Più di un anno fa, esattamente il 14 febbraio 2020, si tenne l’anteprima stampa di Si vive una volta sola, nuovo film di Carlo Verdone, che sarebbe dovuto uscire il 26 febbraio successivo. La pandemia ha costretto la produzione a rinviare a tempo pressoché indeterminato l’uscita della pellicola, evitando anche la distribuzione, avvenuta per molti altri prodotti, tramite piattaforma streaming. Verdone fu tra i primi a imporsi contro l’uscita in streaming, perché avrebbe distrutto il suo film, essendo ad oggi uno tra i pochi attori e registi italiani capaci di portare tanta gente nelle sale e fare degli incassi più che soddisfacenti.
Sono passati tanti mesi e non c’è stata traccia di una data di uscita, fino a quando, poco dopo la riapertura delle sale lo scorso giugno, venne fissata l’uscita al 26 novembre, ma anche in questo caso non c’è stato nulla da fare, visto che il 25 ottobre le sale furono nuovamente chiuse. Invece di farlo uscire in streaming a Natale, come ad esempio è stato fatto con In Vacanza su Marte, si è deciso di aspettare la nuova riapertura, che è stata lo scorso 26 aprile.
Quando però si stava per vedere uno spiraglio di luce per l’uscita in sala, si è deciso di mandare il film su Amazon Prime Video, piattaforma con cui Verdone ha firmato un contratto più di un anno e mezzo fa, e sulla quale da allora è stata caricata gran parte della sua filmografia e entro fine anno verrà aggiunta la serie “Vita da Carlo“, scritta e diretta dallo stesso Verdone.


Questa operazione è stata senz’ombra di dubbio di cattivo gusto, soprattutto per le sale che hanno aspettato molti mesi questo film, essendo uno dei titoli di punta del cinema italiano per riportare le persone al cinema, insieme a Diabolik dei Manetti Bros, Freaks Out di Gabriele Mainetti, Tre Piani di Nanni Moretti e Ritorno al Crimine di Massimiliano Bruno.
Come se non bastasse, il film in realtà è uscito al cinema, ma senza nessuna pubblicità, e solo in 3 cinema di Roma (tra l’altro di proprietà della Filmauro, casa di distribuzione del film) per 3 giorni tra il 27 e il 29 aprile per poi vedere di nuovo interrotta la programmazione.
Una manovra di marketing a cui ad oggi non sembra esserci una spiegazione: c’è molto rammarico per le sale, che erano senz’altro impazienti di poter portare al cinema il film di Verdone.
La trama di Si vive una volta sola vede come protagonisti un quartetto di medici interpretati dallo stesso regista (come al suo solito), Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora. I quattro sono dei professionisti nel loro settore, ma ogni tanto si divertono a ideare scherzi al personaggio di Papaleo (Amedeo), un uomo permaloso e abbastanza ingenuo nel credere a tutto quello che gli accade. Questi scherzi che i colleghi fanno all’uomo si susseguono per anni e anni, fino a quando un giorno i tre amici scoprono che Amedeo è gravemente malato e con pochi mesi di vita. Verdone decide con gli altri, invece di avvisarlo della sua situazione clinica, di partire per un viaggio verso la Puglia. Dato che nessuno ha il coraggio di dire ad Amedeo la verità, si susseguiranno una sequela di eventi surreali, incontri improvvisi e confessioni che renderanno questo viaggio un’avventura unica e indimenticabile.


Questo lavoro di Verdone è un passo in avanti rispetto ai precedenti, e, come detto anche da lui stesso in conferenza stampa, è più riuscito anche perché, rispetto ai suoi precedenti, dove c’era solo lui come protagonista affiancato da una spalla femminile o maschile, qui torna a lavorare con un gruppo di attori, più specificatamente con due uomini e una donna come aveva già fatto con Posti in Piedi in Paradiso, il suo miglior lavoro della decade passata. La forza del racconto sta proprio in questo, nell’unione di questi tre attori, che insieme al comico 70enne, formano un gruppo divertente e funzionale, grazie anche ad una sceneggiatura fatta perlopiù di buoni dialoghi che riesce a far ridere e a divertire lo spettatore.
Bisogna anche sottolineare che, come al solito, ci sono delle lungaggini: la prima parte dura più di metà film, rendendo i continui scherzi troppo ripetitivi.
Carlo vuole anche cercare di dare giustamente un buon background ad ogni personaggio di Si vive una volta sola, mostrando vari siparietti e momenti di vita di ognuno, ma il risultato è quello di dar vita a personaggi leggermente stereotipati e già visti.

C’è inoltre da dire che la regia, come al solito, non è stata mai un punto a favore della filmografia di Verdone: ci sono a malapena inquadrature buone, ma il resto è tutto molto televisivo, come ci ha abituato il regista romano.
L’allegria e la comicità, vero traino di Si vive una volta sola, sono sicuramente ben presenti nella pellicola che comunque, pur durando abbastanza (quasi 2 ore), riesce a non annoiare minimamente.
Ovviamente si può sempre fare di più, ma con questi prodotti non vale la pena accanirsi troppo: Verdone riesce comunque a confezionare un prodotto migliore del 90% delle commedie italiane che escono ogni anno.
Grazie anche alle prove dei sempre simpatici e bravi Max Tortora, Rocco Papaleo e Anna Foglietta il film scorre bene, dispiace solamente che molte persone dovranno vederlo su Prime Video o non lo vedranno affatto, anche perché il cinema di Verdone non è da attendere per il risultato visivo, ma lo è soprattutto per il tornaconto economico riservato all’industria del cinema italiano.

RASSEGNA PANORAMICA
Si vive una volta sola
6.5
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Ho 23 anni, vivo a Perugia e studio a Roma. Dirigo, scrivo e produco cortometraggi per la Nostalghia Prod., società di produzione da me creata e diretta. Ho all' attivo 16 cortometraggi diretti da me, oltre che altri 16 solamente prodotti. Scrivo e collaboro per RedCapes.it da Gennaio 2019.
si-vive-una-volta-sola-la-nuova-commedia-di-carlo-verdone-su-amazon-prime-video-recensioneSi Vive una Volta Sola, nuovo lavoro di Carlo Verdone, è un passo in avanti rispetto ai precedenti, e, come detto anche dallo stesso regista in conferenza stampa, è più riuscito perché, rispetto ai suoi precedenti, torna a lavorare con un gruppo di attori, come aveva già fatto con Posti in Piedi in Paradiso, il suo miglior lavoro della decade passata. La forza del racconto sta proprio in questo, nell'unione di questi tre attori, che insieme al comico settantenne, formano un gruppo divertente e funzionale, grazie anche ad una sceneggiatura fatta perlopiù di buoni dialoghi che riesce a far ridere e a divertire lo spettatore.

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