[Recensione] X-O Manowar 1 – Soldato di Matt Kindt e Tomás Giorello

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x-o manowar

Spesso e volentieri ci dimentichiamo che, oltre a quelli Marvel e DC, esiste un altro universo a fumetti caratterizzato da un nutrito cast di personaggi e da una continuity ben definita, e che è stato abbastanza recentemente rilanciato anche nel nostro paese. Stiamo parlando della Valiant Comics, i cui attuali diritti sono posseduti dall’editore Star Comics, raccolti anni fa come lascito di Panini Comics.

Tra i personaggi che vennero presentati c’era anche X-O Manowar, nome di battaglia di Aric di Dacia, un barbaro vissuto ai tempi dell’espansione dell’Impero Romano, e che, durante una battaglia contro le legioni, viene a contatto con uno strano manufatto, la cui natura si rivela essere aliena: l’oggetto infatti altro non è che un’armatura, in grado di ricoprire Aric. Trasportato nel nostro tempo, il guerriero viene a contatto con tutti gli altri eroi della Valiant, come Ninjak e Bloodshot.

Ora, Aric si trova su un altro pianeta, stanco delle continue lotte e desideroso unicamente di trascorrere i suoi giorni in pace, insieme alla sua nuova compagna e rigettando ogni contatto con l’armatura. Ma il futuro ha in serbo per lui un destino diverso, destino che busserà alla sua porta come una vera e propria chiamata alle armi forzata per prendere parte ad una missione disperata.

Fin dalla sua origine, la caratteristica che ha reso X-O Manowar un personaggio molto affascinante è il suo rapporto con l’armatura aliena, un manufatto senziente, con una volontà propria, quasi paragonabile al simbionte Venom dell’universo Marvel. Proprio questo rapporto però viene solo accennato nelle prime pagine di questo nuovo inizio del personaggio: sempre per rifarci alla Casa delle Idee, Aric ricorda in larga misura il vecchio Logan, entrambi resi stanchi e deboli dai continui conflitti e dalle lunghe esistenze che si sono trovati a vivere. Nonostante le radici del personaggio risalgano al 1992, questa storia è stata concepita dal suo sceneggiatore, Matt Kindt, non solo come un punto di inizio ideale per chiunque voglia approcciarsi al personaggio, ma sembrerebbe anche gettare le basi per un progetto più grande e che coinvolgerebbe l’intero universo della Valiant.

Proprio per questo, il team che è stato scelto per lavorare a questa storia vanta dei nomi molto interessanti anche per quanto riguardo l’aspetto del disegno: questo primo volume è stato illustrato dall’argentino Tomás Giorello, artista che ha già militato in diverse case editrici, e che ha anche lavorato ad alcune storie a fumetti di un altro barbaro, il Conan di Jason Howard. Lo vediamo quindi molto a suo agio non solo ad illustrare scene di combattimento, ma anche nell’ideazione vera e propria di mondi steampunk, popolati da varie razze con usi e costumi diversi. Riflette inoltre il gusto fantasy/sci-fi che Kindt ha voluto dare alla sua storia, tipico di quella letteratura tanto in voga anni e anni fa, il cui design delle copertine viene ripreso anche per questa storia. L’albo edito da Star Comics contiene i primi 3 spillati originali, che vanno anche a comporre un primo story arc, l’albo introduttivo rilasciato in occasione del Free Comic Book Day (illustrato da Cafu), la Cover Gallery, alcuni studi dei personaggi e diversi approfondimenti che possono risultare utili ai nuovi lettori per addentrarsi al meglio nel mondo Valiant.

Vale dunque la pena inoltrarsi non solo in questa storia, ma anche muovere i vostri primi passi nel mondo della Valiant con questa storia? Assolutamente si, potreste rimanerne piacevolmente colpiti.


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