Cara vecchia Konami ci siamo tanto amati, ma da qualche anno ti ho iniziato ad odiare a malincuore. Tutto questo perchè molte delle mie ip preferite sono in mano alla software house di Osaka, che da diversi anni ha sempre puntato meno sul versante gaming, concentrandosi solo su progetti come eFootball e giochi inerenti a Yu-Gi-Oh!, tralasciando o gestendo male tutte quelle ip fantastiche come la mia saga preferita Metal Gear Solid, Bloody Roar, Contra, Castlevania e proprio Sairento Hiru, nientemeno uno dei titoli horrorifici più importanti nel panorama videoludico, Silent Hill. Come un fulmine a ciel sereno però la compagnia nipponica ha iniziato a muoversi a piccoli passi in una sorte di redenzione, prima con qualche collection di Castlevania, poi un nuovo titolo di Contra e successivamente l’annuncio che non ti aspetti mai dalla vita da parte loro: i remake di Metal Gear Solid 3 e Silent Hill 2!
Enfasi alle stelle, community in delirio, ma purtroppo a differenza del trailer di Metal Gear Solid Delta, il primo trailer reveal del remake affidato a Bloober Team è un completo disastro, dove sia stampa che fan della saga rimangono molto delusi, me compreso. Il gioco sembra allontanarsi tanto dalle atmosfere del titolo originale, modelli grafici non convincenti e gameplay che lascia enormi dubbi. Piano piano però i vari nuovi trailer e presentazioni iniziano a convincere sempre di più, che forse tutti, alla fine ci sbagliavamo. Ma sarà stato veramente così? Sarà stato capace il team di Cracovia a rispolverare, rivisitare e tenere allo stesso tempo fede ad un titolo così iconico?! Grazie ad un codice per PS5 gentilmente fornito da Konami, sono tornato nella grigia cittadina americana del Maine e sono pronto a rispondere a queste domande e raccontarvi la mia esperienza.
Bentornati a Silent Hill
Silent Hill 2 si apre esattamente come il titolo originariamente uscito nel 2001, con il protagonista James Sunderland intento a specchiarsi in un lugubre bagno che si affaccia ad un muretto che spalanca sulla nebbiosa città di Silent Hill. Poco dopo sentiamo la voce di Mary, la moglie di James, morta tre anni prima a causa di una grave malattia, che narra la lettera trovata dal marito, che lo invita a raggiungerla nel loro luogo preferito di Silent Hill. James frastornato dalla lettera e pregno di domande sulla possibilità che Mary sia viva, si mette così in moto per cercare questo posto speciale a lui sconosciuto, visto che era la città stessa il luogo preferito. Ha così inizio il gioco, con in sottofondo ovviamente la bellissima, iconica ed emozionante traccia “Mary’s Letter” composta e rimasterizzata dal maestro Akira Yamaoka ad accompagnare le voci di Mary e James.
Ma è solo una volta giunti nel cuore dell’apparente abbandonata Silent Hill, che il gioco fa capire di che vera pasta e fatto, dove il lavoro svolto dal team polacco è a mio avviso assolutamente di ottima fattura. Entrati in città, le atmosfere ansiogene e angoscianti che permea Silent Hill tramite i suoni ambientali, rumori e la nebbia intorno a James sono veramente incredibili e devo dire che fin dai primi minuti mi ha fatto ricredere su tanti aspetti che pensavo fossero stati trascurati dagli sviluppatori. In primis, la città non solo è stata ovviamente ridisegnata, ma soprattutto è stata ampliata, con nuove sezioni visitabili, nuovi enigmi, alcuni di essi completamente rivisti e resi molto più complessi. Ci si accorge in pochissimo tempo che ogni centimetro della città è stato ricreato con un amore incredibile verso l’opera originale.
Dalle pozzanghere ai palazzi, dagli interni dei negozi all’illuminazione spettrale che avvolge la città, fino al design dei personaggi che popolano Silent Hill, ho trovato tutto veramente incredibile. Se nell’originale James, Mary, Laura, Angela ed Eddy presentavano tratti estetici molto spigolosi, dettati anche dal motore grafico del tempo, la scelta di un aspetto dai tratti molto più realistici e morbidi adottata da Bloober l’ho trovata nettamente più consona ad un titolo uscito ai giorni nostri, dove anche l’aspetto recitativo (disponibile solo in lingua inglese, ma ben sottotitolato in italiano) è migliorato su quasi ogni fronte (a parte alcuni dialoghi di Maria che hanno perso un po’ di mordente).
A colpirmi di più però è stato il lavoro svolto nel design dell’Otherworld (quello che temevo curato meno dai vari trailer perchè sembrava troppo pulito), in cui gli stessi luoghi percorsi prima da James si trasformano drasticamente, ritrovandosi catapultati negli stessi palazzi, ma diroccati, sporchi di sangue, rugginosi e molto più tetri da riuscire spesso a farmi raggelare il sangue in tantissimi momenti, in cui soprattutto il gioco luci/ombre gestito con Unreal Engine 5, insieme a suoni che sembrano uscire da un manicomio, offrono un’esperienza ancora più coinvolgente e terrificante.
Dall’ospedale di Brookhaven, ma soprattutto la prigione di Toluca, ho vissuto momenti di ansia pura, che da tanto un gioco horror non riusciva a trasmettermi così bene. Infatti, anche per quanto riguarda i mostri che popolano Silent Hill, ci troviamo dinanzi ad un ottima rivisitazione di design che ha visto nuovamente la supervisione del progettista e illustratore originale dei mostri del gioco Masahiro Ito, in cui ritroviamo le iconiche Lying Figure, i Mannequin, le Infermiere o Pyramid Head per citarne alcuni, pronti a farci vivere incubi ben peggiori del titolo originale per quanto siano molto più spaventosi, veloci e duri da tirar giù. Ovviamente il team di sviluppo non si è limitato solo all’aspetto grafico, ma è andato anche a migliorare tutte le meccaniche inerenti al gameplay, che risultavano troppo vecchie e legnose da riproporre nel 2024.
Il remake infatti come primo grande cambiamento ha eliminato la prospettiva della camera fissa in favore di una camera moderna con visuale “over the shoulder”, quella resa celebre da Resident Evil 4 e che ormai adottano praticamente tutti gli action in terza persona, cosa che ho trovato perfetta per un titolo simile. Nonostante questa scelta poteva portare la possibilità di perdere punti sull’aspetto ansiogeno e angosciante che poteva offrire una visuale fissa, non vi preoccupate, perchè vi posso garantire che invece il team polacco è stato in grado di offrire la medesima esperienza, sfruttando ottimamente la nuova camera che a mio avviso si sposa ancora meglio con i jumpscare e la continua sensazione d’ansia di avere qualcuno intorno a noi, facendoci guardare ogni angolo minuziosamente e lentamente. Il secondo aspetto invece riguarda i movimenti ed il gameplay inerenti al protagonista, che risultano molto più curati e realistici.
Certo, seppur migliorato, James rimane comunque lento ed impacciato nei movimenti ed in fase di ricarica, ed è anche giusto che sia così, visto che non è una persona militarmente addestrata o con abilità specifiche. Tra le armi disponibili troviamo inizialmente un asse di legno chiodata, che poi verrà sostituita dal tubo di ferro e le tre armi da fuoco: una pistola, il fucile a pompa e la carabina. Il gameplay è prettamente semplice, composto da una schivata affidata al tasto cerchio, la corsa con L1, il colpo con oggetto contundente tramite R2 o con arma da fuoco tramite la pressione del tasto L2 per mirare ed R2 per sparare. Inoltre tramite la pressione del tasto R1, James potrà girarsi velocemente alle sue spalle, dandogli modo di cambiare inquadratura immediatamente ed attaccare così i mostri alle sue spalle.
Altro aspetto migliorato e rivisitato sono state anche le boss fight e l’aggressività dei nemici, ora non solo molto più veloci e irruenti, in grado di aprire porte e superare ostacoli, ma anche con più pattern di attacco e molto più duri a perire. In particolare ho trovato l’ultima boss fight veramente meravigliosa se paragonata all’originale, con Bloober che è riuscita a donargli più pathos grazie ad un ottima direzione artistica. Nel complesso nonostante gli scontri siano più frequenti e difficili, l’esplorazione ripaga ottimamente il giocatore, dove rompere le vetrine o i vetri delle auto premierà spesso con numerose munizioni e kit medici in grande quantità, che possono facilitare di tanto i combattimenti.
Esplorare inoltre sarà anche più facile grazie ad una bellissima e rapida mappa consultabile tramite il tasto su, dove James annoterà ogni volta tutte le vie percorribili, quelle chiuse, le stanze con oggetti da sbloccare e molto altro ancora. Vi garantisco che sarà molto duttile e l’aprirete parecchie volte nel corso del gioco, senza contare che Bloober ha anche aggiunto una curiosa statistica inerente a ciò. Alla fine della mia prima run, a questa voce appariva: 600 volte! Poche vero?! Comunque nonostante una difficoltà maggiore, il gioco offre tre difficoltà sia per gli scontri, sia per gli enigmi, in cui quest’ultimi in base al grado scelto non solo cambiano strutturalmente, ma anche la soluzione stessa, riuscendo ad offrire in generale una sfida per qualsiasi tipo di giocatore.
Difficoltà che potrà essere anche personalizzata grazie a parecchie opzioni in merito all’interfaccia, con preset che permettono di abilitare Tutorial e consigli, indicatori, tasti dei quick time event o il display delle munizioni. Tra l’altro sarà anche possibile abilitare l’indicatore della radio che permette di capire quanto vicino siano i nemici o disabilitare la radio stessa, avventurandosi così nell’esperienza più terrificante che Silent Hill 2 possa offrire. Tra le opzioni troviamo parecchia scelta anche in merito a display e grafica con la calibrazione HDR, vari filtri, motion blur e due modalità grafiche settate su Prestazioni o Qualità (di cui consiglio quest’ultima), dove il titolo soffre meno di cali di frame o problemi.
Un comparto tecnico da urlo
A mio avviso il lavoro svolto da Bloober Team sul comparto tecnico è stato veramente eccelso, sia graficamente come spiegato poco più sopra, ma soprattutto per tutto quello che concerne il sound design. La vera natura horror e spaventosa del gioco sono difatti le atmosfere e le sensazioni che trasmettono le musiche, i rumori disumani, stridii metallici e sussurri che ospitano gli ambienti che James percorre, ed il team polacco in questo è stato assolutamente magnifico su questo aspetto, visto che riescono a portare il giocatore a chiedersi cosa ci sia dietro ad ogni angolo, sopra, sotto e alle spalle, tenendo sempre alta la suspence e l’angoscia di trovarsi un nemico davanti da un momento all’altro, anche quando poi in effetti non ci sia magari nessun pericolo. Ed in questo aiuta tantissimo anche la radio, implementata nel DualSense di Sony, che insieme alla vibrazione aggiungono un’esperienza incredibile.
Sentire la radio emettere il suono quando un Mannequin o uno Spider-Mannequin è in movimento, per poi perdere il segnale di colpo a causa di quest’ultimo che si è nascosto in attesa di un agguato al buio, vi posso garantire che è stato assolutamente terrificante. Il tutto poi confezionato dall’incredibile lavoro di rimasterizzazione di Akira Yamaoka su una colonna sonora già incredibile nel 2001, dove brani come “Theme of Laura”, “True”, “Shadows Of The Lover’s Tree”, “Mary’s Letter”, “Overdose Delusion” o “Promise of the Forgotten” sono da pelle d’oca sin da quando si ascoltano le loro prime note.
A trovare difetti su questo lavoro di remake devo dire che ho fatto enormemente fatica, a parte qualche piccolo bug, potrei citare l’inutile filtro retrò o le orrende vignette splatter e del livello di salute che appaiono su tutta la cornice dello schermo con un brutto effetto, ma nel complesso è veramente difficile lamentarsi di questo progetto. Anche per quanto concerne le novità apportate alla storia, nonostante una durata che si assesta a quasi il doppio delle otto ore dell’originale, Bloober Team è riuscita a replicare il cuore e l’anima del titolo uscito nel 2001, ma a modo suo, riuscendo a svecchiarlo e offrire anche chiavi di lettura più semplici e meno divaganti in alcune parti, seppur tralasciando un’po quella carica erotica e onirica che aleggiava molto di più nel gioco originale.
Ad ogni modo l’amore che il team polacco prova per quest’opera si sente e si vede molto bene, grazie ad una cura minuziosa sui dettagli che non vogliono tradire l’essenza dell’gioco uscito nel 2001, persino omaggiando il team originale con dei bellissimi What-if che solo i veterani del titolo sviluppato dal Team Silent potranno capire e apprezzare. Ed è proprio nei dettagli che il gioco da il meglio di sé. Per esempio proseguendo l’avventura l’aspetto di James risulterà più trasandato e le sue unghie si sporcheranno sempre di più o dettagli come le unghie di Angela mangiate dallo stress, sono piccole perle che raccontano molto bene il vissuto e i traumi dei protagonisti.
Ovviamente la trama principale segue praticamente del tutto l’opera originale, che si ispirava ad opere come “Strade perdute” di David Lynch, il romanzo “Delitto e Castigo” dello scrittore russo Fëdor Dostoevskij e “The Fog” di Stephen King, non tradendo mai una sceneggiatura praticamente perfetta, neanche quando mi sono ritrovato dinanzi a piccole modifiche o nuove aggiunte come i due nuovi finali, di cui uno veramente meraviglioso e coraggioso, che si inseriscono ai già sei disponibili originariamente.
In my endless dream, i am back in that city
A conti fatti, sia se non avete mai giocato il titolo originale, sia se siete fan della saga, il remake di Silent Hill 2 è un titolo che a mio avviso non potete assolutamente perdervi. Soprattutto se amate gli horror psicologici, vi basterà veramente poco per innamorarvi di un’opera che naviga in un abisso morale del subconscio e che si addentra magistralmente nella profondità dell’animo umano. Un titolo cosparso di metafore sulla vita e che tratta in maniera sopraffina temi come amore, depressione, paura, delirio, abusi sessuali, rabbia, bullismo e redenzione che pochi progetti videoludici possono vantare ad oggi.
E vi garantisco che questo remake è un sogno irrequieto che è diventato finalmente realtà, un remake che incarna perfettamente il significato stratificato del gioco ideato dal Team Silent, cosa che non era per niente facile da riproporre, ma soprattutto rischiosa da farsi. Sono certo che soprattutto i fan della serie saranno veramente colpiti dal lavoro di Bloober Team. Tra l’altro considerando che il gioco ha venduto 1 milione di copie nella prima settimana e il team polacco ha espresso la volontà di voler sviluppare altri remake o un nuovo titolo, la mia speranza è di vedere in futuro altri progetti (il primo Silent Hill su tutti) inerenti alla saga.
Infine faccio i miei sinceri complimenti al team di Cracovia, che è riuscito a non tradire le aspettative di milioni di fan e soprattutto a farmi rivivere un’esperienza emotivamente così forte e spaventosa a 20 anni di distanza dalla mia prima esperienza. In conclusione torniamo a noi, cara vecchia Konami…è vero, ci siamo tanto amati, ed è ancor più vero che ti ho odiato, ma forse questo è il primo passo verso un riavvicinamento, ed a volte è vero che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” come cita una canzone di Venditti…e molto probabilmente, forse, sta succedendo anche a noi.
Qui è Gian Connor che vi scrive…e se mi state leggendo, voi…siete la Resistenza!
Silent Hill 2 è disponibile su PlayStation 5 e PC.