Stranger Things 3 – Teorie sulla scena post-credits

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ATTENZIONE: L’ARTICOLO CONTIENE SPOILER RELATIVI ALLA TERZA STAGIONE DI STRANGER THINGS.

L’ultimo episodio della terza stagione di Stranger Things è sicuramente stato pieno di sorprese, con un finale che lascia aperte le porte per una quarta stagione in cui i ragazzi di Hawkins dovranno sicuramente affrontare nuove minacce, che arrivino dal Sottosopra o dai Russi, oltre a dover affrontare la separazione avvenuta a seguito della partenza della famiglia Byers. Ultimo, ma non per importanza, Undici, Joyce e i ragazzi dovranno fare a meno di Hopper, scomparso durante la distruzione dell’arma che i russi intendevano utilizzare per riaprire il portale verso il Sottosopra.

Proprio Hopper è al centro delle teorie dei fan, in quanto, secondo molti, potrebbe non essere morto.
Se, inizialmente, tutto lascerebbe pensare che il nostro amato poliziotto possa essersi salvato semplicemente attraversando il portale per il Sottosopra pochi secondi prima che la macchina esplodesse (dato che semplicemente sparisce dalla scena, e non ci viene fatto vedere ne il cadavere ne alcun genere di dettaglio che possa farci pensare che siano stati trovati i suoi resti), la scena post-credits, ed un dettaglio della scena dell’esplosione, danno adito ad una teoria più affascinante.

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Secondo questa teoria, infatti, Hopper si sarebbe salvato scappando dalla scala che si vede in un frame appena precedente all’esplosione e, insieme alla scena post-credits che ci mostra una struttura in Russia, in cui due guardie prelevano un prigioniero per fargli affrontare quello che sembra essere un nuovo Demogorgone, possiamo ipotizzare che sia stato prelevato dai russi in qualche modo. Le due guardie, infatti, prima di aprire la cella del prigioniero, dicono “No, non l’americano”.

Chi può essere l’americano? Le opzioni sono fondamentalmente due. O si tratta di Hopper, come facilmente ipotizzabile, oppure potrebbe essere il Dr. Martin Brenner, interpretato da Matthew Modine nella prima stagione e, secondo quanto detto dai Duffer Brothers, ancora vivo nonostante abbia subito l’attacco del Demogorgone nella prima stagione.

Una terza ipotesi, meno plausibile ma non impossibile, potrebbe essere che “l’americano” sia Murray Bauman, il complottista che ha aiutato i protagonisti nella seconda e nella terza stagione e che, nel finale di questa terza stagione, quando i soldati americani irrompono nella struttura russa, urla “Siamo americani”. Inoltre, come persona informata dei fatti e che parla un discreto russo, potrebbe essere un ottimo bersaglio per i comunisti.

Quale che sia il fato di Hopper, e chiunque sia l’americano rapito dai russi, lo scopriremo probabilmente nella quarta stagione di Stranger Things.

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Fonte: IGN