The Modifyers – La serie Nickelodeon che non vedrete mai

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In televisione siamo abituati a vedere tante cose. Serie che vanno avanti per anni e anni senza un vero motivo (quasi per inerzia), altre che non meritano il proprio successo, altre ancora che vengono troncate troppo presto (qualcuno ha detto Firefly?) prima di avere la possibilità di comunicare qualcosa al proprio pubblico. Il più grosso problema è proprio questo…generalmente è la moltitudine, la cosiddetta audience, a decidere, direttamente o meno, cosa vada in onda. Quella serie educativa e brillante la seguono in 4 gatti? CANCELLATA! Oh, abbiamo un prodotto visto solo per le tette, qualche battutaccia, uno o due tormentoni e nessuna idea? Chi la vuole cambiare? RINNOVATA! AMEN!
A volte tremo di fronte al potere che la gente non si renda conto di avere…o di dover esercitare meglio.

Comunque questo è uno dei motivi per cui, appena ho avuto abbastanza neuroni accesi nello stesso momento, ho deciso di non vedere più la televisione (eccezion fatta per qualche saltuario telegiornale). Potrei spendere ore e ore a spiegarvi per filo e per segno tutto ciò che non vada in questo medium. I network che selezionano i propri programmi in base all’audience, telegiornali faziosi che seviziano le proprie notizie per qualche punto di share in più (e Lercio che finisce per essere più credibile di Studio Aperto?), gente che fa carriera con mezzi poco leciti, gente che viene invitata a parlare di argomenti di cui sono ignoranti e…beh si, non è proprio un bell’ambiente, effettivamente vorrei tenermene a debita distanza, specie se sopraggiunta la mezzanotte.
Oggi però non sono qui a parlarvi di tutto ciò, piuttosto mi interesserebbe propinarvi una domanda:

“Sapete come nasce una serie televisiva?”

“In televisione, il modo per scegliere una serie è che fanno un episodio, l’episodio chiamato “pilota”. Poi mostrano quell’episodio a gente che sceglie gli episodi e sul valore di quell’episodio decidono se vogliono fare altri episodi. Alcuni vengono scelti e diventano programmi televisivi e invece altri no, e diventano niente.”

Credo e spero che le parole di Samuel L. Jackson vi abbiano reso più facile l’assimilazione del concetto. A seguito dell’incredibile scoperta, il fatto che esistano degli episodi pilota che potranno essere accettati o meno da diversi network, mi sono posto una domanda…ma come sono questi episodi che diventano niente? Di questo argomento parlerò oggi, delle serie che sono state abortite prima ancora di nascere, quelle a cui una manica di cosiddetti espertoni non ha dato nemmeno una possibilità.

E vorrei inziare a farlo parlando di di The Modifyers, una serie animata che, dopo un interessante pilota, non ha visto mai la luce. Non smetterò mai di ringraziare lo Youtuber MrEnter per avermi fatto conoscere questa piccola perla. Gettiamoci quindi nel mondo dell’agente Xero!

The Modifyers nasce nel 2007 dalle menti di Chris Reccardi e Lynne Naylor. Magari questi due nomi potrebbero non dirvi molto…sappiate solo che Mr e Mrs Reccardi (si, ora sono marito e moglie) hanno contribuito come animatori/character designer/sceneggiatori/tuttofare in opere che avrete già sicuramente amato nella vostra gioventù. Chris ad esempio ha lavorato a The Lego Movie, The Ricky Gervais Show, Le Superchicche, The Ren & Stimpy Show…giusto per citarne qualcuno. La consorte ha nel proprio curriculum serie come Gli Amici Immaginari di casa Foster, Samurai Jack, Star Wars: Clone Wars, Batman The Animated Series e I Pronipoti. Tenete conto che ho suntato parecchio le carriere di questi artisti…se volete l’elenco completo, siete liberissimi di andare su IMDB a controllare.
Ma basta con i convenevoli…passiamo all’episodio.

Il misterioso artefatto

Dopo una breve sequenza di titoli, l’azione si sposta su un museo in cui un misterioso (e disgustoso) ratto-ladro cerca di rubare un’insolito artefatto: “The All Seeing Eye”. Si tratterebbe, dalle poche informazioni che possediamo, di una specie di globo che avrebbe la possibilità di rispondere a qualunque domanda le venga posta. Dopo un’imprevisto starnuto, il ladro, Rat all’anagrafe, fugge nelle fogne. Qui ci viene presentato un nuovo personaggio, Lacey Shadows. Si tratterebbe di una collega di Rat oltre che braccio destro e minion preferita del malvagio Baron Vain.

“Ma te sei mica Wynona Rider?”

Dopo un simpatico battibecco, Lacey stordisce Rat e fugge con la refurtiva. Segue una sequenza di fuga al gatto col topo da fare invidia a tutti i vari Tom & Jerry del mondo. Rat viene dapprima menato da Lacey, nascosta in una cassetta delle lettere, e in seguito mazzolato da un poliziotto, mentre un gruppo di animali antropomorfi passa tranquillamente senza prestarvi attenzione.

Arrivano le botte!

“Qui c’è qualcosa che non va.”

Questo è il pensiero di Rat quando vede la sua fantomatica collega fuggire a bordo di un razzo diretto oltre le nuvole. Da bravo lacchè del male, il topastro di fogna trova modo di salire abusivamente e…colpo di scena! Scopriamo che Lacey Shadows in realtà è l’Agente Xero, membro del gruppo segreto noto come “Modifyers“, nemesi giurata del Barone Vain oltre che spia dalle incredibili capacità di travestimento. In questi momenti ci vengono presentati altri due personaggi: Mole, una specie di spalla robotica tuttofare e Katz, molto probabilmente il capo di Xero.
Credo a questo punto di potermi fermare con la trama…è davvero difficile descrivere un cortometraggio di 11 minuti circa senza diventare noioso o ripetitivo. Mettiamola così…Rat riesce, dopo essere stato quasi scaricato “giù per il tubo“, a recuperare l’onniscente occhio e a riportarlo al suo padrone. L’agente Xero, nuovamente nei panni di Lacey Shadows, riesce a recuperarlo e a far ricadere la colpa sul topo, in qualche modo.
Fatto e finito. Passiamo all’analisi.

Il misterioso Barone

Uno dei dettagli che mi ha colpito maggiormente durante la visione, è senz’altro la caratterizzazione dei personaggi. Vi giuro che è davvero raro trovare un corto così…corto con personaggi così ben caratterizzati. Anzitutto abbiamo la nostra protagonista Xero, un’agente davvero capace, maestra dei travestimenti, competente ma allo stesso tempo simpatica, infantile e litigiosa. Stesso discorso vale per Mole, robottino multiforme utile, quanto fin troppo ligio al proprio dovere.

Chi si ricorda di lei?

Persino i villains nel poco tempo a loro dato riescono a splendere. Rat ad esempio è fin subito inquadrabile come il tipico lacchè che ne ha passate tante nella propria vita (…e ne ha ricevute di mazzate), tanto da renderlo intrattabile da chiunque. Che dire invece della nemesi, il misterioso Barone Vain? Credo che la sua apparizione sia davvero da manuale. Dapprima ne sentiamo solo accennato il nome in un paio di dialoghi, in seguito, prima di vederlo in faccia, abbiamo di fronte la sua sagoma, quasi scheletrica e intenta a suonare un organo a canne. Infine, dopo essersi mostrato come un essere deforme, spende qualche momento per mostrare il suo lato buffo:

 

“My dear dear pathetic Rat. There is only one thing i despise more than anything! Besides the sun…and country music. It’s being INTERRUPTED!”

Un grande plauso non posso che fare anche al design di ogni singolo personaggio. Credo sinceramente che se il me stesso ragazzino, diciamo 12-13 anni, avesse visto la protagonista in tutte le sue forme (da quella base che mi ricorda molto una specie di Penelope Pitstop a colori invertiti, sino a Lacey Shadows che ricorda molto il mio amore per le gotiche…e per Tim Burton), sarebbe corso in bagno e non sarebbe più uscito per diverse ore. Non mi giudicate, nella mia situazione avreste fatto la stessa cosa…
Ottimo lavoro anche con gli altri personaggi. Da Rat allo spaventoso Barone, sino al piccolo e simpatico Mole.

Xero e i suoi vari travestimenti

Parlando del lato puramente visivo, sono letteralmente senza parole. Per usare una facile citazione:

“Questo ha lo stile che gli esce fuori dal culo”

Un’ispirazione per Xero?

Ho già parlato bene del design dei personaggi, una specie di miscuglio dei progetti precedenti dei due creatori…ma vogliamo parlare degli scenari? Uno stile unico che fonde esseri umani e animali antropoformizzati in un mondo che profuma di 1800 steampunk con un pizzico di tecnologia futuristica. Sotto certi aspetti mi ha ricordato una serie Disney recente davvero meritevole: Star vs. The Forces of Evil. Sarà per la protagonista, energetica e gioviale (oltre che munita di “poteri”) come Star, la spalla coi piedi per terra come Marco. Sarà per i cattivi, divertenti ma a loro modo simpatici. O forse sarà per tutti questi elementi messi insieme. Difficile non perdersi in questo mare di inventiva.

Persino il sonoro non può essere che definito eccellente. Anzitutto i doppiatori che vi hanno preso parte, 3…a dire il vero, recitano i propri ruoli in maniera ineccepibile. Ad esempio abbiamo Mae Whitman (Roxy di Scott Pilgrim vs the World) che dona la propria voce alla protagonista e alle sue varie “personalità”. Jeff Bennet (Johnny Bravo, Gargoyles, Xiaolin Showdown) invece doppia sia Rat che Mole. Infine Paul Rugg (Animaniacs, Freakazoid, Toonsylvania) che si sobbarca i ruoli di Katz e del Barone.
Ottima anche la colonna sonora, per quel poco che abbiamo potuto sentire, capace di mescolare pezzi dalle sonorità simil-bondiane o altri con alcune venature più orrorifiche o comiche.

In conclusione…cosa posso dire? La cancellazione di The Modifyers è davvero immotivata, almeno nella testa di chi, come me, ne ammiri gli alti valori di produzione. Scrittura ottima, divertente, citazionista, con bei personaggi e un gusto incredibile. Come se non bastasse, a sentire le indiscrezioni che girano sul web, i creatori avrebbero pensato di rendere il tutto, dopo i primi episodi, più serio e cupo (dark, diciamo). Sono certo che, fosse stato prodotto, The Modifyers avrebbe avuto un incredibile successo. Sarebbe potuto essere un precursore, un punto di riferimento da poter riscoprire dopo anni dalla sua uscita.

Credo che questo sia il figlio spirituale.

Mi rode particolarmente leggere la motivazione per cui il pilota non sia stato trasformato in serie. A quanto pare Nickelodeon, network a cui era stato proposto il progetto, rifiutò a causa della presenza di una protagonista femminile. Ora, prima che prendiate i forconi e corriate in america per distruggere qualunque cosa al suon di “Maschilisti sporchi, ‘ndateve a lavà”…sappiate che questa ragione…non è completamente campata per aria. Infatti Nickelodeon aveva già provato in passato altri show con protagoniste femminili, notando come questi tendessero ad avere meno share rispetto a corrispettivi “maschili”. Cosa significa tutto ciò? Che quei prodotti scadenti hanno minato la credibilità di qualcosa di ottimo? Forse. Che i capoccia di Nickelodeon sono una mandria di imbecilli incapaci di vedere oltre il portafogli? Può darsi…infatti pare che il pilota de “The Modifyers” avesse avuto buon successo durante le proiezioni preliminari.
Ciò che non mi spiego è l’enorme silenzio che ci fu dopo tale decisione. Nessuno che prese la palla al balzo. Il video del pilota è disponibile su Youtube o Vimeo da diversi anni…e niente è successo. Sono uscite una serie di fanart, disegni e persino una versione pornografica…ma nulla (LINK)! Posso solo sperare che tutto ciò ci dia una lezione. Mobilitandoci, per qualunque motivazione lo crediamo opportuno, potremmo cambiare qualcosa. C’è chi prega per una versione home video di un film che fallì al botteghino, chi vuole aiutare i meno fortunati, chi vuole a tutti i costi che la propria serie preferita continui. Non sarò io a spiegarvi quali siano le battaglie giuste, quelle da combattere. Sappiate semplicemente che, se tutti gli interessati si fossero fatti sentire, questo articolo non avrebbe avuto senso di esistere.
Già.

Vi lascio con link diretto al pilota che ho recensito in lungo e in largo…sperando di poter tornare con nuovi episodi a parlarvi di altre serie mai nate: