Sherlock 4×01 “Le Sei Thatcher” – Recensione

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Sherlock è finalmente tornato dopo ben 3 anni di attesa, nonostante l’anno scorso fosse uscito lo speciale L’Abominevole Sposa, e lo fa deludendo molti, ma aprendo una stagione che promette grandi sconvolgimenti per la vita di Sherlock e Watson.

Di seguito la trama di questa prima puntata: Sherlock (Benedict Cumberbatch) ritorna a Londra per la minaccia di Moriarty (Andrew Scott) che sembra tornato dalla tomba. Nel frattempo Mycroft (Mark Gatiss) sta cercando di tirare il fratellino fuori dai guai. Nel frattempo che si aspetta la mossa di “Moriarty” , Sherlock e Watson (Martin Freeman), quest’ultimo neo padre tornano alle prese con i casi più strani che vengono proposti ad Holmes fino a quando l’ispettore Lestrade (Rupert Graves) propone a Sherlock un caso su un misterioso cadavere ritrovato carbonizzato in auto, ma se quel caso sarà semplice , non lo sarà quello che seguirà.

Come Sherlock ci ha sempre abituati , la prima puntata non è mai ciò che ci si aspetta, Gatiss riesce a creare una puntata che tira i fili della scorsa stagione concludendo il “casino” della Terza Stagione e riportandoci ad una dimensione più familiare, inserendo molti intrecci interessanti tra cui il nuovo ruolo di Watson come padre e quello di Mary come Madre e Sherlock si trova catapultato in mezzo.

Sarà uno Sherlock diverso però quello che troveremo in questa Quarta Stagione, abbiamo avuto un certo cambiamento del personaggio negli anni, ma ora lo vediamo che inizia a realizzare che c’è altro oltre al lavoro.

La regia è innanzitutto ricorda moltissimo le prime puntate della serie con close-ups sugli elementi che Sherlock osserva e vari giochi di fotografia e colori nei momenti in cui Sherlock ragiona ed inoltre tornano le amatissime scritte in sovraimpressione e tante altre scelte che ricordano molto Lo Studio in Rosa.  Questa scelta fa sentire ancora più gli anni che sono passati e ciò fa provare molti sentimenti contrastanti allo spettatore.

Il caso delle “Sei Thatcher” sembra molto semplice anche agli occhi dello spettatore che lo risolve quasi in tempo zero ma contiene ramificazioni così ampie che è più importante cosa succede dopo più che il caso stesso, per questo intendevo che come ai primi tempi della serie al centro i personaggi e gli attori.

Non sono rimasto assolutamente deluso da questo ritorno, anzi sono contento di rivedere in Sherlock e la formula che lo ha reso quello che è, ossia indagini e grandi confronti tra i personaggi che ormai conosciamo come fossero nostri amici.

Non è il ritorno adrenalinico che in molti speravano, non c’è molto “Moriarty” ma si sente la minaccia e questo può sembrare negativo, ma non lo è, sopratutto perché è così che abbiamo conosciuto la minaccia nella prima stagione ed è così come un grande gioco teso che si deve giocare l’ultima battaglia tra i due grandi rivali.

Inutile dire che il colpo di scena finale è un calcio nelle palle allo spettatore che sente il dolore e sente che nulla sarà come prima.

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