primi 300 numeri di Uncanny X-Men, più tutte le back-up stories, in ordine cronologico in un unico, grande e ambizioso progetto, suddiviso in tre miniserie da due numeri. I primi due numeri usciti riassumono gli eventi narrati nei primi 80 numeri della testata Uncanny X-Men durante la storica gestione Stan Lee Jack Kirby. Usando Uatu come narratore onnisciente e voce fuori campo, riconoscibile nelle numerosissime didascalie gialle presenti in ogni vignetta, il cartoonist statunitense mostra un susseguirsi di eventi partendo dalla prima manifestazione dei poteri di Erik Lenscher e Charles Xavier, il loro primo incontro, ma anche le tragedie che hanno segnato l’infanzia di alcuni dei membri fondatori degli X-Men, come il disastro aereo della famiglia Summers e la tragica morta dell’amica di infanzia di Jean Grey, che porterà la futura Marvel Girl in uno stato comatoso dal quale riuscirà ad uscire solo grazie all’intervento del Professor Xavier. Arriviamo poi alla formazione del primissimo gruppo di X-Men, impegnati a scontrarsi contro la Confraternita dei Mutanti Malvagi guidata da Magneto che fin da subito diviene il simbolo della supremazia mutante, le cui azioni non faranno altro che alimentare l’odio e la paura del genere umano verso i mutanti, portando come vedremo alla creazione delle Sentinelle. Piskor interrompe il suo racconto poco prima  della “Seconda Genesi Mutante” ma è già possibile notare come l’autore stia preparando il terreno all’arrivo della Forza Fenice, tema centrale della seconda miniserie intitolata “Second Genesis”, nonché uno dei momenti più iconici e amati della storia degli X-Men.
Il lavoro del cartoonist di Pittsburgh è fenomenale, frutto di una profonda conoscenza dei personaggi e della loro storia e di un magistrale lavoro di sintesi, mai banale o scontato, che con una semplicità disarmante riesce a riassumere in poche vignette (non pagine) eventi della durata di diversi numeri, senza però dare l’impressione di aver omesso qualcosa. Inoltre la scelta di inserire un narratore onnisciente  presente in ogni singola pagina se inizialmente possa sembrare una scelta opprimente e limitante, in realtà non ostacola minimamente la fluidità della lettura, anzi risulta un ottimo espediente narrativo per presentare al lettore una narrazione di così ampio respiro, guidandolo passo passo e fornendogli tutte le informazioni di cui ha bisogno.
Graficamente X-Men: Grand Design è un gioiello in ogni suo aspetto. Partendo da un’analisi puramente estetica, il volume è studiato nei minimi dettagli come un vero e proprio prodotto di design: le pagine ingiallite e la rigida griglia che scandisce l’andamento della narrazione ricordano quella dei fumetti classici degli anni’60, conferendo a Grand Design un tocco vintage, dandoci l’impressione di avere tra le mani un fumetto vissuto rimasto per troppo tempo ad invecchiare in un angolo della fumetteria. Le tavole di X-Men: Grand Design sono densissime di contenuti, traboccanti di quello stile underground che potremmo aspettarci da una produzione indipendente anziché da un albo targato Marvel. Omaggiando tutti i disegnatori che hanno influenzato la sua crescita artistica, uno su tutto Jack Kirby, Ed Piskor riempie le sue pagine di dettagli e di soluzioni grafiche spettacolari, la perfetta fusione tra sintesi narrativa e storytelling, che conferiscono dinamismo e originalità (nonché stile!) alle sue vignette. Inoltre, anche il lavoro di colorazione dato da Piskor sembra uscito direttamente dagli albi degli anni’70 ma con tocchi psichedelici che non fanno altro che impreziosire l’originalità di Grand Design.
X-Men Grand Design è un’opera didascalica sull’universo degli Uomini X, un atto d’amore di Ed Piskor verso i personaggi che lo hanno accompagnato fin dall’infanzia. Ed è proprio per la sua natura enciclopedica che Grand Design risulta l’opera ideale per vecchi e nuovi fan degli X-Men, in grado di dare nuova linfa agli Uomini X ma anche un’infarinatura generale, essenziale ed accessibile, accompagnato da un apparato grafico notevolmente ispirato e accattivante in grado di catturare l’interesse del lettore al primo sguardo. Date fiducia a Piskor, correte in fumetteria ad acquistare X-Men: Grand Design, non ve ne pentirete!