Realizzata da Showtime ma distribuita globalmente da Netflix, arriva il 4 aprile Ripley, miniserie in bianco e nero di otto episodi, creata e diretta da Steven Zaillian (The Night Of, e sceneggiatore di The Irishman di Martin Scorsese) basata sul romanzo del 1955 “Il Talento di Mr Ripley” di Patricia Highsmith, primo romanzo che introduce il brillante Thomas Ripley, protagonista di altre quattro storie a lui dedicate: Il Sepolto Vivo, L’amico Americano, Il Ragazzo di Tom Ripley e Ripley sott’acqua. La miniserie vede protagonista Andrew Scott nei panni di Tom Ripley insieme ad un cast corale di stelle tra cui spiccano: Dakota Fanning nel ruolo di Marge Sherwood, Johnny Flynn in quello di Dickie Greanleaf, Maurizio Lombardi in quello dell’Inspettor Ravini e alcuni cameo di attori e attrici italiani e non solo come Margherita Buy, John Malkovich e Louis Hoffmann.

Thomas Ripley è un truffatore che si arrangia nella New York dei primi anni Sessanta. Tuttavia, la sua vita prende una piega inaspettata quando viene assunto da un ricco industriale per recarsi in Italia e tentare di convincere il figlio girovago a tornare a casa. Accettando l’incarico, Ripley entra in una complessa realtà fatta di inganni, truffe e omicidi.

RipleyRipley di Zaillian si aggiunge al già vasto universo cinematografico dedicato al truffatore nato dalla penna della scrittrice best seller Patricia Highsmith. Le avventure di Ripley erano state adattate per la tv – e soprattutto per il cinema – a partire dagli anni ’50 periodo di uscita del primo romanzo. Il primo adattamento risale al 1956 quando nella serie Westinghouse Studio One un episodio era stato dedicato proprio a Ripley. Nel 1960 esce Delitto in Pieno Sole diretto da René Clément con con protagonista Alain Delon nei panni di Ripley. Ma probabilmente l’adattamento più famoso risale al 1999 quando Anthony Minghella adatta il romanzo ad un film che pur distaccandosi dalle intenzioni del romanzo ne conserva l’atmosfera idilliaca e sognante. Esce “Il Talento di Mr. Ripley” con un cast d’eccezione che vede Matt Damon, nel ruolo di Tom Ripley, Jude Law in quello di Dickie Greenleaf e Gwyneth Paltrow in quello di Marge Sherwood. Gli adattamenti di Mr. Ripley non si fermano qui, si annovera anche un adattamento ad opera di Liliana Cavani: “Il Gioco di Ripley” con protagonista John Malkovich e un adattamento di Wim WendersL’amico Americano” con Dennis Hopper e Bruno Ganz, entrambi i film tratti dal terzo romanzo della serie Patricia Highsmith.

Ripley ha da sempre affascinato il mondo del cinema e quello della letteratura, raccontando la storia di una scalata sociale, di inganni, di omicidi che non possono che non affascinare. Zaillian decide così di realizzare forse l’adattamento più fedele del romanzo, distribuendo la storia in otto episodi capaci di raccontare non solo la trama principale, ma di immergere lo spettatore nel mondo creato da Patricia Highsmith. Ripley diventa così una serie estremamente elegante, noir, thriller, con un’impostazione e una scrittura estremamente classica, quasi come uscita dagli anni in cui la storia è effettivamente ambientata. Una serie che ha il sapore e il profumo d’altri tempi senza per forza risultare vecchia o stantia.

Non pensata per il binge watching “alla NetflixRipley è un prodotto da godere e assaporare, serie d’autore in piena regola, da vedere e assimilare. L’utilizzo del bianco e nero la rende estremamente elegante e le conferisce un’aura ancora più sognante e sospesa. Andrew Scott è il perfetto Thomas Ripley, faccia da angelo ma allo stesso tempo manipolatore astuto. Capace di reggere alla perfezione un ruolo interamente scritto su di lui che lo vedono recitare per gran parte del tempo in italiano, vista l’ambientazione della serie, in un viaggio in lungo e in largo per Italia, da Napoli a Atrani, passando per Roma e Venezia. A lui si aggiungono Johnny Flynn nel ruolo del ricco americano Dickie Greenleaf, scappato da New York per vivere la “Dolce Vita” italiana insieme alla sua ingenua e sognante fidanzata Marge, scrittrice di viaggio interpretata da un’eterea Dakota Fanning in un ruolo lontano dai suoi soliti, un vero e proprio ritorno in forma smagliante. Dickie, Tom e Marge comporranno così un triangolo inaspettato fatto di menzogne e inganni che porteranno al culmine della follia.

Le location scelte sono per lo più le stesse del romanzo (nella serie non viene menzionata la Grecia che nel libro era l’ambientazione finale) Roma e la Costiera Amalfitana tra tutte. Con il bianco e nero si è deciso di non dare vividezza ai luoghi – al contrario del film di Minghella che aveva un’estetica completamente diversa – ma di renderli più cupi, più vicini alla storia raccontata. Ripley innesca così nello spettatore un duplice sentimento: si è consapevoli delle azioni spregiudicate e sbagliate dell’uomo ma non si può far a meno di essere ammaliati dal suo comportamento e dal suo modo di agire.

Ripley di Steven Zaillian prende il romanzo di Patricia Highsmith del 1955 e costruisce una serie in otto episodi estremamente elegante, noir e sapientemente intrigante che non punta all’azione diretta ma più all’approfondimento introspettivo dei suoi personaggi. Andrew Scott, Dakota Fanning e Johnny Flynn sono il trio perfetto, rispettosi dei personaggi letterari con un pizzico di modernità. Probabilmente chi cercherà una serie da maratonare resterà deluso, Ripley è un prodotto d’autore in piena regola che prefersce soffermarsi sulla qualità piuttosto che sulla rapidità.


Ripley di Steven Zaillian è disponibile su Netflix a partire dal 4 aprile. Ecco il trailer della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
Ripley
8.5
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Classe 1995, laureato in critica cinematografica, trascorro il tempo tra un film, una episodio di una serie tv e le pagine di un romanzo. Datemi un playlist anni '80, una storia di Stephen King e un film di Wes Anderson e sarò felice.
ripley-lelegante-serie-noir-con-andrew-scott-sul-famigerato-tom-ripley-recensioneRipley di Steven Zaillian prende il romanzo di Patricia Highsmith del 1955 e costruisce una serie in otto episodi estremamente elegante, noir e sapientemente intrigante che non punta all’azione diretta ma più all’approfondimento introspettivo dei suoi personaggi. Andrew Scott, Dakota Fanning e Johnny Flynn sono il trio perfetto, rispettosi dei personaggi letterari con un pizzico di modernità. Probabilmente chi cercherà una serie da maratonare resterà deluso, Ripley è un prodotto d’autore in piena regola che prefersce soffermarsi sulla qualità piuttosto che sulla rapidità.

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