E’ uscito oggi su Amazon Prime Video il primo episodi intitolato “Ricordi” di Star Trek: Picard, sequel di Star Trek The Next Generation che segue il personaggio interpretato da Patrick Stewart.

Jean-Luc Picard (Patrick Stewart) si è ormai ritirato da un decennio dalla flotta stellare, ora vive in Francia dove ha la sua residenza insieme a due fidati Romulani che ha salvato dalla distruzione del loro quadrante. Quando però un gruppo di giornalisti verrà ricevuto dall’ex ammiraglio per parlare della giornata della memoria dall’esplosione della Supernova, brutti ricordi colpiranno Picard che lascerà stizzito l’intervista. Nel frattempo una giovane ragazza è inseguita da dei misteriosi assalitori che sembrano essere interessati ad eliminarla, si troverà così costretta a chiedere aiuto a Picard, trascinato nuovamente negli affari della flotta stellare nonostante i trascorsi poco civili tra l’ex ammiraglio e i suoi ex datori di lavoro.

Patrick Stewart torna nei panni dell’ammiraglio ed ex capitano dell’Enterprise, che ritroviamo provato e ancora distrutto dalla morte di Data (Brent Spinner) al termine di Star Trek: Nemesi. Come se non bastasse veniamo a sapere nella serie che il valoroso Jean Luc Picard ha lasciato la flotta stellare non nel migliore dei modi, come una protesta per il loro contravvenire agli obblighi che si erano presi per la missione di salvataggio del quadrante Romulano. Per quanto dunque la puntata serva per lo più a fare il punto della situazione per vecchi e nuovi spettatori, scorre decisamente bene, e proprio il fatto che questa timeline sia stata preservata in qualche modo dopo il reboot di J.J. Abrams promette sicuramente cose interessanti. Da notare infatti, non solo la rabbia di Picard per la flotta stellare, ormai un pallido ricordo di quella che era quando lui ne era un esponente di spicco, ma anche la disillusione della popolazione con quest’ultima e i provvedimenti sempre più restrittivi di una Federazione che un tempo rappresentava l’inclusione e la scoperta come obbiettivo principale e non la sola difesa. Questa prima puntata riporta certo con sé un senso di nostalgia del vecchio Star Trek, ma d’altronde la scelta proprio di rendere protagonista uno dei nomi che hanno reso grande il franchise dopo i primi arranchi della serie classica doveva di per sé essere un indizio che in parte si sarebbe utilizzata questa tecnica per far riavvicinare i fan che magari con Discovery si erano allontanati. Eppure al contempo pregno di nostalgia questo primo episodio cattura l’immaginazione e la fantasia che contraddistingue il franchise e tutto lo fa con un grandissimo Patrick Stewart che non smette di essere il motore della serie che prende il nome dal suo personaggio e dal simbolo che è diventato per intere generazioni, quello del Capitano razionale, comprensivo ma sempre pronto a combattere in caso di necessità.

La prima puntata per quanto svolga il compito di riportarci nella timeline principale di Star Trek e farci di nuovo prendere conoscenza con un Picard molto diverso da come lo avevamo lasciato scorre bene e promette quello che già in precedenza TNG aveva consegnato dilemmi etici e morali, azione e fantascienza classica in una serie ad alto budget che promette decisamente di più di tanti revival nostalgici.

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