Riverdale 1×01: The River’s Edge – Recensione

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Riverdale

Finalmente è approdato sulla The CW, lo show di Riverdale, serie televisiva ispirata ai fumetti della Archie Comics, sopratutto alla nuova linea di fumetti pubblicata dal 2015 e prodotta da Roberto Aguirre Sacasa.

La trama è molto semplice: Un nuovo anno è iniziato e la città si sta ancora riprendendo dalla scomparsa del ragazzo più popolare della città, Jason BlossomArchie Andrews (KJ Apa) è ancora il tipico giovane ragazzo Americano e a quanto pare ha finalmente capito cosa vuole dalla sua vita o che pensa di volere intanto la ragazza della porta accanto, Betty Cooper (Lili Reinhart) è ansiosa di rivedere la sua cotta, ma è ancora titubante se rivelare o no i suoi sentimenti, lo status quo viene sconvolto ulteriormente dall’arrivo in città dei Lodge. La giovane Veronica Lodge (Camila Mendes) farà subito amicizia con Archie e Betty e inizierà così a formarsi il gruppo. Intanto Cheryl Blossom (Madelaine Petsch) nasconde un segreto che rischia di mettere a repentaglio tutta la sua reputazione. Riverdale sembra una città perfetta , ma qualcosa si muove nell’ombra.

Riverdale parte con un primo episodio molto nella norma, ci presenta tutti i personaggi e il tipo di ambientazioni che vedremo per tutta la serie oltre che lo stile registico e fotografico molto debitore di programmi come Twin Peaks e di vari teen drama sul generis.

La serie è narrata in prima persona da Jughead (Cole Sprouse) e quindi il tutto risulta ancora più interessante perché fa capire allo spettatore come quello che sta vedendo non è un serial che rimarrà fermo, ma si evolverà raccontando la vita di Archie e co, non solo il liceo e questo è molto interessante per ovvi motivi.

Regia e fotografia non sono nemmeno quelli che puoi trovare classicamente in una serie tv per teenager, anzi è molto sporca e scura, l’uso dei colori è sempre ridotto a colori scuri e forti come il blu o il rosso, ma ci sono delle irruzioni anche di giallo, facendo in modo che la prevalenza di colori non distogli lo spettatore dalla narrazione che non è fitta di avvenimenti, ma bensì fitta di personaggi, ognuno ben inserito in un contesto allo stesso tempo a noi familiare, ma anche sconosciuto.

Seppur la serie è ambientata nel 2017 Scenografie e oggettistica sembrano venire da un altro tempo , in contrasto le une con le altre, creano un effetto interessante e di isolamento per quello che riguarda la cittadina.

Il finale è sia un invito a proseguire la visione della serie che una citazione , perché appare ancora più evidente che questa non sarà una serie episodica, ma bensì un vero e proprio film a puntate e questo pare già abbastanza ovvio dai titoli delle puntate seguenti che nello stile classico degli archi narrativi dei fumetti ti illustrano quello che vedrai in modo non troppo criptico, stabilendo quindi un precedente che solo, indovinate chi deteneva prima? Twin Peaks, esatto!

Insomma un ottimo inizio per una serie TV attesa sopratutto dai fan ma che può dare soddisfazioni anche ai non fan di Archie che si troveranno probabilmente un nuovo programma preferito.

La nostra storia parla di una città,una piccola città. E della gente che vive in questa città. Da lontano, si presenta come molte altre piccole città di tutto il mondo. Sicura. Dignitosa. Innocente. Avvicinatevi, pero’…E inizierete a vedere le ombre sottostanti.Il nome della nostra città è Riverdale.

Jughead


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