Rian Johnson cancella ventimila tweets dopo il caso Gunn

0
Rian Johnson

Rian Johnson probabilmente non avrà nulla da nascondere, ma a seguito della vicenda che ha visto il licenziamento di James Gunn a causa di alcuni tweet di cattivo gusto, il regista di Star Wars: Gli Ultimi Jedi ha provveduto a cancellare circa ventimila messaggi dal proprio account Twitter.
La storia è ormai nota: i tweet volgari e offensivi di Gunn, risalenti a diversi anni fa e relativi a pedofilia e stupri, hanno spinto Disney a licenziare il regista di Guardiani della Galassia, lasciando il terzo capitolo della saga, previsto per il 2020, senza regista.
In molti si sono schierati a favore di Gunn, mentre altri hanno ritenuta corretta la scelta di Disney, trattandosi comunque di un regista al lavoro su film destinati anche ad un pubblico giovane. A giorni di distanza, è ancora uno degli argomenti più discussi, che ha generato supporto da parte di colleghi e fan, petizioni, critiche, ed un susseguirsi di notizie relative anche ad altri personaggi ma indirettamente collegate alla vicenda.
A vicenda ormai pubblica, James Gunn ha cominciato a cancellare oltre diecimila tweet, compresi quelli incriminati. Ma non è stato il solo nel mondo dell’intrattenimento a prendere questa decisione: è notizia di oggi che anche Rian Johnson stia cancellando, come mossa preventiva, migliaia di post dal proprio profilo. Dan Harmon, creatore di Rick and Morty, ha direttamente cancellato il proprio profilo, dopo che è riemerso un vecchio sketch in cui fingeva di violentare un bambolotto. Ha chiesto scusa e, al momento, ha ancora il suo posto in Cartoon Network.
Rian Johnson
Le motivazioni dietro alla cancellazione dei tweet di Rian Johnson, invece, sono probabilmente una sorta di assicurazione per il suo futuro nella saga della Galassia lontana lontana. Essendo incaricato di girare la nuova trilogia di Star Wars, il regista si è voluto tutelare, nonostante non risultino ad oggi messaggi “sconvenienti” sul suo profilo social, nulla che potesse essere anche solo simile alle uscite di Gunn,. decisamente volgari e provocatorie, anche se, come spiegato dal regista, volutamente eccessive.