Si è conclusa oggi la miniserie WandaVision, prima opera che rientra nella Fase 4 del Marvel Cinematic Universe che ci riporta a quel mondo di fantastici supereroi, minacce aliene e magia che tanto è mancato nello scorso difficile anno.

Come c’era da aspettarsi, il finale di stagione ha diviso il pubblico, lo showrunner aveva già previsto questa possibilità in numerosi interventi precedenti al rilascio di questo nono episodio e gli attori si sono anche divertiti coi fan in numerose occasioni, come Paul Bettany e Teyonah Parris. Ma non siamo qui a parlare del finale di WandaVision ma dell’intero prodotto seriale Marvel dopo la siccità dell’ultimo anno (se non vogliamo contare Agents of SHIELD). Quindi bando alle ciance ed iniziamo!

Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) e Visione (Paul Bettany) sono novelli sposi, appena arrivati nella fin troppo tranquilla cittadina di Westview, New Jersey. Il trasloco e la nuova vita porterà a galla delle verità insospettabili, tanto da destare sospetti nei protagonisti e soprattuto negli abitanti della città che sembrano vittime di qualcosa di molto oscuro. Che cosa si nasconde davvero a Westview?

Jac Schaeffer, sceneggiatrice e mente dietro lo show, dimostra tutta la sua bravura nel comporre lo sviluppo della serie, coniugando alla perfezione l’impostazione della narrazione sotto forma di sitcom e vera e propria serie drammatica. Ogni puntata (tranne la quarta) fino all’episodio 7, cita e rielabora gli elementi delle “situation comedy” che più hanno fatto la storia della televisione statunitense, si passano in rassegna quelli che sono e che sono state i più importanti prodotti della storia televisiva a partire dagli anni ’50 fino ad oggi. Tra riferimenti più o meno palesi ci sono rimandi a: “I Love Lucy“, il “Dick Van Dike Show“, “The Brady Bunch” e ancora “Malcolm in the middle” e “Modern Family“. Quello che WandaVision riesce a compiere è qualcosa di mai visto prima, la sapiente commistione di commedia, azione, drammaticità riesce a creare un prodotto originale e mai forzato o senza senso. La sitcom diventa così non solo una bellissima citazione, ma un modo di raccontare qualcosa, rendendo il tutto più reale e più “vicino” al pubblico.  Regia, suoni, illuminazione, costumi, il tutto è una perfetta “ricostruzione” (parola fondamentale nello show) di un genere televisivo che ha fatto la storia. Si passa dagli applausi in sottofondo, tipici di questo genere, alle camere fisse, o ai carrelli, fino ad arrivare alle famosissime sigle che molte volte sono diventate famose più delle stesse sitcom. Non mancano anche numerosi e fittizi spot pubblicitari in pieno stile dell’epoca in cui l’episodio è ambientato, ma che all’interno di WandaVision hanno una valenza in più, una chiave di lettura nascosta, fondamentale per capire ancora di più tutto quello che si cela davvero a Westview.

La serie non è solo una storia drammatica mascherata da sitcom, è  una vera e propria riflessione sulla psiche umana e sulla caparbietà dell’essere umano, ma anche su come un completo abbandono delle persone possa generare mostri. La Wanda che arriviamo a conoscere nella serie non è più la stessa che abbiamo conosciuto fino ad Infinity War, ma una donna la cui vita si è fermata in Wakanda; fermata quando Thanos ha ucciso Visione e schioccato le dita. Maximoff, tornando in vita, si è trovata subito di fianco il mostro che le ha tolto tutto, perde uno dei suoi amici e compagni (Tony Stark) e come se non bastasse quando ritrova Visione, quello che vede è terribile e le riporta alla mente il ricordo di quell’avvenimento che le ha fermato la vita. Wanda è una donna distrutta e noi spettatori non possiamo far altro che accompagnarla nel suo dolore.

La serie inizia in medias res, non si conosce da subito quello che la donna sta passando fino a quando non sono gli stessi personaggi a interrogare Wanda, cerando di capire quanto dolore in realtà stia provando. Uno dei personaggi secondari fondamentali è Monica Rambeau (Teyonah Parris) un’alleata che sa cosa vuol dire “tornare” senza aver potuto fare niente e aver perso tutto. Il rapporto conflittuale tra Monica e Wanda, rappresenta una delle novità della serie, non viene dai fumetti e non era per nulla auspicabile che si sarebbe sviluppato in quel modo ma ci ha permesso di scandire ogni fase del lutto: Negazione, Rabbia, Contrattazione, Depressione ed infine, Accettazione. In questo senso Visione, ignaro di molti fatti che stanno avvenendo a Westview, incarna alla perfezione lo spettatore che non sa di preciso cosa stia accadendo.

In senso più ampio, WandaVision è una grandissima porta, un prodotto televisivo molto “complesso” nel limite dei prodotti Marvel Studios. Riesce infatti a coniugare la storia che vuole raccontare e aprire le porte a quella che è una fase della Marvel molto diversa da quelle precedenti che vede al centro tante proprietà, tanti brand, che confluiscono sotto la sola egida del Marvel Cinematic Universe. WandaVision dimostra un’approccio più autoriale alla materia originale, con sempre un occhio al lavoro di fumettisti illustri come John Byrne, una delle ispirazioni più palesi della serie. E’ questo che dobbiamo aspettarci dal futuro di questo universo, un ombrello gigante che comprende personaggi a noi conosciuti in vesti nuove ed identità più “autoriali”. Ovviamente, starà alle future opere confermare o smentire questa impressione a cui questa serie strizza l’occhio.

Dopo nove episodi si è conclusa la prima serie Marvel Studios di Disney+ e così come The Mandalorian per l’universo di Star Wars, WandaVision ha dimostrato come tutta la cura dietro ad un film sia stata traslata in questo nuovo progetto. Dettagli, comparse, attori, interpretazioni, il tutto minimamente curato, con un qualità decisamente sopra la media. Ora che la serie è finita, è possibile confermare le parole di Kevin Feige ovvero che sarebbe stato impossibile fare di WandaVision un semplice film, troppi elementi che di fatto avrebbero reso questo prodotto un nuovo “Iron Man 2“. Dalle novità narrative, all’interessantissimo approccio registico, WandaVision si conferma una delle migliori serie di questo periodo, pronta a spalancare le porte a qualcosa di sicuramente nuovo ed innovativo anche per il mondo dei cinecomic Marvel.


La serie completa di WandaVision è ora disponibile su Disney+. Di seguito il trailer della serie:

RASSEGNA PANORAMICA
WandaVision
8.5
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Sono Luca, fin da piccolo mi sono interessato ai fumetti e successivamente alle serie tv, quando mi è stata data la possibilità di parlare delle mie passioni mi sono ficcato in questo progetto. PS: Ryan Ottley mi ha chiamato Tyrion non ricordandosi il mio nome.
wandavision-linsostenibile-peso-del-lutto-recensioneDopo nove episodi si è conclusa la prima serie Marvel Studios di Disney+ e così come The Mandalorian per l'universo di Star Wars, WandaVision ha dimostrato come tutta la cura dietro ad un film sia stata traslata in questo nuovo progetto. Dettagli, comparse, attori, interpretazioni, il tutto minimamente curato, con un qualità decisamente sopra la media. Ora che la serie è finita, è possibile confermare le parole di Kevin Feige ovvero che sarebbe stato impossibile fare di WandaVision un semplice film, troppi elementi che di fatto avrebbero reso questo prodotto un nuovo "Iron Man 2". Dalle novità narrative, all'interessantissimo approccio registico, WandaVision si conferma una delle migliori serie di questo periodo, pronta a spalancare le porte a qualcosa di sicuramente nuovo ed innovativo anche per il mondo dei cinecomic Marvel.

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